“Quando si desidera qualcuno, se ne è attratti ed è naturale aver voglia ad avvicinarsi all’altro. Ma sedurre vuol dire condurre a sé e il potere femminile della seduzione consiste proprio nel mettere in atto quei comportamenti che invitino l’uomo ad avvicinarsi, valorizzando così il suo istinto per la conquista e innescando il gioco della seduzione”, spiega l’esperta.
“Immagina di diventare un polo magnetico di attrazione, con la forza di una calamita che lo attiri verso di te, e impara a sfruttare il linguaggio del corpo per lanciare i tuoi segnali”. Il pù potente? Lo sguardo. Da sfruttare seguendo alcuni consigli.
“La comunicazione non verbale è molto potente, e ha il pregio di essere sufficientemente esplicita ma anche discreta e misteriosa”, sottolinea la psicologa. “Lo sguardo poi ha un potere fortissimo nel comunicare le nostre emozioni e intenzioni, e per questo il contatto visivo è uno dei principali segnali di seduzione”.
“Per evitare l’effetto panterona, che potrebbe intimidirlo, lo sguardo deve essere intenso ma brevissimo: guardalo, aggancia il suo sguardo e poi distoglilo”. Lasciarlo con un piccolo dubbio è proprio quello che lo porterà, se è interessato, ad accorciare le distanze”.
“Quando cerchiamo di innescare le dinamiche della seduzione, il gioco di sguardi deve lasciargli capire, come un lampo, che lo desideri, ma lui non deve averne la certezza: se lo sguardo – e in generale l’approccio – è troppo diretto o sostenuto per troppo tempo, oltre a rischiare di diventare aggressivo e volgare, toglie all’uomo la soddisfazione della conquista, che è molto dopante è per l’eros”.
“Anche come si lascia cadere lo sguardo è fondamentale: per non lanciare segnali ambivalenti e poco efficaci, bisogna interrompere il contatto visivo, ma senza cambiare posizione con il resto del corpo. Così comunichi che hai deciso di giocare con lui, ma con dolcezza, con anche un pizzico dell’imbarazzo o del pudore legato all’emozione del gioco e della seduzione.”
“Durante e dopo il gioco di sguardi, anche la nostra postura deve invitarlo ad avvicinarsi per instaurare un primo contatto fisico, che dovrà essere delicato e molto breve… e suggerirgli gli indizi che lo incoraggino a fare un altro passo verso di te”.
“La postura deve essere molto morbida e accogliente, languida, che invogli l’altro. Nel momento in cui avviene il contatto – una vicinanza fisica, uno sfioramento apparentemente involontario – non deve esserci uno scatto nervoso, ma una risposta quasi impercettibile, un gesto sottile, ma lentissimo, prolungato nel tempo, come in una danza…
La donna quindi, gioca a far avvicinare l’uomo, indurlo a compiere un gesto o un’azione. Si tratta, in altre parole, di suggerirgli in modo quasi inconscio cosa fare: “che sia durante un primissimo approccio o durante un appuntamento, la nostra postura deve comunicare con dolcezza sono qui, ti sto aspettando, e poi dovremmo stare vicine a lui con l’idea di farci sfiorare accidentalmente il polso o il dorso della mano… Se siamo state brave nel predisporre tutti gli elementi, nel guidarlo verso di noi, lui sarà preso in un vortice di sensazioni e non dovremmo fare altro che accennare un sorriso, per passare, davvero, all’azione”.