L’amore monogamo? Non assicura la felicità. Il segreto per far durare una coppia è amare più persone contemporaneamente. Il poliamore rende le relazioni più durature e felici. Parola di Justin Clardy, professore di filosofia alla Santa Clara University, una delle principali istituzioni universitarie gesuite degli Stati Uniti. Nel suo libro, Why It’s OK to Not Be Monogamous, Clardy smonta a suon di numeri e ragionamenti filosofici i più comuni pregiudizi su questa forma di relazione affettiva sempre più diffusa tra i giovani. Ma che cosa è il poliamore?
Che cosa è il poliamore
La parola italiana poliamore si rifà a quella inglese polyamory, formata dal prefisso di origine greca poly e dal sostantivo latino amor, cioè amore, con l’aggiunta del suffisso nominale “y”. Con questo termine si indica la possibilità di intrattenere più di una relazione intima contemporaneamente, con il consenso esplicito e consapevole di tutte le persone coinvolte. A coniare per la prima volta il termine “poliamore” è stata, nel 1990, la leader di una comunità neopagana statunitense: Morning Glory Zell-Ravenheart. La donna aveva fondato con il marito Oberon Zell-Ravenheart una rivista, Green Egg Magazine. Qui pubblicò, a sua firma, un articolo intitolato A Bouquet of Lovers: strategies for responsible open relationships. Nel servizio spiegava di vivere in un “matrimonio aperto”. Precisava anche che la sua relazione ideale era “multipla”, cioè basata sul coinvolgimento sessuale e sentimentale di più persone contemporaneamente.
«Solo una coppia su quattro è monogama e felice»
Anche secondo il professor Clardy il poliamore fa bene alla coppia. «La monogamia è spesso descritta come la forma ideale di amore romantico in molte società moderne», spiega l’esperto nel suo libro. Continua: «Dalle storie che leggiamo da bambini, ai film e ai libri che consumiamo da adulti, ci viene detto che per raggiungere la felicità dobbiamo trovare la nostra unica vera anima gemella. Quella con cui condividere il resto della nostra vita. Allo stesso tempo, Stati e Governi offrono incentivi finanziari, legali e sociali alle coppie sposate». Peccato che, secondo lui, la monogamia non può funzionare: porta all’infelicità e al divorzio. Lo aveva già spiegato lo scorso anno lo psicanalista Lawrence Josephs, autore del libro Infedeltà, che al Corriere della Sera aveva spiegato: «Solo una coppia su quattro è monogama e felice. I tassi di infedeltà sono relativamente alti, così come i conflitti. Le persone che rimangono insieme per scelta e stando bene sono poche. I dati ci dicono che la monogamia, in un certo senso, è per chi non è né ricco e né povero».
Il poliamore rende la coppia più duratura
Il poliamore è in aumento in tutto il mondo. Secondo il professor Clardy, negli Stati Uniti le persone coinvolte in una relazione consensualmente non monogama rappresentano ormai tra il 4 e il 5 per cento della popolazione. Uno studio del 2021, citato nel libro, ha rilevato che circa un adulto su 500 negli Stati Uniti si è identificato come poliamoroso. Nonostante questo, gli uomini e le donne che si discostano dal modello della monogamia sono criticati. «I poliamorosi corrono il rischio di essere licenziati. Che gli venga negato l’alloggio o la cittadinanza. Che gli vengano tolti i figli a causa delle loro identità e del loro stile di vita», afferma Justin Clardy. Continua: «Tuttavia, in molti casi le relazioni poliamorose sono più durature di quelle monogame. Infatti, la loro flessibilità consente di soddisfare esigenze mutevoli nel tempo in un modo che le relazioni monogame non fanno».
Poliamore e monogamia: la gelosia è un fattore comune
Uno degli argomenti più comuni contro il poliamore è che provoca gelosia tra i partner. Ma questo sentimento è molto comune anche nelle relazioni monogame. Secondo Clardy, «se governate dal mutuo consenso e dalla comprensione, le relazioni poliamorose possono consentire a chi le vive di condividere più pienamente la felicità dell’altro. Questo può essere ottenuto affrontando e gestendo la propria vulnerabilità, ammorbidendo la propensione di ciascuno alla gelosia e imparando a prestare attenzione alla felicità di chi ci sta accanto».