Dormire insieme fa bene al cuore perché abbassa il livello di cortisolo, l’ormone dello stress, riducendo così il rischio di disturbi cardiologici. C’è chi, però, sostiene la teoria opposta, ovvero che il dormire separati faccia riposare meglio e giovi addirittura al benessere di coppia. Tu cosa ne pensi?
Che si dorma da soli o in compagnia, ecco tutti i segnali per capire se il nostro è un sonno sufficientemente buono per la nostra salute, o se dobbiamo migliorarne la qualità rivedendo alcune abitudini
Vi addormentate e vi svegliate alla stessa ora? L’unione, dal punto di vista del sonno, è perfetta: lo dimostra uno studio dell’Università di Pittsburgh che, analizzando il comportamento notturno di 46 coppie, ha concluso come il massimo grado di soddisfazione si abbia quando si condividono i ritmi del riposo. Il motivo? Si trascorre più tempo insieme e la comunicazione migliora, a vantaggio anche dell’intesa sessuale.
Ma visto che la tendenza ad addormentarsi a una certa ora è innata, come si fa a sincronizzarsi quando il tipo di sonno di uno è completamente diverso da quello dell’altro? «Si può tentare una mediazione e cercare di andare a letto più o meno alla stessa ora» suggerisce l’esperto. «Nel caso di un gufo e un’allodola, tocca alla seconda fare lo sforzo: chiedere al primo di andare a letto presto vuol dire condannarlo all’insonnia ».
«Per l’uomo dormire è semplicemente un modo per recuperare energie e sentirsi di buonumore la mattina dopo» spiega il dottor Zucconi. Lo conferma anche lo studio di Pittsburgh mettendo in evidenza un’altra differenza interessante tra il riposo femminile e quello maschile: tu dormi bene se hai avuto una giornata appagante, in cui sei stata bene con lui; se invece qualcosa è andato storto questo malumore si riflette sulla qualità del tuo riposo.
Non c’è niente di strano quindi se il tuo partner si addormenta tranquillo come un bambino anche dopo aver discusso con te. E se la mattina dopo sembra essersi dimenticato tutto ed è pronto a iniziare la giornata con un sorriso.
Prima di dormire, concedersi qualche “chiacchiera da cuscino” è un balsamo per la coppia, perché crea una dimensione speciale, e ovattata, in cui riflettere su qualche problema rimasto in sospeso.
«Confrontarsi a luci spente riduce l’ansia » dice l’esperto. «L’importante è che dal parlare con calma sottovoce non si passi a discutere. Altrimenti i livelli di vigilanza e adrenalina si alzano e impediscono il sonno».
Hai presente quando allunghi la mano e, nel dormiveglia, accarezzi il compagno? Non solo ne ricavi un senso di sicurezza, ma basta un semplice tocco anche per riposare meglio.
Uno studio inglese dell’Università dell’Hertfordshire ha dimostrato che chi si sfiora durante la notte è più soddisfatto della relazione a differenza dei “no touch”. «Tutto dipende dall’ossitocina » spiega Marco Zucconi «l’ormone che si sprigiona nel contatto tra mamma e neonato e che si libera anche quando si dorme insieme».
Ti capita di spegnere l’abat-jour e chiudere gli occhi abbracciata a lui, ma poi di sentire il desiderio di staccarti, voltarti e addormentarti. Niente paura, è naturale: la cosiddetta posizione dei “lovers knot” (nodo degli innamorati) ha una durata limitata, dopodiché è normale addormentarsi ognuno per conto proprio.
Secondo un sondaggio presentato al Festival internazionale della scienza di Edimburgo, il modo di dormire più diffuso è quello schiena contro schiena, indice di un rapporto rilassato e fiducioso. «La posizione è un’abitudine: è importante e piacevole dormire vicini, ma non è necessario stare attaccati uno all’altro se questo non favorisce il sonno di entrambi» conclude il dottor Zucconi.