È difficile dare una definizione chiara e univoca della felicità. Ogni persona la raggiunge seguendo un percorso differente e la trova in cose diverse: chi nel lavoro, chi nell’amore, chi nel successo… chi in tutte queste cose insieme. Se la felicità può avere varie formule e dire cosa sia davvero è complicato, molto più semplice è descriverne la sua forma, che è quella di una U. Secondo la teoria della «curva a U», elaborata da Alan Piper, ricercatore dell’Università di Leeds, si ha il massimo livello di benessere psicologico in gioventù, un calo vertiginoso con la mezza età e poi una risalita superati i 55 anni.
Gli studi sulla felicità
Alan Piper ha indagato il fenomeno della curva a U. Le sue ricerche hanno evidenziato che dopo i 55 anni molte persone raggiungono un livello di felicità paragonabile a quello dell’età giovanile. Questo è possibile se e quando si superano definitivamente i condizionamenti dell’infanzia e le pressioni sociali che si avvertono durante l’età adulta. La risalita arriva dopo la crisi di mezza età, che ha radici sia biologiche che psicologiche. Affrontare questo periodo complesso e superarlo porta a maggior consapevolezza e alla capacità di trarre più soddisfazione dalla nuova fase della vita che inizia.
La crisi di mezza età
Una delle fasi della vita più complicate da affrontare è tra i 40 e i 50 anni, quando si verifica la cosiddetta crisi di mezza età. È il momento delle riflessioni profonde, della valutazione delle proprie scelte, dell’analisi delle occasioni mancate e dei traguardi non raggiunti. Un momento in cui, parallelamente alla diminuzione di soddisfazione, ci si rende conto anche che si stanno piano piano perdendo le energie e la motivazione. La durata di questo periodo varia da persona a persona, ma quello che è certo è che dopo aver toccato il fondo si può solo risalire. Per questo, superato il punto più basso, il livello di felicità torna ad aumentare portando una nuova serenità e un nuovo modo di stare bene.
Perché la felicità torna a salire
I fattori che influenzano la risalita della felicità sono molteplici. Innanzitutto le aspettative vengono ridimensionate: si impara a concentrarsi di più su ciò che si ha, piuttosto che su ciò che si potrebbe avere. Inoltre si sviluppa maggior resilienza e si adotta una prospettiva diversa, più razionale. In più le relazioni sociali si fanno più profonde e più soddisfacenti dal punto di vista emotivo. L’andamento a U, è stato osservato, è comune in molte culture diverse anche se a cambiare è la velocità della risalita e i fattori che la influenzano: in alcune aree è preminente il lavoro, in altre la famiglia e così via. È una teoria che offre una visione positiva della ricerca di benessere e che insegna che non è mai troppo tardi per essere felici.