Come preparare il figlio a testimoniare in Tribunale
Quando le separazioni presentano problematiche conflittuali tra i coniugi , come ad esempio problematiche relative al disagio psicologico del figlio minore in seguito alla separazione, e/o che implicano decisioni in merito all’affidamento, può accadere che sia il tribunale stesso a chiamare in causa il/la bambino/a.
E’ infatti importante ascoltare il minore soprattutto per quei casi in cui si debba stabilire se vi può essere una preferenza o un disagio dietro la decisione di essere affidato ad uno dei due genitori, o per altri casi in cui ahimè si sospetti una condizione di maltrattamento o abuso nei suoi riguardi, si richiederà allora altresì una perizia laddove si ritenga utile.
Ascolto del minore in separazione e divorzio
In tutti questi casi, più o meno penosi per il bambino o la bambina, si tratterà comunque di coinvolgere psicologicamente, affettivamente ed emotivamente il proprio o la propria figlia e ci si ritroverà pertanto a riflettere su come spiegarlo/e e prepararlo/a a questa esperienza.
Può essere allora importante chiedere, dopo aver sinceramente spiegato il motivo di tale coinvolgimento, cosa si aspetterà da questo incontro e come vivrà questo tipo di esperienza, per fare in modo che eventuali dubbi, paure o ansie emergano prima ancora che possano amplificarsi nella mente del/la bambino/a, attraverso fantasie angoscianti o persecutorie.
I figli in queste situazioni possono risentire dello stato d’animo del genitore, esserne influenzati e farsi condizionare dalle aspettative, dalle paure o dai desideri di un genitore o dell’altro. Potranno sentirsi infatti confusi, incerti e preoccupati delle conseguenze che potranno presentarsi asseconda delle loro affermazioni. Un ascolto di tutte queste eventuali preoccupazioni aiuterà i bambini o i ragazzi a sentirsi più alleggeriti di un peso inevitabile.
Sarà poi molto importante non distorcere e manipolare i loro pensieri o ciò che si pensa potrà essere da loro comunicato, perché ciò rappresenterebbe per questi una fonte di ulteriore insicurezza e confusione. I sentimenti, le angosce, i bisogni o le speranze dei figli che vivono una separazione complessa e/o conflittuale, prima o poi emergeranno, se non attraverso parole o concetti chiari, attraverso qualche disagio di natura psicologica e fisica , perciò sarà importante dare ascolto ai loro vissuti, cercando di non drammatizzare e spaventare da un lato, ma preparando, informando e affrontando quelle che possono essere le loro preferenze, i loro desideri, dall’altro.
Questi vissuti potranno a volte deludere, altre volte stupire il genitore, anch’esso coinvolto emotivamente e probabilmente in uno stato di stress inevitabile dovuto alla separazione stessa. Tali vissuti saranno la naturale conseguenza del rapporto sino ad allora costruito e coltivato da ciascuno. Ciò che non si dovrà dimenticare, è la possibilità sempre aperta per ognuno, di recuperare, migliorare e rinforzare un rapporto che in quella fase di vita si potrà essere indebolito per varie ragioni, ma che continuerà nonostante la separazione ad essere centrale ed importante per i figli.
Non sarà quindi con la decisione di un tribunale che saranno per sempre rovinati, distrutti o indeboliti i rapporti tra coniugi e figli, e talvolta tali decisioni potranno persino rivelarsi contro ogni iniziale aspettativa da parte di ciascuno, utili a migliorare la qualità delle relazioni. Quindi sarà importante considerare qualsiasi cambiamento, dovuto ad un giudizio da parte del tribunale che risenta dell’incontro con i figli, come un nuovo inizio, una nuova opportunità per tutti di migliorare e reimpostare quei rapporti sino ad allora poco sereni o addirittura difficili.