Crisi di mezza età differenza uomini e donne
Se “nel mezzo del cammin di nostra vita” Dante si ritrovò nella “selva oscura” gli uomini e le donne di oggi si imbattono nella cosiddetta “crisi di mezza età”. Un periodo caratterizzato da sintomi come stress, malumore, svogliatezza e desiderio di qualcosa di nuovo. Un turbamento che colpisce molte persone con comportamenti e reazioni diverse, spesso accompagnate anche da gesti eclatanti come: licenziarsi dal lavoro o lasciare il coniuge.
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E’ un momento della vita in cui facciamo i conti con noi stessi, con chi siamo e chi vogliamo essere. Arrivano domande profonde ed esistenziali. E’ una sorta di punto di rottura. Ci si spoglia dalla vecchia pelle, per indossarne una nuova. Un viaggio interiore che aiuterà a rivelare parti addormentate, a noi sconosciute. Ma cosa si nasconde dietro questa fase transitoria interiore che affligge la maggior parte delle donne ed anche molti uomini?
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Cosa è la crisi di mezza età?
Oltre 40 anni fa, la psicanalista canadese Elliott Jaques coniò il termine “crisi di mezza età”, riferendosi a una fase della vita comune a entrambi i sessi. Colpisce soprattutto chi compie 42/43 anni, l’età dove si fanno dei bilanci esistenziali, anche se visto che le prospettive di vita sono aumentate, può arrivare anche più tardi. E’ il momento più basso della vita, dal quale ci si rialza negli anni successivi per vivere con maggiore consapevolezza e serenità. Anche se al termine “crisi” che deriva dal greco e significa “decisione”, viene attribuito un significato peggiorativo, questo termini implica, invece, un momento di riflessione e rinnovamento.
I sintomi della crisi di mezza età
I sintomi principali sono un senso di noia, di malinconia e depressione. Mancanza di obiettivi e stimoli. Sbalzi ormonali, ma anche comportamentali. Tutto è in uno stato di scompiglio dal punto di vista fisico, psicologico. Emergono ancora di più le proprie insicurezze, il non sentirsi più come una volta e quindi la voglia di ricercare emozioni estreme, anche fisiche. I conflitti con il partner sono più frequenti e si rimugina sugli errori commessi in passato. Dietro a tutto questo si nasconde una sofferenza, ma anche il desiderio di rigiocarsi una nuova partita. Sia gli uomini che le donne sperimentano la crisi di mezza età. L’unica differenza consiste nel modo in cui viene affrontata.
Crisi di mezza età, le differenze negli uomini e nelle donne
Gli uomini sono più inclini a voler dimostrare qualcosa. Fanno un bilancio della propria vita a livello consapevole o inconsapevole. Valutano se hanno raggiunto gli obiettivi che si erano prefissati. Ripercorrono la propria esistenza. Considerano se il presente è quello che avevano desiderato. In una ricerca della giovinezza, di quel momento della vita in cui ti senti invincibile, pronto a conquistare il mondo.
Questo li porta a rimettersi in gioco, ad evadere dalle responsabilità familiari e lavorative, a sperimentare nuove avventure. Le stesse che hanno abbandonato o a cui hanno dovuto rinunciare negli anni. Spinti dalla voglia di “libertà”, cercano in questa tappa (tra i 40 e i 50 anni) adrenalina, divertimento, una lei più giovane nell’illusorio tentativo di sfuggire ai primi cedimenti fisici, alle prime défaillance.
Si tingono i capelli, comprano un’auto sportiva, e poi un nuovo look e tanta palestra. La noia della vita che conducono li muove verso il brivido della leggerezza, escono di più con gli amici per condividere birre, partite e serate. Ritornano nell’adolescenza e questo atteggiamento può diventare una situazione conflittuale nel matrimonio.
La crisi di mezza età nelle donne
Le donne tendono a basare il proprio valore sulle relazioni interpersonali. Sono più inclini a valutare se stesse con una maggior criticità attraverso i loro ruoli sociali. E si domandano: “Sono stata una buona moglie e madre?”. Anche il passare degli anni, caratterizzato dall’avvento della menopausa con i vari cambiamenti ormonali, e l’invecchiamento naturale sono determinanti. Lo specchio può diventare un nemico acerrimo, e le donne non sono indulgenti con se stesse. Cercano di preservare il loro aspetto giovanile. Oppure si dedicano allo sport, alla cura del corpo, scelgono una nuova pettinatura, degli abiti alla moda. Il modo con cui viene affrontata questa fase della vita dipende da una serie di fattori, tra cui il sostegno del partner e delle persone care ma soprattutto dalla propria forza di carattere e dalla determinazione.
Come affrontarla e tornare a sorridere
E’ il tempo di un riordino delle priorità dove concedersi dopo tante corse, tra lavoro, casa e i figli, uno spazio per se stessi, per riflettere. Si può cadere in un baratro di confusione, toccare il fondo, rialzarsi e ricominciare. Avete una seconda possibilità, una nuova maturità. Potrete fare tutto. La vita non è finita. La “crisi di mezza età” è solo la parabola della felicità, ha toccato il punto più basso. Ora non può che risalire in alto. In tutte le crisi, per ristabilire l’equilibrio e la serenità, è necessario far leva sulle proprie risorse.
Accettate il dolore legato a quello che manca e attivatevi per costruire. Mantenete un atteggiamento positivo, siete delle donne che hanno vissuto delle esperienze, con l’età arriva la saggezza, una maggiore consapevolezza di sé stesse. Ci sono davanti tanti anni di viaggi, nuove avventure, conoscenze e molte cose da fare. Vivete il momento, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. La vita è piena di bagliori, di luci, di emozioni e di colori intensi. Di nuove prospettive che si aprono. Perché è anche vero che: “la vita comincia a 40 anni” quando si propongono cambiamenti e si prendono altre direzioni.