È finito tutto: succede (e continuerà ad accadere). Tuttavia, lasciarsi nell’epoca dei social network non sempre è così semplice. Se un tempo il fatto di non vedersi più gettava nella disperazione, oggi la facilità di connessione rischia di trasformarsi in ossessione.
Come comportarsi secondo la netiquette, il Galateo di Internet, senza dimenticare i principi dettati dal buon senso? Dal mondo (cosiddetto) reale all’universo virtuale, ecco qualche ispirazione che forse potrà aiutarci quando le tempeste d’amore rischiano di travolgere tutto, dignità compresa.
Imparare a dire addio
Innamorarsi è drammaticamente facile e incidentale: non sarà un caso, forse, se per definire l’innamoramento la lingua inglese e francese utilizzano, rispettivamente, i termini fall (in love) e tomber, cadere.
Separarsi? Non sembra altrettanto automatico. La storia della letteratura e del cinema testimoniano gli innumerevoli casi di disastrose rotture e finali in lacrime. A dire addio, in un certo senso, si impara. O almeno, si dovrebbe.
“Quando sono per sempre, gli addii dovrebbero essere rapidi”
Lord Byron
Sparire all’improvviso: effetto ghosting
Nel 2014 una nota rivista ha invitato i lettori a partecipare a un sondaggio: di questi l’11% ha raccontato di aver interrotto almeno una relazione nella vita sparendo come un fantasma. Per la prima volta si utilizza il termine “ghosting”.
Il ghosting costituisce un fenomeno sempre più frequente. Si tratta della tendenza a sparire, in modo improvviso e totale; un triste trend favorito dalle nuove forme di comunicazione, che oggi si sviluppa nell’immediatezza senza attese.
Fra telefono e chat si accorciano le distanze geografiche talvolta mettendone di più grandi e definitive: distanze emotive che rischiano di diventare invalicabili. A fare le spese del ghosting non mancano star del calibro di Sean Penn, lasciato all’istante da Charlize Theron. Dopo un’amicizia quasi ventennale nel giro di pochi giorni l’attrice sudafricana avrebbe liquidato il celebre partner con un’assenza radicale da ogni strumento di comunicazione.
Del resto, a chi non è mai venuto voglia di dare un colpo di spugna e cancellare tutto? Improvviso e totale, ecco due caratteristiche del ghosting, due ingredienti sgradevoli che invece nella vita andrebbero fortemente evitati. Sì, perché se è vero che tutti abbiamo provato un’irrefrenabile voglia di fuga, è altrettanto vero che a nessuno di noi piacerebbe essere lasciato senza avere la possibilità di un confronto, una replica o, se non un valido motivo, almeno un saluto, per quanto incomprensibile. Cambiare numero di telefono senza preavviso, cancellare e cancellarsi da servizi e social, inserire l’altra persona in una blacklist è facile: significa evitare il confronto.
Alla folta schiera di chi sceglie l’evitamento come meccanismo di difesa per tagliare (senza peraltro affrontare la situazione) si contrappone la tendenza a ricercare l’altro, chiedere e dare informazioni, farsi presenti (fin troppo) finendo per, nei casi più sciagurati, invadere l’altro a rischio della sua privacy. Lo stalking è l’altra faccia del ghosting; accade quando ci si lascia travolgere perdendo di vista il limite sano che esiste fra i desideri nostri e quelli altrui, la differenza, la capacità di accettare che non sempre le relazioni vanno come vorremmo.
Spesso si litiga per un’insicurezza personale che non trova rassicurazioni nel rapporto: quando questa insicurezza viene alimentata da pensieri che si ripropongono in maniera ciclica e portano a percepire l’altro come non degno di fiducia, incapace di comprenderci, si rischia creare una frattura insanabile nel rapporto.
In questi casi è frequente dare la colpa alla relazione o all’altro, invece la crisi quasi sempre riguarda la comunicazione e i pensieri che adottiamo ciclicamente, su cui siamo poco inclini a metterci in discussione. Ma lasciarsi può trasformarsi anche in un momento di maturità, perché significa saper andare verso i propri bisogni… e imparare a farlo senza calpestare l’altro, nel rispetto di ciò che è stato vissuto insieme.
