DIVORZIATI NUOVI POVERI – I nuovi poveri? Sono i divorziati, equamente divisi tra uomini e donne (rispettivamente il 46,5% e il 53,5%). L’allarmante dato è emerso dalla pubblicazione del recente Rapporto 2014 della Caritas italiana intitolato “False partenze” il cui focus è la povertà e l’esclusione sociale.
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L'AIUTO DELLA CARITAS – Il 66,1% dei separati si rivolgono alla Caritas, mentre prima della separazione la percentuale non superava il 23,7%. Le ragioni per cui gli utenti hanno chiesto aiuto sono diverse: le difficoltà economiche (21,7%), il disagio abitativo (15 %), l'impossibilità di accedere ai beni di prima necessità (cibo e vestiario) (12,1 %); il bisogno di ascolto (13,1%) e l'assistenza psicologica (12,3 %)
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IL TEMPO DELLE SEPARAZIONI – Per l’85,3% si tratta di persone di nazionalità italiana e per il 46% di persone in cerca di occupazione. Il 42,9 % degli utenti è coinvolto in separazioni legali, il 28,1 % vive una separazione di fatto e il 22,8 % è coinvolto in procedimenti di divorzio. In merito ai tempi di separazione, il 34% vive uno di questi stati da meno di un anno, il 20% per cento da meno di due anni, il 20,2 % da un tempo che va dai due ai cinque anni, il 25,8% da oltre 5 anni.
CRISI ECONOMICA – La separazione e la crisi economica e sociale, insomma, rappresentano un mix che spinge i padri sulla soglia della povertà. E i problemi non sono solo economici: il 66,7% delle persone che si rivolge ai servizi socio-assistenziali accusa disturbi psicosomatici, in aumento rispetto a prima della separazione, e la separazione incide negativamente anche sul rapporto tra padri e figli e sulla qualità stessa di questo rapporto.
il 68% dei padri e il 46,3% delle donne dichiara che il rapporto tra padre e figli è stato influenzato negativamente dalla separazione, mentre salta all’occhio una diversità di vedute tra madri e padri. il 58,2% dei padri denuncia che il loro rapporto con i figli è peggiorato, mentre la maggioranza delle donne dichiara che è migliorato.