Come smettere di essere trattati da zerbino
Mai una volta che non sia così. Sul lavoro, come nella vita di coppia, e nelle amicizie poi, si replica sempre la stessa dinamica: tu dai tutto – affetto, impegno, dedizione – e ricevi poco, molto poco. Insomma, sei il perfetto esempio della donna zerbino! Essere considerati un bancomat di sentimenti e competenze non è il massimo. Tuttavia, non è un destino immutabile. Ecco come fare a smettere di essere trattati da zerbini e soprattutto come smettere di considerarsi tali.
Prendi consapevolezza
Il primo passo per capovolgere la tendenza-zerbino è acquisire consapevolezza che sì, l’adagio latino “do ut des” non è propriamente il vostro motto. Potreste avere anche una percezione errata della realtà. Secondo la dottoressa Susan Heitler, psicologa clinica all’Università di Denver, una maniera efficace per diagnosticare la sindrome da Madre Teresa di Calcutta è quella di fermarsi, ascoltarsi e cercare di capire se coltiviamo sentimenti di depressione, risentimento o rabbia nei confronti di alcuni rapporti che scandiscono la nostra vita.
“La depressione sopraggiunge nell’esatto momento in cui rinunciamo a qualcosa che vogliamo al fine di mantenere in vita un rapporto” – dice la dottoressa Heitler. Ecco allora che l’atteggiamento accomodante nei confronti di quel collega di lavoro che ci tratta così male finisce per avere ripercussioni sulla nostra vita personale.
Individuare chi sia il predatore finale della nostra disponibilità è molto semplice – sempre secondo la psicologa di Denver. E’ sufficiente chiudere gli occhi e cercare di visualizzare la persona verso cui nutriamo questi sentimenti negativi, quella per cui stiamo rinunciando a qualcosa, anche solo a noi stesse.
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Invertire la tendenza
Spezzare lo zerbinismo nei rapporti è possibile, dunque.
Il primo passo da compiere è quello di sovvertire i nostri schemi mentali. Insomma, armatevi di spirito rivoluzionario e trasformate il pensiero “mi stanno usando” in “sto dando troppo”.
“Spesso le donne che danno troppo non sono vittime” – afferma AJ LeVan, reliance coach dell’Università della Pensilvania. Il bisogno di garantirsi l’affetto altrui spinge infatti molte donne ad impegnarsi nei rapporti in maniera sproporzionata.
Dunque, il centro propulsore della Sindrome da Madre Teresa siete voi. E’ questo il motivo per cui cambiare è possibile. Una volta individuati quei rapporti “malati”, agite come gli antivirus del pc: alzate un muro di protezione contro i predatori utilizzando un atteggiamento cortese ma deciso. Insomma, imparate a dire dei NO molto bon ton. Può sembrare banale ma è davvero difficile – oltre che assolutamente efficace.
Cosa rispondere a chi ti chiede quando ti sposi
Un buon modo per cambiare la matrice dei vostri rapporti interpersonali è quello di inaugurare il principio “un favore VS un favore”. Qualora infatti qualcuno vi chiede, anche assiduamente, di fare qualcosa per lui/lei, chiedete anche voi qualcosa in cambio. E non dimenticate mai di porvi come centro decisionale, sempre. In quelle situazioni in cui contrattate qualcosa che vi riguarda, guai essere quelle che ascoltano e asseriscono.
Una nota pubblicità di prodotti health care riposa sull’adagio “perchè io valgo” pronunciato da una radiosa star. Ebbene, vale anche per voi. In qualsiasi situazione, e con qualsiasi mood. Anche se a volte non siete voi a dare di più.