Forse ti sarà capitato di provare o anche solo di sentir parlare dell’eiaculazione femminile (in gergo squirting), ovvero dell’abbondante emissione di un liquido trasparente al momento dell’orgasmo.
Abbiamo chiesto ad un’esperta di spiegarci meglio cos’è e come fare per sperimentarlo in prima persona.
Che cos’è esattamente l’eiaculazione femminile? Nel libro Osate scoprire il punto G, l’esperta francese Ovidie la descrive come l’espulsione attraverso l’uretra di una secrezione inodore e incolore, provocata dalle contrazioni dell’orgasmo. Il liquido pare sia prodotto dalle ghiandole periuretrali o di Skene, che compongono una sorta di prostata femminile, collocata in prossimità del punto G.
«Nell’anatomia femminile, è probabile che sia questo massaggio prostatico a livello del punto G a far scattare gli orgasmi a dominante vaginale e le eiaculazioni». La scienza ancora non dispone di risposte certe a riguardo, ma l’esperienza di Ovidie ci aiuta a soddisfare alcune curiosità.
L’eiaculazione femminile è un argomento ancora in gran parte misterioso, su cui vige qualche tabù e su cui si scatenano altrettante curiosità. Ad esempio: tutte le donne possono eiaculare? Perché alcune ci riescono ed altre no? A queste domande, Ovidie, risponde che «a priori disporremmo tutte di una prostata femminile e avremmo tutte la capacità fisiologica di eiaculare. Ciò che determina il fatto che si possa eiaculare o meno dipende innanzitutto dal nostro percorso sessuale e dalla nostra pratica». Inoltre, non tutte le donne producono le stesse quantità di liquido, e quindi l’eiaculazione potrebbe avvenire senza che ce ne si accorga.
Si può imparare a farlo? Ci sono buone possibilità, anche se, soprattutto nella sessualità, non si può pretendere di essere tutte uguali e non bisognerebbe mai fissarsi e considerare il piacere come un obiettivo da raggiungere a tutti i costi. Se non si riesce, è perché ancora «non si è arrivati a scoprire questa capacità dentro di sé». Per farlo, spiega Ovidie, bisogna innanzitutto credere di avere questa possibilità e di «indirizzare l’erotismo verso la vagina». E poi: qual è l’utilità dell’eiaculazione femminile, in termini di piacere sessuale? Scopriamolo insieme…
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A cosa serve l’eiaculazione femminile?
«Biologicamente, pare che non serva a niente – spiega Ovidie – Non risulta indispensabile per il buon funzionamento della vostra vita sessuale, e non è nemmeno indispensabile per il raggiungimento di un orgasmo». I vantaggi dell’eiaculazione femminile, in termine di piacere, consistono essenzialmente nello scoprire ed esprimere nuove potenzialità del proprio corpo. «In un primo tempo si tratta di una questione di curiosità sessuale che porta a sviluppare un ventaglio più ampio di sensazioni erotiche. Ma a dire il vero, al di là dell’eiaculazione femminile, ciò che soprattutto andrà ad arricchire la vostra vita sessuale saranno tutti i mezzi messi in atto per riuscirci». Come dire: quello che conta non è conquistare un obiettivo, ma tutto quello che si è imparato nel tentativo di raggiungerlo: «una crescita esponenziale del vostro piacere».
Secondo Ovidie, per raggiungere vette di piacere più intenso e anche l’eiaculazione femminile, non serve solo allenare il corpo: bisogna anche avere un atteggiamento corretto che predisponga a provare nuove e intense sensazioni. Qui di seguito i suoi consigli.- «Immergetevi in uno stato mentale favorevole al piacere. Significa persuadervi che non è un mito e che ne siete capaci». Un grande potenziale di piacere è già presente in voi, dove solo risvegliarlo, con serenità e senza ansia. – «Non disperate, non cercate di godere ad ogni costo, non vi innervosite, attendete che la cosa si venga naturalmente. Vale la regola che più vi ostinate a inseguire il piacere, meno riuscirete ad ottenerlo».
Poiché l’eiaculazione femminile è provocata dalle contrazioni dell’orgasmo, perché avvenga è necessario avere una muscolatura pubococcigea tonica e reattiva. Per ottenere questo risultato e aumentare l’intensità e la durata dei vostri orgasmi, così da riuscire a espellere il liquido prodotto dalle ghiandole di Skene, «praticate quotidianamente gli esercizi della ginnastica dell’amore», ovvero gli esercizi di Kegel, che consistono nel contrarre e rilassare la muscolatura vaginale.
Poiché l’eiaculazione femminile è collegata alle ghiandole di Skene e alla sensibilità vaginale, oltre che alla tonicità della muscolatura pubocoggigea, per favorirla è necessario imparare a stimolare correttamente la zona del punto G. Innanzitutto, bisogna localizzarla: sulla parete anteriore della vagina, c’è una porzione che risulta un po’ rugosa e in rilievo. Se esercitate una pressione con le dita leggermente ricurve. «Se avvertite una sensazione intensa e quasi dolorosa, come un incontrollabile bisogno di urinare, vuol dire che avete trovato il vostro punto G». Una piccola avvertenza: stimolate questa zona solo dopo che sarete sufficientemente eccitate, altrimenti potrebbe rivelarsi addirittura fastidiosa. «L’arte del piacere vaginale risiede nella scelta del momento in cui desideriamo essere penetrate. si deve attendere di essere sufficientemente eccitate, evitando di godere anzitempo».Quindi, quando sarete pronte, stimolate questa zona con le dita – o ancora meglio: chiedete al partner di farlo, dopo averlo adeguatamente istruito – con dei movimenti che esercitino una pressione e che terminino sulla parete anteriore della vagina. Vi sembra strano? Continuate a stimolare il clitoride, vi aiuterà a prendere confidenza con le nuove sensazioni.
Ok, ma come si fa a eiaculare? Ovidie dà questo consiglio, con l’avvertenza che «non si tratta di un metodo assolutamente infallibile, ma un suggerimento atto a sviluppare le vostre capacità ad eiaculare. È possibile che riusciate ad ottenere un’eiaculazione anche in altri modi».«Una volta raggiunto il punto culminante, i vostri muscoli si contraggono violentemente (o debolmente se non siete allenate) sentirete probabilmente come uno strano bisogno di spingere, come se voleste espellere, oppure imprigionare il sesso (o le dita) del vostro partner. Bloccate la respirazione e spingete. Se non funziona, ricominciate ad ogni orgasmo, fino a che non ci sarete riuscite».
Ovviamente, il punto G può essere stimolato sia con le dita che attraverso il coito. Tutto sta nel scegliere le posizioni che favoriscano questo tipo di stimolazione e i movimenti che portano il pene a sfregare sulla parete anteriore della vagina.
Le migliori posizioni del Kamasutra per il piacere vaginale e quindi anche per l’eiaculazione femminile sono quelle della cavaliera all’indietro (lei sopra, con la schiena inclinata), oppure il missionario ad angolo retto, dove le gambe della donna sono piegate e l’uomo è in ginocchio. Anche alcune posizioni in piedi o da dietro possono essere adatte allo scopo.