Lasciarsi: il decalogo di netiquette
1. Resetta – Cancellare un grande amore è impossibile e se anche lo fosse probabilmente non sarebbe una buona idea (abbiamo tutti visto il film diretto da Michel Gondry Se mi lasci ti cancello, vero?). Il fatto è che la fine di una storia impone una pulizia, nella vita di tutti i giorni… e nella nostra esistenza online. È il momento di togliere oggetti, fotografie o abiti che senti appartenere più alla storia che a te: puoi metterli in uno scatole, etichettare “passato” e affidarli a una persona fidata. Forse un giorno ti verrà voglia di guardarli di nuovo. O forse no.
2. Le parole giuste – Ogni relazione è diversa e unica, per questo non esistono parole o modalità da copiare. Esiste, tuttavia, il rispetto. Se hai deciso di rompere allora fallo.. e al più presto possibile. In modo chiaro, senza tergiversare. No alla chat: il rischio è di perdere ore e ore in giustificazioni interminabili o accuse su accuse che non porteranno a nulla di costruttivo.
3. Sensibilità… fotografica – Ti stai vedendo con qualcuno? Ottimo, ma… valuta consapevolmente quando e come farlo sapere agli altri. Condividere fotografie sui social può trasformarsi in un’arma in grado di ferire profondamente. Almeno per un periodo disconnettersi eviterà curiosità ossessive e tentativi maldestri di spiarsi a vicenda.
4. No al gossip – Daresti qualsiasi cosa per sapere che cosa fa e con chi si vede in questo momento? Evita. La vera fine di una storia, contrariamente a ciò che pensiamo, non è l’attimo in cui ci si dice addio, ma il momento in cui iniziamo a costruire una nuova vita per noi, senza l’altro. Un periodo di sano allontanamento è un modo per misurare nuovi confini, leccarsi le ferite. Concentrarsi su se stessi.
5. Cancellare oppure no? – Eliminare dai social “partner di…” è d’obbligo, sul resto una riflessione. Siamo davvero sicuri di voler vedere tutte le immagini in cui siamo stati taggati insieme o le fotografie dell’ultima vacanza ogni volta che capitiamo sul nostro profilo? Leggi i tuoi profili social come se tu fossi un osservatore esterno: cosa vedi? Che cosa vuoi comunicare di te?
6. Rabbia e tristezza – Sì, ci saranno i momenti no, ma seguire il malsano impulso di scaricare le frustrazioni sull’ex non potrà che peggiorare lo stato delle cose! Oggi le possibilità di una comunicazione immediata, fra internet e cellulare, rischiano di trasformare il bisogno di chiarimenti in un fiume inarrestabile. Alt! Prima di premere quel pulsante pensaci due volte…e se necessario consegna lo smartphone a una persona amica.
7. I troll sono fra noi – Chi tende a impicciarsi dei fatti altrui trova un territorio straordinariamente fertile nella fine di una storia. Non importa se è vero o no che l’altra persona abbia fatto questo e quello: rispondi che non ti interessa. Mai come in questi casi è bene fidarsi solo di chi è veramente amico… e fare attenzione a chi definiamo amici.
8. Proteggi la privacy (di entrambi) – Allontanarsi per un periodo fa bene, perché aiuta la ricostruzione di sé e permette di avere il tempo necessario affinché le ferite possano iniziare a chiudersi. Cancellarsi dai social può essere un’ottima scelta, l’importante è farlo con intelligenza: comunica all’altra persona che non si tratta di un’offesa, ma che riguarda semplicemente un tuo bisogno profondo.
9. Giustificare Vs affermare – Un conto è dire, un altro è costruire un complicato castello di spiegazioni e chiarimenti: i sensi di colpa rischiano di far annegare in un oceano di amarezza. Vietato logorare se stessi e gli altri inutilmente. Ecco un buon motivo per non cedere alla tentazioni di monologhi e sproloqui via chat e sms.
10. Cambia la password – No, non significa che non ci si possa più fidare. Si tratta semplicemente di un messaggio simbolico: ciò che prima era l’accesso al vostro mondo ora ha bisogno di un nuova parola d’ordine. Cambiare le piccole e grandi abitudini aiuta a fare pulizia, mettere ordine e trovare un nuovo avvio. La rinascita arriverà quando saremo pronti a lasciare andare veramente il passato.