L’uso degli schermi è ormai parte integrante della vita degli adolescenti, ma la loro diffusione porta con sé rischi significativi. La mancanza di regolamentazione sui contenuti e sul tempo trascorso online può influire negativamente sullo sviluppo psicologico ed emotivo dei giovani. Video aggressivi, contenuti discriminatori, body shaming e autolesionismo sono solo alcuni dei rischi che gli esperti sottolineano come potenzialmente dannosi per i ragazzi. Un recente rapporto dell’American Psychological Association (APA) analizza come l’uso intensivo degli schermi possa condizionare il benessere degli adolescenti e propone soluzioni per aiutare genitori, educatori e responsabili politici a intervenire.

L’impatto degli schermi sugli adolescenti

Secondo il rapporto APA, i contenuti potenzialmente dannosi online possono distorcere la percezione di sé e influire sui comportamenti sociali degli adolescenti. I giovani più vulnerabili, come quelli che hanno vissuto stress o traumi, sono particolarmente suscettibili a questi effetti. Inoltre, alcuni adolescenti potrebbero imitare comportamenti pericolosi visti nei video, aumentando il rischio per la propria salute mentale e fisica. L’algoritmo delle piattaforme e la riproduzione automatica dei video spesso prolungano l’esposizione a contenuti che, in alcuni casi, rinforzano insicurezze legate all’immagine corporea o diffondono stereotipi negativi.

Il ruolo dei genitori

I genitori sono i primi responsabili nell’aiutare i figli a navigare l’ambiente digitale in modo sicuro. Sebbene limitare il tempo davanti allo schermo sia importante, è altrettanto fondamentale conoscere i contenuti che i propri figli guardano e discuterne insieme. Come suggerisce Mitch Prinstein, Chief Science Officer dell’APA, i genitori devono interessarsi attivamente alla vita digitale dei figli. «Non basta dire ‘non capisco questa tecnologia’. Bisogna chiedere ai figli di spiegarcela, mostrare interesse e creare un dialogo aperto». Guardare video insieme, analizzare messaggi problematici come bullismo o comportamenti scorretti, e insegnare a riconoscere fonti affidabili sono azioni che possono fare la differenza. Un’altra strategia utile è essere un modello positivo: se i genitori mostrano moderazione nell’uso degli schermi e scelgono attentamente i contenuti da guardare, i figli tenderanno a imitare questi comportamenti.

L’educazione digitale a scuola

Anche le scuole hanno un ruolo cruciale nel fornire agli adolescenti strumenti per navigare il mondo digitale. Gli insegnanti possono sensibilizzare i ragazzi sui rischi associati all’uso degli schermi, come la raccolta dati e le violazioni della privacy. Informare gli studenti su come i loro dati personali vengano utilizzati può aiutarli a sviluppare un atteggiamento più consapevole verso l’uso delle app e delle piattaforme. Inoltre, spiegare come funziona il cervello adolescente può offrire agli studenti una migliore comprensione dei loro impulsi e dei motivi che li spingono a cercare approvazione sui social media. Questo tipo di educazione può aiutarli a prendere decisioni più ponderate rispetto ai contenuti da guardare.

Il ruolo dei creatori di contenuti

Le piattaforme di video e social media devono assumersi una maggiore responsabilità per i contenuti che offrono. Funzionalità come la riproduzione automatica e gli algoritmi che promuovono video ad alto coinvolgimento possono contribuire all’eccesso di consumo da parte degli adolescenti. Il rapporto APA suggerisce che le piattaforme adottino misure per limitare la visione di contenuti dannosi, regolamentino le sezioni di commenti per evitare cyberbullismo e introducano funzionalità per proteggere gli utenti più giovani. Inoltre, le aziende dovrebbero monitorare meglio i contenuti pubblicati sui loro siti, invece di affidare tutta la responsabilità ai singoli creatori.

Servono nuove norme

I responsabili politici possono contribuire con normative che proteggano gli adolescenti online. Ad esempio, si potrebbero introdurre profili specifici per minori, simili a quelli già implementati nel Regno Unito, dove i contenuti per bambini sono adattati per garantire un’esperienza più sicura. Negli Stati Uniti, il Kids Online Safety and Privacy Act prevede misure come limitare la riproduzione automatica e introdurre impostazioni predefinite per la sicurezza dei minori. Tuttavia, il disegno di legge è ancora bloccato per questioni legate alla libertà di espressione.