La fine di una lunga storia lascia affranti e, molto spesso, completamente soli. Finire per isolarsi accade di frequente, molto più di quanto non si creda. In parte accade in maniera quasi naturale, perché nel tempo in cui si stava insieme si tendeva a dare precedenza alla coppia, senza contare il poco spazio rimanente se pensiamo a tutti i momenti tolti dalla somma di ore trascorse al lavoro, dedicate al dovere e alle incombenze della vita quotidiana. Non solo. Soprattutto quando una storia si chiude in maniera complicata attraversare quella che è una vera e propria tempesta emotiva lascia spossati e senza forze, svuotati da ogni energia e voglia.
Questo è il momento in cui le vere amicizie possono tornare a essere presenze fondamentali e dare un aiuto concreto. Ma come accompagnare chi sta affrontando un momento difficile dopo la fine di una storia? Ecco alcuni spunti per dare il proprio supporto in maniera intelligente e sensibile.
5 cose da non fare
Ci sono alcuni atteggiamenti che è decisamente bene evitare. Uno fra tutti? La terribile tendenza al consiglio: sai già che non servirà a nulla, perché (soprattutto in amore!) sappiamo già tutto, ma… abbiamo bisogno di sentire davvero e fare nostra ogni consapevolezza. C’è un tempo giusto per tutto, prima che il cambiamento possa accadere davvero.
1 Consigliare – La cosa più difficile in assoluto è… non darne! Sì, perché i consigli spuntano a tradimento quando meno te l’aspetti, anche nelle frasi in apparenza più innocue. Prima di parlare, prova a fare un test: se puoi inserire “secondo me” allora con molta probabilità quello che stai per dire è un consiglio. In alternativa, puoi dirlo sul serio ma sottolineando ciò che è, ovvero la tua personale esperienza. Il problema dei consigli è proprio questo: vogliono essere assoluti, massime di vita, ma sono semplicemente il frutto dell’esperienza, che per ognuno, dovremmo ricordarlo, è una questione diversa. Quindi, ricorda che ognuno di noi è una persona unica e ciò che potrebbe essere andato bene per te non necessariamente sarà la scelta giusta per la tua amica.
2 Sparlare – Pensa che figuraccia nel caso si rimettessero insieme, dopo ore a sparlare dell’ex. Non solo: sparlare è un boomerang che si ritorce immediamente contro. Sì, perché se la conversazione prende questa piega finerete in un gorgo infernale da cui sarà sempre più difficile uscire. Il tempo dedicato al pettegolezzo e ai resoconti potrebbe moltiplicarsi fino a non lasciare spazio per altro. No! Le lamentele non cambiano le cose e non migliorano le situazioni: sfogarsi è normale, soprattutto dopo una rottura, tuttavia è importare agire in modo da riportare il focus nella conversazione. Dolcemente impara a lasciar perdere i commenti sull’altro e invita l’amica a parlare di sé. Questo è importante: come si sente lei, la tua amica, e liberare le emozioni che sta vivendo.
3 Aizzare – C’è sempre dell’astio dopo la fine di un rapporto importante. Soprattutto con gli amici più cari abbiamo bisogno di lasciarci andare e dare sfogo alla rabbia, alla tristezza e al senso di delusione: emozioni legittime e che devono essere lasciate andare per non macerare in silenzio. Affinché il rancore non avveleni ulteriormente il presente è importante saper calmare, uno dei ruoli preziosi di una persona cara quando si accompagna un’amica in un momento difficile. Che cosa significa? Puoi scegliere di aggiungere fuoco alle parole… oppure acqua. Proprio come in un giardino il condimento e il nutrimento che diamo alle parole le trasforma.
