Debora, solo sesso e niente più
Su Victoria Milan Debora si dichiara «una donna soddisfatta, senza alcun problema economico, cheu2028ricerca solo la ciliegina sulla torta, un’emozione in più». Dice di essere commercialista e mi propone subito di comunicare via mail. Sul sito ha solo una foto, tagliata all’altezza del viso. Si intravede però una scollatura pronunciata. La provoco e lei apprezza. Quando la vedo all’incrocio fra via del Corso e piazza del Popolo, a Roma, capisco che ha bluffato: non ha 43 anni ma un paio di più. Non è l’unica bugia, rivela: «Non sono una commercialista, ma lavoro in uno studio legale e mi occupo di cause internazionali». Il resto è tutto vero, assicura. Infatti è molto elegante e curata, ha interessi raffinati, parla della figlia di 17 anni che vuole iscriversi a Scienze Politiche e del marito che vive a Milano e torna nella capitale solo i weekend. Mi porta all’interno di un bar e sceglie il posto con cura, dietro a un colonna: «Sai, mi conoscono in molti». Sono il terzo uomo che incontra da quando si è iscritta. Con uno è finita a letto. A casa sua. È molto esplicita, mi descrive nel dettaglio cosa le piace fare nei momenti intimi. «Non ho remore. Voglio godermi la vita. La mattina mi posso liberare facilmente, mia figlia è a scuola e se ti va la prossima volta vieni da me». Mi preoccupa fare l’amore sotto la foto del matrimonio che dice di avere sopra il letto, ma lei ride: «Per molti uomini prendermi da dietro mentre guardano il viso di mio marito è eccitante. Per te no?». Passiamo sotto all’obelisco di piazza del Popolo e mi saluta così: «Quando torni a Roma avvertimi. Se apprezzi le forme di una donna matura ci divertiremo».
Barbara, la professionista del tradimento
L’ultima la incontro a Milano. È di Verona e ha 30 anni. È una bellissima donna, una professionista dei tradimenti. Ha già un’altra relazione, con un uomo che in due anni avrà visto sì e no dieci volte, e ha due cellulari, di cui uno «con una doppia scheda, un metodo per proteggere una seconda rubrica telefonica segreta e un’applicazione che crea rumori di fondo, quelli di una stazione, del traffico o dell’aeroporto, a seconda delle scuse che uso». La porto in un ristorante in piazza XXIV Maggio. Si sbilancia subito: «Lavoro come segretaria di un dentista, siamo in due, la mia collega mi copre quando dico di essere in studio e non è vero, come oggi. Io voglio un amante serio e affidabile, con famiglia, per coccole e sano sesso. Per lui devo rappresentare l’evasione». Anche lei ha una figlia, di sei anni. «Sensi di colpa? Ogni tanto, ma solo nei suoi confronti. Col mio compagno lo facciamo una volta al mese, tanto per farlo». Nella borsetta firmata ha il kit della per fetta fedifraga: un cambio, un dentifricio e uno spazzolino, il set di trucchi e «un profumo per mascherare eventuali odori che mi possono restare addosso». Elogia Gleeden: «Oggi è facilissimo tradire o trovare uomini come te». Facciamo un giro a piedi e quando siamo nuovamente in stazione mi racconta il suo piano: «Potrei prendere il treno successivo». Poi mi fissa e se ne esce con quella frase: «Dai, portami in albergo, non te ne pentirai. Vuoi perderti tutto questo ben di Dio?». E prova a baciarmi. Con violenza e voglia. Mi tocca pesantemente l’inguine. Mi libero del suo abbraccio con la scusa che a Milano può passare qualcuno che mi conosce. Si limita a ribattere: «Peccato». Poi provoca ancora: «Allora, questo albergo?». L’hotel è la meta preferita per il 42 per cento delle traditrici. Barbara, senza volerlo, me ne spiega il motivo: «È discreto, possiamo urlare quanto ci pare, se lo prendiamo di quattro stelle in camera ci vediamo anche un film porno ed è possibile lasciare la stanza quando lo desideriamo». Non prende per niente bene il mio rifiuto. Dopo che l’ho salutata il fotografo, appostato in un angolo, la segue con lo sguardo e si accorge che Barbara aveva atteso che me ne andassi, per poi tornare indietro e prendere un taxi. Forse aveva paura di essere seguita o forse, semplicemente, aveva ancora qualcosa da nascondere. Un po’ come tutti, in fondo.