1/5 – Introduzione

Rispondere alle richieste di denaro da parte dei figli, non sempre rappresenta il mezzo adatto per garantirgli una crescita sana ed armoniosa. Un aspetto da tenere in considerazione è fare in modo che i figli mantengano un buon equilibrato con il denaro. Dire sempre “sì”, ad ogni loro richiesta, potrebbe abituarli male, specialmente durante l’adolescenza. In una fase così particolare del loro sviluppo, è bene limitare l’acquisto di oggetti di consumo per puro diletto. Spesso, a livello inconscio, i ragazzi tendono a colmare i vuoti di un carattere ancora in stato di formazione, sperperando soldi un po’ ovunque. Come si devono comportare i genitori, in questo tipo di situazioni, è l’argomento di questa guida.

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La buona regola è quella di imparare a saper dire “no” alle ripetute richieste di denaro da parte dei figli, tuttavia, senza eccedere. In alcune situazioni, infatti, i genitori hanno buone ragioni per negare al figlio l’ennesimo acquisto in negozio o l’uscita in compagnia degli amici. Altre volte, invece, non si può dire di no, al fine di garantire una sana crescita, non caratterizzata da continue privazioni. Il negare la corresponsione di una somma di denaro deve, comunque, basarsi su un fondamento giustificativo, altrimenti si creerà un ambiente ostile tra genitori e figli. I figli potrebbero, inoltre, avvertire un ostacolo per entrare nel gruppo di amici in cui si identificano.
Quando le richieste di soldi rischierebbero di spezzare il legame tra vostro figlio ed “il gruppo”, è necessario che i genitori non polemizzino eccessivamente. È necessario spiegargli che le continue richieste di denaro sono fuori luogo. Il consiglio è quello di mettere in chiaro le regole, senza instaurare un rapporto di tipo “contrattuale”. Il dovere dei genitori è quello di educare i figli, quindi è necessario accertarsi che le loro richieste siano lecite e ragionevoli, che il gruppo di amici non li porti sulla cattiva strada, dal punto di vista economico e non solo. A volte, non è un male essere autoritari.

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Rispondere alle richieste di soldi dei figli può diventare un aspetto occasionale, specie se si riesce ad abituarli fin da giovani ad avere un rapporto equilibrato con il denaro.
Quando i figli raggiungono l’età nella quale iniziano a comprendere il discorso relativo ad un sano rapporto con il denaro, occorre stabilire una paghetta settimanale, per permettere loro di gestire in autonomia i risparmi. La paghetta, ovviamente, servirà per far fronte alle piccole spese. Il discorso riguardante i risparmi per il futuro deve essere oggetto di dialogo a partire dalla fase adolescenziale. Bisogna, comunque, spiegare ai propri figli che per spese straordinarie i genitori ci saranno sempre. Quindi, l’iscrizione alla scuola calcio, l’acquisto di un giocattolo, di un videogioco, di un libro o altro, rientrano in queste spese extra, e sono a carico dei genitori. Non bisogna fare in modo che essi si autogestiscano, ed importante fargli comprendere l’importanza del denaro in modo da non creare ossessioni o tabù.

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Per fare in modo che i figli crescano in modo sano e sviluppino un buon rapporto con il denaro, bisogna insegnargli il giusto valore delle cose. Rispondere alle richieste di soldi dei figli è diventato molto difficile nella società odierna, volta ad un consumo sfrenato e alla ricerca dell’ultimo modello di telefonino. Il compito dei genitori è quello di far capire ai figli la differenza tra il necessario ed il superfluo. I prodotti di consumo appagheranno, sicuramente, determinati bisogni secondari ed acquistare “qualcosa in più” non è certo un male. Tutto sta nell’introdurre il concetto della giusta misura. I genitori devono accompagnare i figli alla scoperta di un mondo sano, che vada oltre alla smania degli acquisti, alle luci dei touchscreen e alle suonerie dei cellulari.

5/5 Consigli

  • Abituate i vostri figli ad avere un rapporto sano con il denaro
  • Imparate a dire “no” quando è necessario
  • Negate qualcosa, non negate tutto
  • Accompagnate i vostri figli nella crescita, non abbandonateli alle sole voglie dettate pubblicità