Esistono diversi modi per spiegare a un’amica che ha torto senza litigare, e ognuno di questi getta le sue fondamenta in un solida capacità di capirsi. Tuttavia, è più facile a dirsi che a farsi.
A volte la ragione non è soggettiva, come per esempio accade quando si parla di un film o della politica. Esistono però alcuni casi in cui senti di dover dire cosa pensi a un’amica perché sai che ha torto. Quando le persone pensano di avere ragione in relazione a fatti oggettivi, diventa difficile trovare una breccia che li aiuti a raggiungere più miti consigli.
Ragione oggettiva e soggettiva
Non è il nostro compito nel rapporto d’amicizia quello di spiegare a un’amica che ha torto su argomenti di stampo soggettivo. Per esempio, se la tua amica ti dice che Sharknado doveva vincere l’Oscar per il miglior film di sempre, non c’è davvero bisogno di aprire una discussione accalorata sul motivo per cui non è vero. Si tratta di opinioni che, per quanto discutibili, non portano alcun danno alla vostra vita.
La ragione oggettiva interviene invece quando sai che la tua amica si sta raccontando una bugia per non affrontare lo stato delle cose. Altre volte, la ragione è oggettiva quando i fatti indicano proprio il contrario. Tutte noi commettiamo errori, anche in buona fede.
Da brave amiche, il nostro lavoro è quello di far notare alla nostra BFF che è giunto il momento di guardare in faccia la verità. Un punto di vista costruttivo, espresso in maniera delicata, non è quasi mai dannoso. L’importante, come sempre, è trovare il giusto equilibrio nelle parole, e in questo frangente ogni persona è diversa dall’altra. Devi sapere tu come prendere la tua amica e quali argomenti inserire nel tuo arsenale.
Quando spiegare a un’amica che ha torto
Alcune verità sono facili. Spiegare a un’amica che ha torto può essere davvero tanto semplice quanto correggerla a bassa voce, e poi scoppiare in una risata complice. A volte si può indorare la pillola aggiungendo un errore simile che abbiamo commesso noi qualche tempo fa. “Ti ricordi quando ho ringraziato il cameriere francese dicendo gracias?”
Altre verità sono meno comode. Prima di entrare in una battaglia delicata, dove entrano in gioco i sentimenti dell’amica, è importante comprendere se questo è il momento. E se questa è la giusta sede. Scegli con cura non solo le parole, ma anche il campo d’azione. Fai in modo che il momento della verità giunga in un frangente dove la persona che deve riceverla possa sentirsi a suo agio davanti al torto palese. Perché? Perché ci siete solo voi due, magari, e perché lei ha capito dalle tue parole quanto ci tieni che lei sappia che a te importa.
Come non spiegare a un’amica che ha torto
Ci sono tante cose che si possono fare per indorare la pillola. Un sorriso al momento giusto, un aneddoto breve che le spiega come tu abbia fatto lo stesso errore nella medesima situazione. Ci sono però tantissime cose che non dovrebbero essere dette.
Partiamo dalle frasi fatte che, immediatamente, mettono sul chi vive chi hai davanti. Evita espressioni come per esempio “guarda, non ti offendere, ma…” oppure, “Con tutto il rispetto”. Si tratta di formule che non trovano il riscontro positivo che immagineresti, pronte a portare l’interlocutore sulla difensiva. Un’altra strategia che può irritare è quella di profondersi in complimenti e note positive per poi chiudere il discorso con il fatto che sì, ha torto. Queste strategie fanno più che altro infuriare l’amico in questione, portandoti lontana dal tuo obiettivo.
Poliziotto buono o poliziotto cattivo?
Se vuoi spiegare a un’amica che ha torto, puoi scegliere la tua strategia in base al livello di gravità della faccenda. Sarai la poliziotta buona o la poliziotta cattiva? Questa metafora da romanzo americano ti porta a riflettere sull’atteggiamento da tenere, in base soprattutto alla gravità del torto.
Qualunque sia la tua decisione, non perderti in preamboli o voli pindarici: vai dritta al punto e spiega la questione, mostrando eventualmente i fatti a tuo vantaggio. Evita ogni possibile ambiguità, senza fare sermoni o esporre giudizi. I fatti non sono pareri personali.
Un altro aspetto fondamentale è quello di non soffermarsi su quello che ritieni un comportamento. Non dovresti dire alla tua amica “Sei stata incosciente a uscire da sola con un tipo così”. Il tuo obiettivo, da amica, è quello di stabilire un cambiamento costruttivo in chi hai davanti. Far sapere alla tua amica che pensi sia un’incosciente la farà rimanere male senza portare, di fatto, a nuova consapevolezza. Senza una direzione precisa, la tua ragione è una critica fine a se stessa che può essere interpretata come crudele.