1/6 – Introduzione
La perdita di un proprio caro o di un parente è sempre un momento di profondo dolore e cordoglio, ma anche quando non succede direttamente a noi, l’imbarazzo e la difficoltà a comportarsi in maniera delicata e rispettosa è reale e difficile da gestire. Spesso non si sa cosa dire e quali parole utilizzare per fare le giuste condoglianze: ecco le frasi da non dire mai.
2/6 – Evitate di dire: “Non è giusto”
Purtroppo, un errore comune è pensare nello sconforto che esista una qualche giustizia o meritocrazia nella morte, ma non è affatto così. Il lutto è qualcosa che colpisce chiunque e la morte non può essere controllata da nessuno (anche quando si ha fede): premettere il contrario sarebbe dare un messaggio completamente sbagliato a chi sta già soffrendo, che potrebbe incanalare il proprio dolore in rabbia non capendo la reale motivazione dell’accaduto. Molte volte la rabbia che si prova nella perdita di un proprio caro è inspiegabile ed incontrollabile: sottolineare che il defunto non lo meritava, fa aumentare il sentimento di smarrimento e di totale sconforto.
3/6 – Non usate alcuna espressione che possa sminuire il lutto
“Passerà” o “andrà meglio” sono frasi che spesso si dicono cercando di alzare il morale a chi sta soffrendo, ma in questo caso, a un lutto non c’è soluzione. Nel momento di massimo dolore, un parente che sta soffrendo non può capire che il suo dolore lenirà prima o poi, e che arriverà l’accettazione del lutto.
4/6 – Non dite mai: “Da un lato è meglio che sia andata così…”
Quando la morte è stata una lenta agonia o una grande sofferenza per il defunto, per esempio a causa di una malattia, dire frasi che possano intendere che sia stata anche una liberazione dal dolore non è sensibile. Durante il cordoglio, non si può avere una lucidità tale da capire che l’assenza e il vuoto che si prova personalmente, possa essere in realtà un bene per il deceduto.
5/6 – Non date mai giudizi implici o colpe al defunto
Nei casi di incidente o disgrazia, anche se il defunto può avere una qualunque responsabilità, è bene non farlo mai presente a chi ne sta soffrendo la perdita: è offensivo e inutile far capire che questa sofferenza sarebbe potuta essere evitata. Bisogna tenere bene a mente che la morte, in ogni caso, è sempre una tragedia.
6/6 – Evitate di usare l’espressione: “Io so cosa vuol dire”
Un errore comune è cercare di dare sostegno alla persona che sta soffrendo paragonando il lutto personale a quello vissuto da voi. Il motivo è molto semplice: l’accettazione del dolore è estremamente personale e soggettiva, e non esistono paragoni o similitudine nell’assimilazione di essa. Evitate di raccontare la vostra esperienza perché chi vi ascolterà non riuscirà né a immedesimarsi in voi, né a fare sforzi per capire.