Lasciarsi a Natale
Qualcuno crede ancora a Babbo Natale? Perché se così fosse, dovreste credere anche che il Natale sia il periodo più bello dell’anno. In realtà una buona parte della popolazione del globo con clima temperato non ama il freddo, le giornate corte, la neve e soprattutto il ghiaccio, e (ultimo non ultimo) le cene coi parenti. I regali per forza. Le 24 portate obbligatorie. Le influenze intestinali e non che inevitabilmente volano nell’aria, infestando almeno 22 delle famose 24 portate.
Infine uno spettro su tutti aleggia sulla fantomatica felicità natalizia: non quello del Natale passato né quello del Natale futuro del famoso libro di Dickens, bensì quello del Natale presente, quello che minaccia solitudine sempiterna. Uno spettro che si chiama “lasciarsi”. Perché, forse complici le commedie tipiche che ormai conosciamo a memoria, noi donne tendiamo ad associare la festa familiare per antonomasia all’amore; dunque lasciarsi poco prima di Natale no, non è affatto carino ed è anche poco affrontabile. Almeno nell’immaginario collettivo.
Dunque chi vorrebbe essere lasciata a Natale? Ma la domanda può anche essere ribaltata: chi vorrebbe lasciare qualcuno a Natale? Innanzitutto vi farei riflettere sul fatto che non esiste un periodo migliore o peggiore per lasciarsi: lasciarsi, da qualunque lato ci si trovi, non è mai una bella esperienza (a meno che non stiate con Freddy Krueger). A Natale, a Pasqua o il 2 giugno. La questione del lasciarsi proprio a Natale tuttavia è secondo me sopravvalutata, un escamotage per crogiolarsi ancora di più nella disperazione. E’ un aggravante imperdonabile, una sparatoria sulla serenità familiare, una giustificazione per pianificare vendette più terribili e legittimate.
Sfatiamo qualche mito invece: lasciarsi a Natale potrebbe avere i suoi vantaggi. Se per esempio siete fra quelle che reagiscono alla perdita con una sorta di immobilismo psicologico, le vacanze di Natale saranno perfette: datevi malate (perché’ in fondo un po’ lo siete in questo momento), non presentatevi a nessuna riunione con l’insidioso parentame, pronto a importunarvi con ogni sorta di domanda indigesta, e rimanete a piangere sotto al piumone. Quindici giorni così basteranno per cominciare a pensare di risalire, ve lo assicuro.
Come lasciare un uomo
Se invece siete fra quelle che devono reagire trovando qualcosa da fare, le vacanze di Natale sono ugualmente perfette: organizzate un viaggio last minute, possibilmente dall’altra parte del mondo, dove l’albero di Natale occhieggia sotto l’ombrellone in spiaggia. Non pensate ai parenti che mollate da soli a Natale…in questo momento voi e il vostro dolore venite prima di tutto. Sfruttare poi i giorni di festa per fare opera di auto convincimento sui vantaggi dell’essere tornate single può aiutare molto: libertà, hobby da coltivare, più tempo a disposizione per voi stesse, per le amiche e per nuovi incontri.
Se è andata così significa che al prossimo giro vi aspetta qualcosa di meglio.Se tutto questo non vi dovesse bastare, vi offro qualche aspetto negativo sul separarsi subito dopo Natale: pensate a quanto sarebbe brutto infatti lasciarsi in concomitanza con il trauma da rientro a lavoro…non sarebbe un po’ troppo devastante? E in ogni caso il ricordo del Natale rimarrebbe ugualmente compromesso, aleggiando nella vostra memoria come il più indigesto e falso che abbiate mai passato. Al contrario se dovete lasciare, vi chiedo di rileggere tutte queste cose pensando al vostro partner (ancora) attuale: onestamente pensate sia meglio lasciarlo dopo Natale, illudendolo per tutte le feste, oppure lasciarlo prima, in modo che possa liberamente andare a consolarsi sfruttando proprio le vacanze?