Cara Chiara , sono Silvia, sono divorziata e ho 56 anni. Tempo fa ho conosciuto un uomo buono, dolce, simpatico e anche carino, pieno di attenzioni nei miei riguardi. Ma, nonostante io stia bene, non sento quell’innamoramento che ho già provato in passato. Questa cosa mi fa arrabbiare, perché lui è speciale, è l’uomo che ho sempre sognato. Cosa fare? Aspettare e vedere se la scintilla scoccherà o lasciarlo andare? Alla mia età bisognerebbe non cercare più la luna e puntare a un rapporto stabile con una persona concreta? Grazie. Silvia
Mia cara Silvia, ma dove? Dove vuoi lasciarlo andare, un uomo “buono, dolce, simpatico e anche carino” con cui, fra più di sette miliardi di persone, dopo tutto quello che hai visto e vissuto dell’amore, stai semplicemente (e miracolosamente, aggiungo io che quell’uomo non ce l’ho) bene? Perché confrontare quello che provi e che non provi con emozioni che molto probabilmente parlano di una Silvia che non c’è più? Perché non salutare con gioia e curiosità, anziché con sospetto, la nuova Silvia e il suo nuovo modo di vivere una relazione? Ma soprattutto: e se la luna fosse proprio la possibilità di incontrare un uomo con cui volersi bene senza dover per forza anche farsi del male? L’hai letto il capolavoro di Kent Haruf, Le nostre anime di notte? Racconta appunto di un uomo e di una donna che si incontrano proprio quando credono di non avere più niente da dare e da ricevere, esausti come sono da tutto l’affanno che hanno alle spalle. E invece…