Nel 2023 negli Stati Uniti la solitudine è stata dichiarata una nuova epidemia. Vivek Murthy, il “Surgeon general” degli Stati Uniti, ha lanciato l’allarme, affermando che la solitudine può essere mortale quanto il fumo. Circa la metà degli adulti americani vive in uno stato di solitudine, e questo può aumentare il rischio di morte prematura del 30%. Ma che cos’è l’epidemia di solitudine? Non significa semplicemente essere soli in un determinato momento, ma piuttosto sentirsi isolati socialmente e disconnessi dagli altri. Questo può manifestarsi in diversi modi, come la mancanza di supporto sociale da parte di amici e familiari, la difficoltà a stringere nuove relazioni o la sensazione di non appartenere a una comunità.

Le cause dell’epidemia di solitudine

Le cause dell’epidemia di solitudine sono diverse e complesse. Tra i principali fattori c’è ad esempio un ritmo di vita frenetico, che è tipico dei nostri tempi. La società moderna ci spinge a lavorare sempre di più e a dedicare poco tempo alle relazioni sociali e, giorno dopo giorno, questo ci porta a essere sempre più soli. Altra causa è l‘uso eccessivo della tecnologia: i social media e le app di messaggistica possono sembrare un modo per connettersi con gli altri, ma in realtà possono portare a un isolamento maggiore. Infine, l’individualismo, sempre più dominante. La nostra cultura enfatizza, infatti, l’importanza dell’indipendenza e del successo personale, a discapito però delle relazioni umane.

Le conseguenze dell’epidemia di solitudine

Le conseguenze dell’epidemia di solitudine non sono da sottovalutare. L’isolamento può, infatti, avere un impatto negativo significativo sulla nostra salute fisica e mentale. Tra le conseguenze più gravi troviamo per esempio la depressione e l’ansia, che possono scaturire o essere aggravate dall’isolamento sociale. Ma non solo. La solitudine può indebolire il sistema immunitario e aumentare il rischio di malattie cardiache, ictus e demenza. Le persone sole poi possono essere più propense a cercare “conforto” nell’alcool, nelle droghe o nel cibo spazzatura.

Come superare la solitudine

Come emerso, l’epidemia di solitudine è un problema serio, ma fortunatamente non è insormontabile. Ci sono diverse cose che possiamo fare per combatterla, sia a livello individuale che collettivo. Partiamo dalle azioni individuali da mettere in atto per aiutare se stessi. Innanzitutto essere più aperti e vulnerabili. Non bisogna vergognarsi della propria situazione, anzi è necessario parlare con gli altri di come ci sentiamo può aiutarci a sentirci meno soli. Possiamo poi stabilire obiettivi per trascorrere più tempo con amici e familiari, oppure per unirci a gruppi o club. E infine, provare a dedicare tempo a relazioni significative e profonde, piuttosto che a frequentare molte persone superficialmente.

Le azioni collettive

Anche se non soffriamo personalmente di questo tipo di problema, possiamo però aiutare a risolverlo. A livello collettivo è importante parlare dell’epidemia di solitudine e dei suoi effetti negativi sulla salute, in modo tale che tutti, anche chi ne è ben lontano, possa riconoscerla. È poi necessario creare spazi per la socializzazione, sostenendo ad esempio iniziative che creino opportunità per le persone di incontrarsi e socializzare, come centri sociali o eventi comunitari. Infine, c’è bisogno di un intervento delle autorità. I governi possono implementare politiche che facilitino la connessione sociale, come ad esempio programmi di educazione all’infanzia accessibili o iniziative per ridurre l’isolamento degli anziani.