Sempre più coppie sono separate in casa con tutte le implicazioni psicologiche e pratiche che ciò comporta. Innanzitutto bisogna stabilire se il periodo da separati in casa nasce di comune accordo o se è in parte o in tutto subito da uno dei due partner. E’ evidente che in quest’ultimo caso il partner che subisce la separazione in casa rischia di uscirne maggiormente danneggiato.
Inoltre anche la durata di tale separazione, il momento di vita della coppia in cui interviene, la presenza di figli e la loro età, e altro ancora concorre al vissuto soggettivo e individuale di tale separazione.
Come affrontarlo?
• Innanzitutto vedendo come una risorsa tale periodo, come un momento di riflessione ampio su se stessi, sull’altro e sulla relazione a prescindere se è stata concordata o no. Se tale separazione è seguita da questa riflessione, può anche rappresentare un momento di crescita per la coppia e per se stessi.
• Non vivere tale periodo con attesa trepida che finisca il prima possibile o che possa essere il preludio a una definitiva separazione. L’ansia anticipatoria in tale senso potrebbe acuire quei disagi e tensioni che hanno favorito il periodo di separazione e che si dovrebbero stemperare col passare del tempo.
• Ritrovare se stessi: può essere l’occasione per ritrovare interessi e passioni individuali che spesso nella dimensione della coppia sono perse.
• Se si è in difficoltà valutare l’opportunità di chiedere un supporto psicologico. Soprattutto se si è subito il periodo di separazione, il disagio psicologico che ne proviene potrebbe essere troppo forte da poterlo sopportare da soli.
Riflessione finale:
“Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant’anni. Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.” Mary Schmich