Gli uomini iniziano a partecipare di più alle faccende domestiche e sono maggiormente presenti nella cura dei figli. Lo rivela un’indagine realizzata su un campione di circa 12mila persone in 16 Paesi pubblicata dal “Guardian”. Anche se siamo ben lontani dalla divisione paritetica della mansioni da svolgere a casa, qualche passo avanti è stato fatto.

Cura della casa: uomini più responsabili

Gli uomini, come mostra il report “State of the World’s Fathers 2023” riportato dal “Guardian”, stanno cercando in generale di essere sempre più di supporto alle donne. Nei 16 paesi coinvolti si registra una percentuale tra il 70% e il 90% di uomini che dichiarano di sentirsi responsabili quanto il partner della cura della casa e dei figli, con una media dell’89%. L’eccezione è rappresentata dall’India dove solo il 25% degli uomini sente la stessa responsabilità.

Passi avanti degli uomini nella cura dei figli

Maschi e femmine sono invece d’accordo quando si parla di figli. Per 9 intervistati su 10, prendersi cura dei propri figli è delle cose più belle della loro vita. La condivisione nella cura dei bambini porta benefici sia ai piccoli che migliorano per proprie capacità cognitive, sia agli adulti che aumentano il loro senso di soddisfazione riducendo lo stress e migliorando la vita di coppia. In particolare le donne risultano passare in media 3,4 ore dedicandosi alla cosiddetta “emotional care” e 3,7 alla “physical care”, mentre per gli uomini sono rispettivamente 2,7 e 2,8.

Gli uomini sembrano preferire i momenti di svago e di gioco con i figli piuttosto che attività come lavarli e dar loro da mangiare. Sia madri sia padri sono disposti a rinunciare a opportunità di carriera in cambio di più tempo da passare coi figli. La percentuale è più alta in Portogallo e Svezia (77% e 76%), mentre chiudono la lista Messico e Cina con il 48% e il 37%.

Si allontanano anche gli stereotipi di genere: solo il 32% degli uomini e il 27% delle donne sostiene che cambiare i pannolini, fare il bagno ai bambini e dar loro da mangiare sia una responsabilità della madre. Anche in questo caso Svezia e Portogallo sono i paesi più “illuminati” con l’87% e l’86% di persone in disaccordo, diversa la situazione in Turchia (50%) e Libano (44%) dove è ancora alta la percentuale di persone che ritiene la cura di figli un’esclusiva delle donne.

Ostacoli alla parità: retribuzioni troppo diverse

Per arrivare all’effettiva parità di genere nella cura della casa e dei figli ci sono tuttavia ancora tanti passi da fare. Gli uomini si dicono desiderosi di aumentare il loro impegno nelle faccende domestiche, ma sono frenati da motivi sociali ed economici. Pesa in particolare il salary gap, a causa del quale gli stipendi degli uomini in tutto il mondo sono un quinto più alti di quelli delle donne e questo porta diverse famiglie a puntare sul lavoro retribuito dell’uomo poiché garantisce un guadagno maggiore. Questo fa sì che gli uomini trascorrano solo il 19% del loro tempo libero in lavori non retribuiti, come quelli domestici, rispetto al 55% delle donne.

uomo stira

Parità di genere? Forse non è più una chimera

Dal report, però, emergono dati che fanno ben sperare: il 53% degli intervistati è convinto che la parità di genere possa portare vantaggi tanto alle donne quanto agli uomini, il 94% delle persone pensa che sia importante che donne e uomini godano degli stessi diritti, mentre per il 74% questa cosa è molto importante, inoltre l’80% degli intervistati ritiene che i figli maschi dovrebbero imparare a fare i lavori domestici.

Vittorio Vaccaro: “Uomo sempre più responsive”

“I risultati del report confermano come la società di oggi abbia bisogno di un uomo che sia sempre più responsive, vale a dire in grado di affrontare situazioni differenti tra lavoro e casa – spiega Vittorio Vaccaro, conduttore televisivo ed esperto di convivialità sempre attento alle tematiche che riguardano la famigliaFinalmente stiamo uscendo dalla visione dell’uomo che deve pensare solo a portare a casa i soldi lasciando alla donna i compiti domestici. Un cambiamento che in Italia parte della cucina visto che, secondo il report A Global Analysis of Cooking Around the World, il nostro paese è l’unico al mondo dove gli uomini cucinano più delle donne. Il divario è di soli 0,4 pasti in più cucinati dagli uomini a settimana, ma rappresentano una svolta. Un’inversione di tendenza iniziata durante la pandemia e che è proseguita anche con il ritorno alla vita di sempre fino ad arrivare al sorpasso”.

coppia cucina

Collaborazione in famiglia: dove metterla in pratica

Ecco 5 casi in cui la collaborazione in famiglia diventa fondamentale secondo Vittorio Vaccaro:

1. Preparare la cena
La cena è sicuramente un momento importante per una famiglia perché permette di stare tutti insieme. Non bisogna, però, pensare che preparare la cena significhi solo cucinare. Apparecchiare e sparecchiare la tavola, pulire la cucina, lavare i piatti sono tutte operazioni che richiedono collaborazione. Lasciare tutto sulle spalle di chi cucina renderebbe la cosa pesante, ancor di più se ci sono ospiti a casa.

2. Fare la spesa
Fare la spesa può diventare un momento di condivisione importante per una coppia, un modo per stare insieme e scegliere come riempire la dispensa accontentando i gusti di entrambi. È, però, necessario durante la settimana tenere sotto controllo cosa sta finendo e cosa, invece, è ancora presente per evitare di sbagliare gli acquisti e favorire gli sprechi.

3. Mestieri settimanali
Per molte famiglie il sabato mattina è il giorno delle pulizie. Ma chi le fa? Ovviamente in due si fa prima, ma bisogna tenere in considerazione anche altri aspetti come ad esempio la presenza di bambini piccoli. In questo caso può essere utile che un partner esca con loro mentre l’altro sistema la casa. Se i figli sono un po’ più grandi possono iniziare a dare una piccola mano anche loro.

4. Stirare
Avere due assi e due ferri da stiro forse è un po’ troppo, ma anche per stirare la collaborazione può fare la differenza. Spesso chi è costretto a stirare da solo si trova poi una lunga pila di vestiti da dover separare e mettere negli armadi. Avere un partner al fianco può velocizzare la pratica.

5. Colloquio coi professori
Quando si ha figli la scuola diventa un grosso impegno da seguire. Tra assemblee di classe, ritiro delle pagelle, feste di natale e di fine anno e colloqui con gli insegnanti, spesso bisognerà fare delle rinunce per seguire gli impegni scolastici. Alternarsi è un ottimo modo per essere aggiornati su tutto e offre la possibilità di confronto in famiglia.