Ancora oggi tante informazioni che abbiamo sulla salute femminile sono parzialmente errate. Una fra tutte, le conoscenze sull’imene, considerato da sempre prova di verginità, testimone scomodo del corpo della donna con test che, in realtà, oggi vengono sconsigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e sono considerati un sopruso rispetto ai diritti delle donne. Quali sono i miti da sfatare?

L’origine della parola “imene”

La parola “imene” viene dal greco antico. Significa membrana, pelle, da “hymén”. Nella Grecia antica il termine “hymén” si riferiva anche a una dività, il dio preposto alle nozze. Era figlio del Apollo, dio del sole, delle scienze e dell’intelletto, e di una delle muse, che rappresentavano l’arte: un po’ come dire che è simbolo dell’unione fra irrazionale e razionale, cervello destro e sinistro, fra pulsioni diverse che si amalgamano e fondono. Secondo altre tradizioni, invece, è frutto dell’unione fra Afrodite, dea della bellezza e dell’amore, e Dioniso, estasi ed ebbrezza dei sensi. Hymen, Imene, stava in testa a ogni corteo nuziale, davanti a tutti, e la sua funzione era proteggere il sacro rito del matrimonio.

Che cos’è l’imene?

L’imene è un setto, ovvero un piccolo lembo di tessuto, di membrana mucosa. Nella parte esterna è costituito da un sottile strato di epidermide, mentre nella parte più interna presenta una mucosa simile a quella vaginale. Irrorato da molti vasi sanguigni e terminazioni nervose, assomiglia a una piccola piega di pelle che ricopre l’apertura vaginale.

La vagina è uguale in tutte le donne?

No, la vagina non è uguale in tutte le donne. Già l’antico manuale di arte amatoria “Anaga Ranga”, scritto secoli fa in India, descriveva diversi tipi di yoni, a seconda delle dimensioni della cavità vaginale. Anche le piccole e grandi labbra possono variare notevolmente da donna a donna. Stessa cosa vale per l’imene. L’imene può avere forme differenti, a cui corrispondono variazioni morfologiche anche notevoli, osservate nel corso del tempo dagli studi.

Che cos’è l’imene imperforato?

Quando l’imene è imperforato significa che non è presente alcuna apertura. Si tratta di un evento raro, in cui il passaggio fra vestibolo e parete vaginale è del tutto coperto. In questo caso sarà necessaria una piccola operazione chirurgica, detta imenectomia. Gli interventi volti all’allargamento vaginale possono essere consigliati dallo specialista e rendersi utili anche quando i rapporti sono dolorosi.

L’imene cambia nel tempo?

Sì, una delle trasformazioni più importanti nel corpo della donna avviene con i primi rapporti sessuali e successivamente durante il parto, con il passaggio del nascituro attraverso il canale vaginale. Inoltre, l’imene può cambiare nel tempo e negli anni risultare più ispessito o elastico.

Che cosa sono le caruncole imenali?

Le caruncole imenali sono formazioni membranose dell’imene. Dopo il primo rapporto l’imene può formare piccole escrescenze dette lobuli imenali: prenderanno il nome di caruncole imeali dopo il parto, quando si modificano ulteriormente. Hanno la forma di piccole escrescenze circostanti l’orifizio vaginale all’ingresso della vagina.

Imene = verginità?

No, l’imene non è e non deve essere considerato una prova di verginità. Inoltre, in alcune donne l’imene è persino assente: un fatto raro, ma che talvolta accade. Cosa più importante di tutte: l’esplorazione vaginale volta a determinare la verginità a partire dalle caratteristiche dell’imene è considerata una pratica non rispettosa dei diritti delle donne, non scientifica, traumatica e violenta, come è stato denunciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già in un documento del 2018. Tuttavia il “virginity testing” purtroppo è diffuso in ancora troppi Paesi al mondo, portata avanti da medici e da forze di polizia.