L’empatia è la capacità di vedere le cose dalla prospettiva di un altro e di sentire le sue emozioni. Metterti nei panni di un’altra persona potrebbe portarti ad agire con compassione e a fare tutto il possibile per migliorare la sua situazione. Così facendo, potresti ridurre l’angoscia dell’altra persona così come la tua.
Immagina di tornare a casa e scoprire che il partner è malato. All’improvviso sentiresti la sua angoscia e inizieresti a occuparti di lui. Ma l’empatia non riguarda solo le difficoltà. Quando tuo figlio è entusiasta di qualcosa, senti la sua gioia. Quando il tuo amico ride per una battuta, provi il suo divertimento. Non tutti, però, sono capaci di questo sentimento. Inoltre, gli esperti distinguono almeno due tipi di empatia: affettiva e cognitiva.
Empatia affettiva e cognitiva: differenze
L’empatia affettiva è la capacità di sentire ciò che provano gli altri. Quella cognitiva è la capacità di riconoscere e comprendere lo stato mentale di un’altra persona. Queste due componenti dell’empatia sfruttano reti neurali diverse nel cervello. Quindi, è possibile avere un’elevata empatia cognitiva ma una bassa empatia emotiva, e viceversa.
Perché l’empatia è importante
L’empatia ha un ruolo importante nella tua vita, perché può rafforzare i tuoi legami con le persone con cui interagisci. Può anche motivarti a intraprendere azioni che migliorano la vita degli altri. Nelle situazioni sociali, può aiutarti a decidere la linea d’azione più saggia. Inoltre, aiuta a sanare i conflitti: se, per esempio, stai litigando con un tuo collega, entrare in empatia con lui può impedirti di essere eccessivamente critica.
Alcune persone hanno un alto grado di empatia, altre hanno un livello di empatia inferiore. Se le tue capacità empatiche sono basse, potresti sentirti indifferente al dolore degli altri. Se, per esempio, la casa di un amico venisse svaligiata, potresti dire o pensare: “Beh, non sarebbe successo se fosse stato più attento”. Una scarsa empatia può anche portarti a credere che le persone intorno a te siano troppo sensibili. Potresti rimanere costantemente sorpresa dal fatto che i tuoi amici siano offesi dalle tue battute. Forse non capisci come le tue parole e le tue azioni possano ferire i tuoi cari. Per fortuna, però, l’empatia può essere sviluppata o potenziata.
Sviluppare l’empatia: ecco come
Sviluppare le tue capacità di ascolto, prestare attenzione al linguaggio del corpo e aumentare l’intelligenza emotiva può aumentare la tua capacità di entrare in empatia con gli altri. Anche abbracciare la propria vulnerabilità ed esplorare nuove prospettive può aiutare. Ecco alcuni consigli.
Esercita le tue capacità di ascolto
Non puoi metterti nei panni di un’altra persona se non sei disposta ad ascoltare quello che ha da dire. Dovrai andare oltre il semplice fare finta di ascoltare. Cerca di farlo così attentamente da acquisire una comprensione della situazione, dei punti di vista e delle emozioni della persona.
Identifica e rimuovi le barriere all’ascolto
Se sei stressata, avrai più difficoltà a concentrarti sull’altra persona. Considera l’idea di affrontare il fattore di stress, che si tratti di una scadenza imminente o di un mal di denti, prima di continuare la conversazione. Il multitasking è un’altra barriera comune all’ascolto attivo. Metti via il telefono e interrompi qualsiasi altra cosa tu stia facendo, così potrai dedicare all’altra persona la tua totale attenzione.
Empatia, non interrompere chi parla
Quando interrompi le persone, rischi di fraintendere il punto che stavano cercando di esprimere. Inoltre, se stai formulando la frase successiva mentre l’altra persona sta ancora parlando, non stai ascoltando completamente.
Sospendi il giudizio
Se sai di non essere d’accordo con qualcuno, potresti ritrovarti a screditare mentalmente le sue parole mentre parla. Ma è meglio ascoltare con una mente aperta. Non criticare o incolpare immediatamente, fai uno sforzo per capire cosa ha da dire.
Fai sapere all’altra persona che stai ascoltando
Segnali non verbali, come mantenere il contatto visivo, un cenno della testa e segnali verbali, come un rapido “uh-huh”, fanno sapere all’altra persona che ha la tua attenzione. In sostanza, la stai invitando a continuare. Se sembra che tu stia sognando ad occhi aperti o pensando a qualcos’altro, l’interlocutore potrebbe interpretarlo come un segno che non ti interessa quello che ti sta dicendo.
Fornisci un feedback
Se ritieni di avere capito male o di avere frainteso qualcosa, poni alcune domande. La persona può quindi chiarire il proprio punto, se necessario.
Impara a leggere il linguaggio del corpo
Ascoltare non significa solo ricevere messaggi verbali. Le persone trasmettono informazioni sul proprio stato emotivo anche attraverso segnali corporei non verbali. La capacità di leggere il linguaggio del corpo è utile in tutti i tipi di situazioni sociali. Forse hai un amico che dice spesso: “Sto bene”, ma puoi capire dalla sua espressione cupa che qualcosa non va. O forse puoi valutare l’interesse di una persona per te in base al loro livello di contatto visivo.
Sii consapevole del tuo linguaggio del corpo
Ricorda che i tuoi segnali non verbali trasmettono anche messaggi alle persone intorno a te. Se sei seduta con le braccia incrociate e distogli lo sguardo dall’altra persona, potrebbe interpretarlo come un segno che non vuoi parlare. Se vuoi incoraggiare la persona a interagire con te, usa segnali positivi, come un sorriso gentile e un contatto visivo rilassato, per trasmettere calore.
Abbraccia la tua vulnerabilità
Prendi l’abitudine di esprimere i tuoi bisogni. Hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti? O forse hai bisogno di aiuto fisico per qualcosa. Parlare dei propri bisogni è più salutare che soffrire in silenzio. Non solo ti semplifica la vita, ma fa anche sentire i tuoi cari fidati e necessari.
Rilassati
Se hai difficoltà a parlare delle tue emozioni o a esprimere i tuoi bisogni, fai le cose un passo alla volta. Non soffermarti troppo sulla tua reputazione o sulla tua perfezione. Se sei eccessivamente concentrata su come gli altri ti percepiscono, potresti esitare a essere disponibile.