Questa è la storia di una ragazza madre, anzi di una ragazzina, Rosanna, che resta incinta a 16 anni. La famiglia, perbene e cattolica, le impedisce di dirlo al ragazzo che viene lasciato senza spiegazioni. Di aborto non si parla, anzi la madre fa in modo che il bambino sembri il proprio figlio. Porta Rosanna al paese, il tempo necessario per nascondere gravidanza e parto. E poi la fa tornare a scuola. La ragazzina ama teneramente questo figlio-fratellino che agli occhi di tutti è il bambino della madre. Mantiene il segreto imposto dalla famiglia, ma ogni volta che guarda il piccolo avverte il non senso della situazione e questo la inasprisce. Fa tutto con estrema durezza, maturità, laurea, carriera. Per stare con suo figlio continua a vivere in casa. A volte pensa al matrimonio, ma gli amori sono sempre a metà. I genitori hanno governato rigidamente la sua vita e lei non sa vivere i sentimenti fino in fondo. Finché a 34 anni incontra Marco, appena divorziato. Deluso lui, delusa lei, si intendono sul piano delle reciproche amarezze. Lui vuole sposarla, lei racconta il disagio che la soffoca da 18 anni. «Non puoi continuare a vivere sotto tutela, prendi tuo figlio, hai diritto di averlo per te». Quella parola, “tutela”, scioglie i lacci che l’hanno imbrigliata. Prende una casa, ma sceglie di andare a viverci solo con il figlio. «Grazie Marco, tu mi fai capire che ho sempre vissuto lasciando che gli altri decidessero per me. Tu mi aiuti a diventare padrona della mia vita. Adesso, però, voglio viverla. Solo con i miei mezzi». Quel segreto aveva alterato ogni rapporto e lei ora aveva bisogno di ricostruirli. Succede sempre quando ci si abbandona alle tutele, anche se sono apparentemente animate da buone intenzioni.
Libera di essere una ragazza madre
Questa è la storia di una ragazza madre, anzi di una ragazzina, Rosanna, che resta incinta a 16 anni. La famiglia, perbene e cattolica, le impedisce di dirlo al ragazzo che viene lasciato senza spiegazioni...
05.12.2008
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