Il bullismo non è un fenomeno che si verifica soltanto a scuola o tra i giovani. Anche il luogo di lavoro, ambiente che dovrebbe favorire crescita e collaborazione, a volte può trasformarsi in un terreno fertile per comportamenti aggressivi e manipolatori. Ne esistono diversi tipi, con caratteristiche particolari e riconoscibili.

Il potere alla base del bullismo

Alla base del bullismo, in qualsiasi contesto, c’è un disequilibrio di potere. Il bullo cerca di affermare la propria dominanza attraverso una varietà di tattiche, dall’aggressione fisica all’isolamento sociale. Le vittime, spesso intimorite e confuse, tendono a minimizzare l’accaduto, sperando che la situazione si risolva da sola. Le forme di bullismo sono molteplici e possono evolversi nel tempo. Insulti, umiliazioni, diffusione di voci, esclusione sociale: sono solo alcune delle manifestazioni di questo comportamento. Ecco 6 tipi di bulli “palesi” a cui prestare attenzione sul lavoro.

Il bullismo fisico

Il bullo fisico è colui che usa la violenza fisica per umiliare la vittima. Può, ad esempio, colpire, calciare, spingere, sputare e/o intimidire. Sul posto di lavoro è in grado di rubare effetti personali dell’altra persona o costringere gli altri a compiere azioni che non vogliono fare.

Il bullo verbale

Esiste poi un tipo di bullismo, in generale ma anche sul luogo di lavoro, che non utilizza la violenza fisica ma quella verbale. Questo tipo di bullo predilige insulti, umiliazioni e prese in giro. Usa il sarcasmo e le battute pungenti per sottolineare i difetti della personalità del loro bersaglio e fa commenti degradanti sull’abbigliamento o sull’aspetto delle vittime.

Il bullo non verbale

Contrapposto al bullo verbale c’è il bullo non verbale. Questo tipo di soggetto ama, ad esempio, imitare in modo dispregiativo le movenze fisiche o le disabilità di altri e compie gesti ed espressioni facciali offensive. In più, tende a girare la testa, o tutto il corpo, dall’altra parte quando la vittima sta parlando.
Usa un linguaggio del corpo minaccioso, come stare in piedi nello spazio personale della vittima e usare posture che li fanno sembrare fisicamente più grandi della loro vittima.

Il bullismo sociale

Sul posto di lavoro è possibile incontrare anche il bullo sociale. Questo soggetto si rifiuta di parlare o di riconoscere la sua vittima, diffonde voci o insinuazioni sugli altri e, appena possibile, invita altre persone a un evento o a una festa di fronte alla vittima, escludendola volontariamente. Inoltre, parla direttamente con la vittima di un evento sociale da cui è stata fatta fuori.

Il bullo predatore

Il quinto tipo di bullo è il predatore. Questo soggetto si impegna in contatti fisici indesiderati, fa commenti e gesti volgari verso gli altri e allude spesso all’orientamento sessuale altrui. Inoltre, nei casi più gravi, scatta foto o video della vittima in una situazione compromettente e minaccia di condividerli. Infine, manipola le situazioni per ottenere favori sessuali.

Il cyberbullismo o il bullo tecnologico

L’ultimo e sesto tipo di bullo “palese” sul luogo di lavoro è quello tecnologico. Il cyberbullo invia messaggi cattivi, volgari o minacciosi utilizzando telefoni cellulari o tramite messaggi di testo e messaggistica istantanea. Invia foto poco lusinghiere ad altri o immagini allusive alla vittima. Finge di essere qualcun altro per mettere in cattiva luce la sua vittima oppure esclude intenzionalmente qualcuno da un gruppo online e pubblica messaggi dispregiativi o provocatori sui siti di social media.