Tutte le paure inconfessabili degli uomini
Dovrebbe esserci ormai chiaro che gli uomini possano essere fragili esattamente come le donne, eppure molto spesso ignoriamo totalmente quali siano i timori che si agitano nella testa dei maschi.
La sessualità a quanto pare è una delle sfere in cui si annidano le maggiori insicurezze degli uomini. I dati di alcune ricerche sulla sessualità degli italiani lo conferma: il 59,2 per cento degli intervistati ha ammesso di essere insicuro o preoccupato delle proprie prestazioni sessuali. Nulla di nuovo e questa è la notizia. Siamo di fronte ai soliti problemi, ancor oggi saldamente ancorati e, spesso, molto nascosti nell’intimo di ogni uomo.
«Falsi pregiudizi che si condensano nel mito del latin lover, tutto sesso e conquiste» commenta Chiara Simonelli, sessuologa «Un vecchio stereotipo che non è mai tramontato tra la maggior parte dei maschi italiani. Gli stessi che si confrontano con gli altri e, poi, soffrono di ansia da prestazione, pur essendo del tutto normali».
Insicurezze? A volte veri e propri complessi che, allontanando dalla realtà, possono compromettere i momenti d’intimità. E forse avere maggiore consapevolezza delle paure reciproche può essere utile per aiutarsi a vicenda e rafforzare il legame.
Ecco le paure e i timori sul sesso più comuni tra gli uomini.
Eiaculazione precoce
L’ideale maschile della virilità vorrebbe erezioni eterne, prestazioni lunghissime, rapporti da manuale tantra. Ovvio che chi non ci riesce vada in crisi.
«La prima ossessione è di soffrire di eiaculazione precoce» spiega Bruno Gianmusso, andrologo. «Sbagliato. Non esiste, infatti, un preciso intervallo di tempo per definire la normalità o meno di un rapporto. Se questo dura poco, ma procura piacere a entrambi, il problema non sussiste. Vive solo nella testa di un uomo, che teme di non essere stato abbastanza bravo, almeno secondo certi standard».
In questo caso, si può provare ad alleggerire il suo senso di colpa. «Per esempio, cercando di coinvolgere di più il partner nei preliminari, con baci e carezze in zone extragenitali» suggerisce l’andrologo «È una mossa utile per prendere tempo, diminuire l’ansia da “penetrazione” e mettere lui in una condizione di tranquillità. Chi ha paura di essere troppo veloce, infatti, cerca di arrivare rapidamente all’orgasmo per verificare se questa volta durerà di più. Un’aspettativa che, si sa, peggiora la situazione».
Calo di erezione
Nella classifica dei falsi miti, al numero due c’è l’erezione. «Se non è immediata, stabile e vigorosa, lui pensa subito all’impotenza» prosegue la dottoressa Simonelli «Ma è un giudizio affrettato e, soprattutto, infondato: il tono del desiderio, infatti, ciclicamente si alza o si abbassa, per effetto di fattori sia interni sia esterni».
Prima di tutto l’età: una cosa è eccitarsi a diciotto anni, quando basta un’immagine audace, un’altra è farlo a cinquanta, quando servono la giusta atmosfera e una grande serenità.
Spesso è lo stress, infatti, il vero colpevole di momenti di difficoltà. «È dal comportamento della partner, comunque, che un uomo trae spunto per rassicurarsi» prosegue il dottor Gianmusso «Aiuta molto avere accanto una persona sicura di sé, che non si sente sminuita se lui non risponde subito alle sollecitazioni erotiche. Una donna che non viva questa situazione come il segnale di un desiderio sopito e di una passione dimenticata. Perché, altrimenti, l’uomo si carica d’ansia ed entra in un circolo vizioso».
Non eccitarsi più
Il vero uomo finisce di fare l’amore, si fuma una sigaretta ed è già pronto a ricominciare. Sono i classici discorsi da bar.
«Può essere vero, a vent’anni, forse» spiega l’andrologo «Ma il periodo che intercorre tra un’erezione e l’altra è uno spazio “morto”, normale, che varia nella sua durata da un individuo all’altro».
E se lui non riesce a convincersi? «Se dopo il rapporto una donna sa trasmettere tranquillità, il problema non si pone» riprende l’andrologo «È meglio essere affettuose che ammiccanti, davvero complici. E non ironizzare sull’argomento».
Dimensioni del pene
Secondo le statistiche, il 4 per cento dei maschi che consultano lo specialista teme di avere il pene piccolo.
«L’ansia da centimetro nasce dalla difficoltà ad accettarsi, soprattutto se ci si ispira a modelli non realistici» spiega il dottor Gianmusso. Questa idea del confronto con maschi superdotati rischia di inquinare l’intimità. «Allora, cercate di gratificarlo sulla prestazione ed evitate di toccare il tema delle misure» consiglia l’andrologo.
Alla fine, ciò che conta davvero è la sensazione che il suo abbraccio forte vi regala ogni volta.
Comportamenti sì e comportamenti no
«Sì alla passione, alla disponibilità e al calore: privilegiare gli aspetti affettivi di una relazione serve a ridimensionare le aspettative e a dare un giudizio realistico alla vostra intesa fisica» dice Bruno Gianmusso, andrologo.
«Assolutamente sconsigliato invece è cercare un responsabile, se lui ha un problema sessuale» dice il dottor Gianmusso. «Soprattutto non date la colpa alla vostra scarsa seduttività: è un atteggiamento ansiogeno per entrambi».