4 Disprezzare – Un atteggiamento molto comune è trattare con sufficienza il rapporto appena concluso. Un po’ come quando dell’ex si vedono solo i difetti, o di una storia esclusivamente gli errori e i momenti di tristezza: nello stesso modo a distanza di tempo, talvolta anni, si ricordano solo gli aspetti positivi. In entrambi in casi si tratta di un tranello della memoria. Soprattutto nel periodo immediato dopo la separazione è forte la tentazione di vedere solo il negativo, ma dietro a questo apparente cinismo si nasconde molto dolore. Meglio raccontarsi e ricordare anche tutto ciò che di bello c’è stato. In questo senso, scrivere una lettera, o un diario, può rivelarsi un esercizio fondamentale per l’autoconsapevolezza perché aiuta a mettere nero su bianco, rivedere litigi e scelte, prendere coscienza delle diversità di vedute e così facendo da una parte ringraziare per tutto ciò che si è imparato grazie a un certo rapporto, dall’altra diventare consapevoli del perché non fa più per noi.
5 Minimizzare – Un’amica autentica veste un po’ la funzione di un diario vivente: tiene traccia, annota emozioni, accompagna i pensieri e il momento. A volte siamo fin troppo inclini a dare spazio alla tristezza e questo può condurre le conversazioni a uno sfogo quotidiano senza via di uscita. D’altro canto esiste anche la tendenza opposta: è il classico atteggiamento di quando, per smuovere, vogliamo a tutti i costi mantenere la conversazione su un tono allegro, o persino aggressivo, e inavvertitamente censuriamo l’altra persona nei suoi momenti di tristezza. Ma il dolore esiste, fa parte della fine di una relazione e ha bisogno di essere detto, espresso, sentito. Permettere alla sofferenza di uscire è ciò che la libera… e ci libera.
5 cose da fare
Che cosa fare quando un’amica è in preda al terribile periodo dopo la fine di una storia? La parola chiave è empatia. Quando impariamo a diventare più empatici è il cuore a suggerire cosa fare e il senso di giudizio scompare.
1 Accompagnare – Diametralmente opposto a chi cerca di guidare con il consiglio giusto si trova l’atteggiamento di semplicità e genuino calore dell’accompagnare. Ha a che fare con la presenza autentica e la regola è molto semplice: chi sa esserci davvero non giudica, non urla, non fa di tutto per essere ascoltato o dimostrare di avere ragione. Semplicemente c’è. Quando qualcuno riesce a essere davvero presente l’atmosfera cambia immediatamente, perché possiamo stare seduti, fianco a fianco, senza cercare di dover dire o fare qualcosa e insieme condividere il silenzio.
2 Aprire porte – Una cosa (anzi, molte!) che può fare un’amica nei momenti difficili è portare cose belle: condividere ispirazioni, creare incontri, lasciar entrare ossigeno e leggerezza. Aprire porte significa, a volte, prendere gentilmente per mano la propria amica e accompagnarla fuori, non importa dove. Una passeggiata o l’aperitivo, un posto da frequentare insieme, un viaggio, un corso: a volte abbiamo bisogno di qualcuno che con amore che ci trascini fuori di casa, lontano dai nostri pensieri.
3 Abbracciare – A volte spiegare non serve, sai? La tentazione di pronunciare il solito “Te l’avevo detto” è forte, fortissima. Ma dirlo non serve più a nessuno, ormai ne è consapevole anche l’altra persona. Quello che, invece, possiamo ricordarci è che in mezzo alle peggiori tempeste della vita è un abbraccio a salvarci: la potenza del contatto umano, la tenerezza di chi dimostra di esserci senza se e senza ma.
4 Piangere e ridere… insieme – Spesso è di questo che abbiamo più bisogno: essere accolti fra le braccia di qualcuno di cui possiamo fidarci. Lì, in quello spazio di vulnerabilità e cura, può accadere una magia perché diventa più facile lasciarsi andare, in libertà, senza paura di essere giudicati o presi in giro. La parola chiave? “Insieme”: questo fanno le vere amiche, esserci nei momenti davvero importanti quando intorno tutto crolla.
5 Ascoltare con empatia – Se stai già pensando alla risposta da dare… non stai ascoltando. Tieni a mente questa semplice regola, anche se l’applicazione potrebbe non essere così immediata. Per imparare a ascoltare è necessario un incredibile allenamento e… un pizzico di umiltà. Quando attivi la connessione fra il tuo cuore e l’altra persona, allora la mente si azzittisce. In quel momento smetti di pensare e inizi a sentire: il modo migliore per essere davvero presente e vicino all’altro.