Il tradimento è sempre tradimento ma ogni paio di corna è diverso dall’altro.

Ci sono i tradimenti fatti col cuore, col corpo o con entrambi, ci sono infedeltà continuative e occasionali, ci sono avventure e disavventure tra i letti di ogni genere che proseguono in un elenco mai terminato.

   

Nell’immaginario comune, i tradimenti estivi sembrano di gran lunga i più giustificabili: sai, c’era il tramonto, poi le stelle, insomma, è capitato, non è che me la sono andata/o a cercare. Era solo un flirt da spiaggia, una cosa passeggera. Una questione fisica, o di feeling, come direbbero Mina e Cocciante.

Allora si potrebbe rispondere con Renato Zero, dicendo: e perché il triangolo non l’hai considerato? Forse partecipare sarebbe stato più difficile, ma almeno non ci sarebbero stati esclusi, o reclusi o delusi.

   

Anche la scienza dà le sue ragioni alle avventure in vacanza, battendo piccole pacche sulle spalle agli ormoni libertini: è proprio vero che l’estate accende i sensi. Abbiamo la coscienza e il libero arbitrio, certo, ma anche appetiti che vanno soddisfatti. E non sempre si sceglie il cibo migliore. E poi tu non c’eri. A volte si sbaglia, sai. O meglio, si cede. L’importante è tornare a casa per cena.

   

Forse, la scappatella non si dovrebbe neanche confessare: è scappata, appunto, tra i sensi ubriachi, non ha tradito l’amore. Perché lasciare che un solo errore faccia male a due persone, invece che a una sola? Meglio serbare il segreto se non significa niente. Al massimo, la si può raccontare, se non c’è colpa: se il patto della coppia lo consente, non è tradimento. Dopotutto ognuno ama a modo suo, ogni coppia ha i suoi limiti, ogni cuore richiede al proprio corpo e a quello amato di osservare regole diverse. Per questo esistono anche le coppie aperte e i cornuti felici (dicesi: cuckhold).

   

Oppure. La tresca, magari neppure consumata ma caldamente  e clandestinamente desiderata, non è affatto scappata ed è il sintomo da non sottovalutare di una crisi di coppia pronta ad esplodere come un accendino dimenticato sul parabrezza cocente. Allora forse non bisognerebbe omettere – che equivale a mentire – l’infedeltà per amore della stabilità, del quieto vivere, o per paura di rovinare tutto o di far soffrire l’altra persona. Con tutta probabilità soffrirebbe comunque, e forse anche in maniera più nociva, se tutto restasse così. Allora bisognerebbe tirare fuori gli attributi, essere responsabili, rispettosi e maturi nel guardare cosa è successo e cosa sta succedendo, affrontare lucidamente la diagnosi, con sincerità ed onestà, preparandosi anche al peggio.

A volte l’amore finisce. Ma l’estate torna sempre, anche nei nostri cuori.

   

Voi cosa fareste? Come vi comportereste di fronte a un tradimento estivo?