Salve sono un mamma di 20 anni che a febbraio ha avuto un bimbo…ho convissuto per circa 1 anno ma da circa un mese la mia convivenza è terminata ufficialmente, anche se le cose non andavano bene già da molto tempo… questa persona il giorno in cui ci siamo lasciati si è permesso a minacciarmi dicendo testuali parole:” prima che me ne vado tanto ti picchio” e di seguito dicendo: "a te non c’è bisogno delle mani a te ci vuole il coltello” (in precedenza ha già alzato le mani su di me) dopo di che se n’è andato. Da quel giorno io sono tornata a vivere con i miei genitori e sono in cerca di un lavoro. Intanto lui nel tempo che intercorre tra il giorno in cui ci siamo lasciati e oggi nostro figlio l’ha visto una sola volta per un’ora esatta, dopo non è venuto più a vederlo. Si è fatto sentire un'unica altra volta chiedendo se il pomeriggio poteva venirlo a vedere ma io non ero in casa ed è stato invitato a venire il giorno dopo.

Lui si è giustificato dicendo che lavora e che esce tardi dal lavoro (cosa non vera, perchè primo fa un lavoro occasionale e secondo esce alle 4 del pomeriggio). Da quel giorno non abbiamo ricevuto nessun’altra chiamata. Proprio oggi ho ricevuto una lettera (penso dall'avvocato perchè non c'era scritto niente) nella quale c’era scritto che lui vuole contribuire al mantenimento del bambino (cosa che già aveva detto ma che non ha mai fatto, e inoltre non ha un lavoro fisso quindi come potrebbe?!) e che vuole vedere il bambino e addirittura portarlo con con se. Premetto che non gli è mai stato vietato di vedere il bambino, non è però una persona affidabile, nel senso che non è in grado di occupparsi di nostro figlio. Come se non bastasse in passato si drogava e sono venuta a sapere che lo faceva tutt’ora oltre a tradirmi. E’ una persona che non ha affatto voglia di lavorare ed è stato detto dai pochi datori di lavoro che ha avuto. Volevo anche chiederle se i nonni da parte di lui hanno il diritto di vedere il minore? Perchè avevo letto che i nonni di questo diritto non ne usufruiscono..

In attesa di una vostra risposta spero il più breve possibile le porgo distinti saluti..

Marisa (nome di fantasia scelto dalla redazione)

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Gentilissima,

prima di ogni altra considerazione, ritengo sia importante sottolineare che le minacce che hai subito sono molto gravi e meriterebbero di essere denunciate alle forze dell’ordine. Ciò detto, nonostante dal tuo racconto sembri abbastanza pacifico che il tuo ex compagno non abbia mai raggiunto la piena maturità del buon padre di famiglia, resta salvo il suo diritto di frequentare il bimbo sino a che un Tribunale per i minorenni non dovesse escludere del tutto la sua capacità genitoriale. Non sarebbe sufficiente, infatti, l’affido esclusivo alla madre restando, anche in quel caso, il diritto dell’altro genitore a frequentare il minore, seppur con tutte le accortezze che un Giudice possa ritenere opportune.
Nel caso di specie, infatti, è molto probabile che il Tribunale possa disporre l’intervento dei Servizi Sociali di zona per monitorare la capacità genitoriale di entrambi individuando spazi protetti per regolamentare le visite tra padre e figlio alla presenza di educatori, assistenti sociali o psicologi.


Tutto ciò indipendentemente dall’onere di mantenimento che, non essendo stato ottemperato sino ad ora, rende il tuo ex compagno passibile di una querela per violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Non si faccia intimorire, quindi, dal decantato desiderio di tornare a fare il padre dall’oggi al domani: sarà il Giudice, infatti, a stabilire, solo ove ve ne siano i presupposti, il percorso più adatto per un eventuale riavvicinamento che, di certo, non potrà avvenire repentinamente senza una previa attività di mediazione.


Quanto, infine, ai nonni Il nuovo articolo 155 del codice civile, stabilisce che “anche in caso di separazione personale dei genitori il minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi e di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi”. Pertanto, qualora ritenesse pregiudizievole la frequentazione dei nonni, sarà lei a doversi far carico dell’onere di provarlo in Tribunale per escludere una loro frequentazione.