Quando sei in una relazione, può capitare di litigare e di dover gestire un conflitto con il partner. Il modo in cui lo fai può determinare la riuscita della relazione, oppure può scatenare una crisi ancora più profonda. Certo, ognuna di noi ha il suo modo di reagire di fronte a un litigio o un disaccordo. Ma lo sapevi che esistono stili ricorrenti di risoluzione dei conflitti?
Che cos’è uno stile di risoluzione dei conflitti
Lo stile di gestione dei conflitti è il modo in cui affrontiamo i problemi. Non vale solo per le relazioni sentimentali, ma anche per le amicizie, la vita lavorativa e le dinamiche familiari. Secondo il Program on Negotiation della Harvard Law School esistono cinque categorie principali in cui la maggior parte delle persone rientra quando affronta un conflitto: accomodare, evitare, scendere a compromessi, collaborare e competere. Conoscere il tuo stile di risoluzione dei conflitti è importantissimo, perché può aprirti gli occhi su molti aspetti delle tue relazioni interpersonali, e anche aiutarti a migliorarle.
Gestione dei conflitti: lo stile accomodante
Chi ha uno stile accomodante di risoluzione dei conflitti avrà la tendenza a soddisfare prima i bisogni degli altri. Per porre fine a un conflitto, questa persona potrebbe accettare qualcosa, anche se non è completamente d’accordo con essa.
Per esempio, se con il partner non siete d’accordo su dove cenare fuori e lui fa una proposta, potresti accettare per renderlo felice, anche se magari quel posto non ti fa impazzire. Il conflitto viene affrontato, ma a te potrebbe rimanere l’amaro in bocca. Perché, di fatto, non hai parlato apertamente di ciò che vuoi veramente.
Evitare i conflitti
Ci sono persone che cercano di evitare il conflitto a tutti i costi. Se ne sorge uno, non si impegneranno per risolverlo. Invece, potrebbero semplicemente allontanarsi o non rispondere. Un classico esempio è quando tu hai sollevato una questione e il tuo partner ti risponde: “Non voglio parlarne”.
A volte, il desiderio di evitare non viene nemmeno comunicato verbalmente. Se, di fronte alle tue sollecitazioni, il tuo partner resta silenzioso, forse non vuole entrare nella conversazione.
Gestione dei conflitti: il compromesso
Quando si scende a compromessi in un conflitto, si cerca di trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti. Per esempio, potrebbe essere necessario trovare un accordo se tu e il tuo partner avete orari di lavoro diversi.
Se lui lavora sempre fino a tardi e tu devi svegliarti presto, trascorrere del tempo insieme potrebbe richiedere che uno di voi due modifichi il proprio programma, oppure perda il sonno. In questo caso, un compromesso potrebbe consistere nell’alternare la sera e la mattina per trascorrere del tempo di qualità, in modo che nessuno dei due debba adattarsi costantemente agli orari dell’altro.
Lo stile collaborativo
Se hai mai lavorato a un progetto con un collega, sai che cosa è la collaborazione. Si tratta di una versione più emotiva e approfondita del compromesso, che richiede molta energia.
Supponiamo che tu e il tuo partner non viviate insieme e stiate avendo un conflitto sul fatto di stare a casa di uno piuttosto che dell’altro. La collaborazione inizia con l’identificazione del conflitto e delle potenziali risoluzioni, come per esempio l’inizio di una convivenza. Ognuno di voi potrebbe fare un elenco di pro e contro delle risoluzioni disponibili. Infine, entrambi discutete questi pro e contro fino a quando non raggiungerete un risultato che soddisfi entrambi.
Gestione dei conflitti: la competizione
Ci sono persone che vogliono vincere sempre. E che non si fermano davanti a nulla pur di riuscirci. Ma questo comportamento, applicato alla risoluzione dei conflitti, porta ai litigi più grandi. Questo modo di risolvere i conflitti è l’altra faccia della medaglia dello stile accomodante, ma entrambi possono essere altrettanto problematici, perché uno dei partner o delle parti in conflitto non viene ascoltato.