Gelosia e litigi di coppia per colpa di Facebook

Questo articolo non è dedicato a tutte le donne. Ma solo a quelle – tantissime – che ogni giorno sbriciano il profilo Facebook del proprio partner o dell’uomo interessante del momento. E’ dedicato a quelle donne che misurano il loro sex appeal in like. A quelle donne che controllano altre donne e sono gelose di tag e amicizie concesse. Quelle che non disdegnano un poke, che aspettano con ansia che Lui passi da relazione aperta a relazione impegnata, quelle che stanno male se il proprio ex passa da relazione aperta a relazione impegnata

Quelle che quando qualcuno pubblica le foto del suo matrimonio ne fanno un caso di stato e una seduta dell’analista, a cui seguono 25 ore di telefonate con le amiche, per commentare vestito, capelli, espressioni e torta nuziale. Questo articolo è dedicato alla perversione – che prima o poi ha investito tutte noi, chi più chi meno – che ci lega a Facebook, il social network più usato, vero campo di battaglia per coppie del passato, del presente o del futuro. Perchè a volte uccide più un like di una spada. Soprattutto se è messo sotto al post di un’altra donna. Ecco alcune regole per sopravvivere

Cosa non si dovrebbe mai postare su facebook per evitare litigi con amici e partner

Questione di tag

Nessuno avrebbe mai immaginato il potere di una chiocciola di scatenare una lite furiosa, una delusione o un moto di felicità. E invece un tag concesso o uno mancato, uno cancellato – peggio che mai – uno a sopresa, generano infinita crisi nella coppia 2.0. Esempi:

  1. Non mi hai taggata nella foto in cui mi avvinghio con te in riva al mare stringendoti forte forte davanti alla scritta coi nostri nomi sulla sabbia, cosa hai da nascondere?
  2. Perchè non vuoi che ti tagghi, mi stai per lasciare?
  3. Chi diavolo è quella bionda che ti ha taggato con altri 340 amici in una foto di un gattino vestito da Babbo Natale?

E soprattutto:

  • Perchè mi hai detto che avevi la febbre a 40 se tale Clara Machetette Rossi ti ha taggato con lei durante una serata in un locale di lap dance?

Mentre nei primi 3 casi potremmo serenamente fare a meno di commentare e quindi discuterci su, nell’ultimo caso forse conviene rompere proprio la storia.

Questione di like

L’innocente manina col pollice alzato è forse il più pericoloso degli strumenti disponibili su Facebook. Apparentemente mettere o ricevere un like dovrebbe venir considerato con un apprezzamento momentaneo, ma per molte donne diventa un segno carico di valore. Ecco qualche esempio:

  1. Ho messo un like sotto alla foto di lui con una donna = sono gelosa e incattivita ma spero non lo capisca
  2. Mi ha tolto un like dopo averlo messo = cosa voleva dirmi?
  3. Ho controllato a chi mette i suoi like = se sono tutte donne carine e formose, lui è un porco

10 cose che i tuoi amici pensano del tuo profilo su facebook ma non ti dicono

Potrei andare avanti ore con lo studio dei like. Ma se anche tu sei ridotta a contare quelli che lui mette sotto alle tue canzoni o alle foto delle elementari, neanche la sindrome premestruale ti giustifica, devi smettere immediatamente di farlo. L’unica regola a cui puoi affidarti serenamente è : l’interesse di un uomo che ci sta provando con te è direttamente proporzionale al numero di like che ti dedica (spesso messi a caso, sotto qualsiasi cosa tu posti)

Questione di amici

Almeno una volta nella vita ci è capitato di controllare in modo scientifico la bacheca del nostro uomo per fare un grafico statistico, così composto:

  1. quante ex ha ancora fra gli amici
  2. quante donne carine ha fra gli amici
  3. con quante donne ha fatto amicizia da quando sta con me, chi sono, cosa fanno, che taglia portano di reggiseno

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L’analisi delle amicizie del proprio partner è un brutto vizio femminile che trasuda gelosia e stupidità. Farne un argomento di discussione, oltre che sciocco e noioso, non salva da un problema vecchio come il mondo, a cui non avremo soluzione neanche quando voleremo in astronavi: un uomo, se vuole tradire, tradisce, a prescidere dal numero di donne che ha sul suo diario virtuale

Uomini virtuali, quelli che ci provano su Facebook

Per cui mettetevi l’anima in pace e smettetela col controllo compulsivo degli amici altrui. In caso di panico ricordate poi: le foto dei profili Facebook sono ingannevoli, gonfiano le tette, levigano gli zigomi e ci fanno sembrare quasi tutte super belle. E soprattutto, MAI E POI MAI, cedete al triste compromesso della pagina Facebook di coppia. Meglio essere detective informatiche che tristi entità mescolate nomedileinomedilui e premi invio