Eppure, eppure… Un tarlo della nostra testa ci dice che forse ancora non abbiamo tentato il tutto e per tutto. Ecco quali sono i gesti che ci potrebbero far prendere la decisione sbagliata, in un senso o nell’altro.
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Parlare coi suoceri, col cuore in mano – Insomma, loro dovrebbero avere a cuore più che altro il bene dei loro nipotini, no? Dovrebbero essere disposti a fare QUALUNQUE COSA pur di garantire a quei bambini che “amano alla follia” una famiglia unita, no? Ni. Certo che gli interessa che vivano in una famiglia unita. Ma tale famiglia non comprende noi.
Parlare col compagno dei suoceri/cognati – Non c’è nulla da dire: per lui saranno sempre I Perfetti. Nessuno cucinerà mai come mammina, imbiancherà casa come papino, alleverà bambini come sorellina. Se ci sta bene, bene. Altrimenti, aria.
Tastare il terreno con cognata – Anche se negli anni è diventata la nostra amicona, compagna di shopping e di aperitivi il venerdì sera, inutile illudersi: dopo il divorzio si schiererà, e non certo dalla nostra parte.
Provare a prendere le distanze – L’idea di passare un weekend, o una festività, lontano dai nostri parenti acquisiti, è come provare per la prima volta ad assaggiare una saint honorè: tragico errore. Non riusciremo mai più a stare senza, nemmeno quando la bilancia segnerà 10 chili in più. Capito la metafora?