1/6 – Introduzione

L’empatia, nelle relazioni d’amore, è allo stesso tempo il traguardo più alto e importante che si possa raggiungere e la garanzia più solida del successo di una relazione. Se i partner non riescono a essere empatici il rapporto sarà fragile e rischierà continuamente di incrinarsi e spezzarsi.
Ma cos’è l’empatia, e come possiamo padroneggiarla?
Essere empatici nei confronti del partner significa riuscire non solo a comprendere ma a sentire profondamente in noi quello che l’altro sente. Significa andare oltre “io, me, mio” e aprirsi al “noi”, chiedersi non solo “come mi sento?” ma “come si sente il mio partner?”.
Può sembrare difficile, ma non è impossibile. Vediamo da cosa dipende e come si sviluppa uno dei sentimenti più importanti e umani che possiamo sviluppare.

2/6 Occorrente

  • Attenzione, amore, apertura mentale.

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Essere empatici con qualcuno non significa semplicemente mettersi nei suoi panni: stiamo parlando di qualcosa di molto più profondo. Secondo la definizione che ognuno può leggere sul vocabolario, l’empatia è la “capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o più esattamente di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro”. È esattamente di questo che si sta parlando. Vi è mai capitato di sentirvi così in connessione con un’altra persona amata da soffrire emotivamente con lei e per lei? Ecco, avete sperimentato l’empatia.
Immaginate che il vostro partner subisca una perdita, un lutto, una disgrazia. In seguito a questo trauma lui o lei soffrirà molto, arrivando magari a piangere. Mentre cercherete di consolarlo o consolarla potete parlarne cercare di farvi spiegare cosa sta provando. Tutto questo avviene ad un livello razionale. Se invece nel momento in cui vedete la persona amata soffrire (mentre sta piangendo) piangete allo stesso modo significa che state empatizzando con lei. Infatti, il vostro sentimento non corrisponde al suo nel senso che soffrite per la stessa perdita, ma soffrite perché state male in quanto lui (o lei) sta male. È la sua sofferenza che vi fa soffrire.
Questo potrebbe essere particolarmente difficile per voi, oppure no. Ogni persona ha infatti un grado innato diverso d’empatia, ma chiunque può svilupparla. Come?
La chiave è mettersi nei panni del partner; chiedersi “cosa proverei io in questa situazione?” e sforzarsi di immaginare cosa sta provando la persona che amate. Quando ci riuscirete, e proverete ciò che prova, sarete empatici.

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Naturalmente l’empatia nelle relazioni richiede che conosciate alla perfezione la persona amata. Infatti, solo sapendo cosa la fa soffrire e cosa la rende triste (ancora prima di chiederle di spiegarvelo) potrete condividere con lei questi stati d’animo.
Naturalmente, l’empatia non riguarda solo i momenti difficili, ma ha anche una valenza positiva. Ciò significa che sarete in grado non solo di soffrire insieme, ma anche (e soprattutto) di essere felici insieme. Immaginate che qualcosa di bello succeda al vostro partner, rendendolo felice: sarete in grado di gioire con lui, perché il suo stato d’animo e i suoi sentimenti saranno anche i vostri.
E non solo: oltre a condividere sentimenti ed emozioni, l’empatia nelle relazioni d’amore si rivelerà indispensabile perché l’intesa tra voi e il vostro partner funzioni! Eviterete infatti tutte quelle stupide incomprensioni che spesso portano a burrascosi litigi, e la vostra vita di coppia sarà molto più serena.
Ma da dove nasce questa meravigliosa forma di condivisione? Qual è la sua origine?

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Le più recenti ricerche nel campo delle neuroscienze hanno identificato, nel cervello, delle zone (o meglio dei circuiti) contenenti i cosiddetti “neuroni a specchio”. I neuroni a specchio non sono altro che cellule che (come dice il nome) rispecchiano in pieno l’attività delle cellule della persona che ci sta davanti, replicandola. La scoperta potrebbe sembrare sensazionale, ma cosa ha a che fare con l’empatia nelle relazioni d’amore? Solo se la collochiamo all’interno del nostro discorso, vedremo come tutto torna.
In esperimenti effettuati con l’ausilio di elettroencefalogramma, si è visto che quando una persona prova un’emozione forte (ad esempio è arrabbiata, o triste, o felice) nel suo cervello si attivano determinate aree che sono formate da reti di neuroni. Ebbene, lo studio ha dimostrato che le cellule cerebrali di chi sta di fronte a queste persone si attivano nello stesso modo. È chiaro che più due persone sono vicine (emotivamente) più l’attivazione speculare è forte.
Esiste però anche un elemento che può aiutarci a comprendere il meccanismo dell’empatia, che proviene da un’altra disciplina. Secondo la fisica quantistica, tutti noi siamo collegati gli uni agli altri attraverso delle emanazioni (misurate scientificamente) di vibrazioni e frequenze. Addirittura, è stata identificata la ghiandola pineale come la responsabile della comunicazione tra gli esseri umani.
Capiamo allora come il discorso sull’empatia trovi la sua giustificazione e la sua prova proprio nella scienza moderna.
Sentire quello che sente la persona che amiamo e capirla meglio non solo è importante, ma è possibile ed è la più bella delle sensazioni.

6/6 Consigli

  • Condividete con chi amate tutte le vostre sensazioni, non tenetevi tutto dentro e non nascondetevi. Farà sì che vi capiate meglio e sarà più semplice sviluppare l’empatia.

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