Al cinema è il momento dei rapporti gay al femminile. Nel segno della trasgressione (vedi il bacio da Oscar che Natalie Portman dà a Mila Kunis nel Cigno Nero). O della tenerezza, come nel rapporto tra Julianne Moore e Annette Bening, protagoniste della commedia I ragazzi stanno bene, nelle sale dall’11 marzo. Film che possono lasciare qualcosa dentro: un ricordo, una fantasia…
Ma cosa accade se quella fantasia, se il pensiero di baciare o amare una donna si presenta anche quando si fasesso con lui e diventa un sogno ricorrente?«Succede spesso dopo aver visto un bel film: è naturale ripercorrere con la mente le scene hot» spiega Barbara Florenzano, psicoterapeutae sessuologa.
Ma quando il pensiero inizia a essere particolarmente importante o ossessivo, la donna può esserne addirittura turbata.
«Una fantasia che si cristallizza e che si rivela necessaria tutte le volte in cui si fa l’amore, dovrebbe portare a chiedersi se al rapporto manca qualcosa. Ed è giusto, allora, farsi delle domande sui propri desideri e sulle proprie inclinazioni sessuali» dice l’esperta. «Tenendo conto che l’attrazione verso una donna fa sempre parte dell’immaginario erotico femminile. Rientra fra le “fantasie madri”, cioè quelle preferite fin dall’adolescenza e che si ripresentano nella vita adulta. Nella maggioranza dei casi, quindi, è solo una fase passeggera, in cui si ha voglia di giocare o provocare». Capita perché il corpo femminile esibito su un set cinematografico è così armonioso, rotondo e sensuale che predispone al piacere.
E proprio dai film arrivano le suggestioni più profonde. «Per esempio, uno scambio infuocato di sguardi complici, il rischioso gioco di attese che scatta prima di dichiararsi innamorate» nota la sessuologa. «Oppure la delicatezza dei preliminari e di certe carezze che non si fermano alle “canoniche” zone erogene esplorate dagli uomini». Molte nascondono queste fantasie e non ne vedono il potenziale afrodisiaco per la coppia. «Condividerle può invece rivelarsi molto elettrizzante» consiglia l’esperta.
E non c’è da vergognarsi se per una notte o due si prova un gusto speciale a immaginare un seno nudo o un paio di gambe lisce. «Proprio perché è una questione di gusti, ogni fantasia andrebbe vissuta senza sensi di colpa» conclude l’esperta. «Come dico sempre alle mie pazienti: nessuno vi colpevolizzerà mai se vi piace il tiramisù o piuttosto la zuppa inglese. E lo stesso è nel sesso». A certe golose tentazioni, ogni tanto, non si resiste.