È arrivata anche in Italia la nuova pillola anticoncezionale più amata dalle americane che combatte la sindrome premestruale. Si chiama Yaz, ed è “parente” delle precedenti Yasmin e Yasminelle. «I principi attivi infatti sono gli stessi, ossia l’etinilestradiolo, un estrogeno presente in quasi tutte le pillole, e il drospirenone, un progestinico di ultima generazione molto simile a quello naturale ed efficace contro la ritenzione idrica» spiega Annamaria Paoletti, ginecologa dell’Università di Cagliari. Ma il segreto del successo di Yaz è una nuova formulazione con tre confetti in più che permette di potenziare al massimo i benefici del mix ormonale sulla sindrome premestruale.
Qual è il suo segreto La sindrome premestruale colpisce otto donne su dieci, comprese quelle che prendono la pillola. Con sintomi come mal di testa, nervosismo e ritenzione di liquidi. «Il crollo degli estrogeni, durante i sette giorni di pausa, è la causa principale del problema» spiega la professoressa Paoletti. Con il nuovo anticoncezionale questo non succede per due motivi. I tre confetti aggiuntivi riducono lo sbalzo ormonale e potenziano gli effetti del progestinico, evitando così i disturbi premestruali. E il mix di ormoni contenuti in Yaz, in particolare il drospirenone, è l’unico capace di combattere la ritenzione idrica. Ma non solo. « Ora si è visto che il drospirenone oltre a funzionare contro la ritenzione di liquidi, agisce anche
a livello del sistema nervoso su alcuni neurotrasmettitori che favoriscono il buonumore» aggiunge l’esperta. Ecco perché la nuova pillola è indicata a tutte le donne che prima del ciclo si sentono tristi (circa il 25 per cento). Ed è perfetta per le giovanissime, perché il drospirenone ha effetti curativi sull’acne. Inoltre, proprio la maggiore stabilità ormonale migliora l’efficacia contraccettiva e riduce il rischio di spotting, cioè di perdite fra un ciclo e l’altro.
Come si usa Il nuovo anticoncezionale non va preso per 21 giorni consecutivi e sospeso per una settimana, come avviene per le altre pillole monofasiche, ma per 24. Vanno, cioè, assunti altri tre confetti di ormone attivo. In più, nei quattro giorni successivi, che corrispondono a quelli della sospensione e durante i quali compare la mestruazione, si prendono dei confetti placebo. Si riconoscono perché sono bianchi, mentre tutti gli altri sono rosa. «Così si limitano al minimo le dimenticanze
perché la donna sa che tutti i giorni deve prendere un confetto. E che, finita la confezione, ne comincia subito un’altra» dice l’esperta.
A chi è sconsigliata La nuova pillola ha le stesse controindicazioni di tutti i contraccettivi orali. È sconsigliata a chi soffre di malattie renali o al fegato. E visto che tende a rendere il sangue meno fluido, alle donne che hanno avuto tromboflebiti. Prudenza anche quando la pressione è alta, ossia sopra i 145 di massima e gli 85 di minima. «Anche se gli anticoncezionali a base di drospirenone sono più indicati degli altri in caso di ipertensione, proprio perché l’azione diuretica ha un leggero effetto ipotensivo, tende cioè ad abbassare le pressione» dice la ginecologa. Se si decide di prendere la pillola, occorre controllare
la pressione ogni due settimane per i primi cicli, poi basta una volta al mese.