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Non è facile mantenere calma e lucidità durante i litigi con i figli adolescenti. A volte sembra che facciano apposta a provocarti, mettere in luce le tue contraddizioni, fare tutto quello che non vorresti facessero. E allora sbotti, non ce la fai a mantenere quell’attitudine zen che vorresti, perché anche tu hai le tue preoccupazioni, la tua buona dose di stress da vita quotidiana da gestire. Il rischio “guerra totale” è dietro l’angolo. Ci si inizia ad incolpare l’un l’altro, volano accuse, urla e magari anche qualche insulto. Per evitare che la situazione degeneri, ci sono alcune strategie che ti serviranno ad abbassare i toni e mantenere la calma. Con l’obiettivo di arrivare a un chiarimento costruttivo con i tuoi figli che, in questa età così delicata, possono vivere uno stato di inadeguatezza e solitudine.

Calmati e focalizza il problema


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Anche se è difficile ragionare durante un conflitto aperto, cerca di identificare in modo critico qual è l’oggetto specifico della discussione. Cosa esattamente ha scatenato la lite? Quali sono gli elementi oggettivi? Davvero è solo colpa dell’altro? In situazioni altamente emotive perdiamo la testa. Quindi prenditi del tempo, respira, ricostruisci il filo razionale degli eventi, recupera il pensiero logico. Non fare azioni avventate di cui poi ti pentirai perché sono figlie dello stress del momento e avranno l’unico risultato di buttare benzina sul fuoco.

Litigi con i figli: urlare non aiuta


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Gridare induce la controparte ad alzare di conseguenza il tono della sua voce per sovrastarti, in un processo che poi diventa difficile da gestire e frenare. Certo, urlare può essere liberatorio e a volte te lo puoi anche consentire: non porterà alla soluzione del problema, ma servirà a far capire ai tuoi figli come ti senti, cha anche tu ci sei rimasta male e puoi perdere il controllo. A creare danni ai nostri figli non è tanto il fatto che urliamo, ma “quello che urliamo”: da evitare senza dubbio sono contenuti velenosi o offensivi. Insomma, il volume della voce può essere un peccato veniale, almeno all’inizio della discussione. Dopo questo (comprensibile) sfogo, visto che sei tu la persona adulta, tocca a te riprendere il controllo e riportare il confronto su un binario ascoltabile.

Non far finta di nulla e affronta il conflitto

Le discussioni sono una parte normale e importante della vita quotidiana e del rapporto con i nostri figli. I ragazzi devono imparare a fare i conti con il conflitto non solo in famiglia, ma nei diversi ambiti della loro vita. Adesso a scuola con i compagni di classe, domani con i colleghi e il partner. Fingere che il conflitto non esista sopprimendolo non è salutare, alimenta un nocivo “facciamo finta che”, piuttosto va affrontato e gestito. Deve essere sempre possibile segnalare all’altro quando ci si sente offesi o vittime di un’ingiustizia. Le istanze nella vita sono spesso in contraddizione, ma devi far sperimentare a tuo figlio che una mediazione e una soluzione sono sempre possibili.

Litigi con i figli: non offenderli mai

Le parole offensive lasciano cicatrici. Quindi anche se la tensione con i tuoi figli si alza, evita assolutamente attacchi personali: non potrai più ritirare le parole che dici e se hai ferito tuo figlio il danno ormai è fatto. Insulti e abusi verbali hanno l’effetto di percosse psicologiche sulla personalità in formazione degli adolescenti. Se vengono umiliati dai genitori, potranno sviluppare più avanti depressione e altri problemi psicologici o assumere comportamenti devianti come forma di contro dipendenza.

Le minacce sono controproducenti

Quando una lite con i nostri figli sembra senza via di uscita, ecco che di solito parte la classica minaccia. “Se non studi ti tolgo il cellulare”, “Per una settimana non vedi Netflix” eccetra… Se arrivi a questo punto, significa che le hai provate tutte e sei così preda della rabbia che non ti viene in mente nulla di meglio se non importi con la forza. Ma il tentativo di risolvere il conflitto cercando di far leva sulla paura per eventuali conseguenze ha molti punti deboli. Innanzitutto gli insegnerà che i conflitti si possono risolvere soltanto con la forza, costringendo chi “disubbidisce” a fare quello che vogliamo noi. Se invece desideri che i tuoi figli maturino comportamenti responsabili, fai in modo che non mettano in atto comportamenti dettati soltanto sullo sterile metodo premio/punizione.

Fai l’elenco delle qualità dei tuoi figli


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Durante un litigio l’alterazione ci può far perdere il contatto con la realtà, siamo talmente irritate dalla persona che abbiamo di fronte da vederne soltanto i lati negativi. Come può trattarmi così? Ma chi gli ha insegnato a essere così irrispettoso? Attenzione a non farti contagiare dalla situazione. Stai perdendo di vista la persona meravigliosa che è tuo figlio o tua figlia, stai spersonalizzando la situazione focalizzandoti soltanto sul problema. Fai un elenco – nella tua testa oppure scrivilo nel tuo diario – di tutte le qualità positive che hanno i tuoi figli. In un momento di tranquillità non ti basteranno fogli su fogli… Puoi sempre aggiungerne. Leggi questo elenco più volte in modo da poterlo recitare dentro te stessa nel bel mezzo della prossima discussione che avrete: ti servirà a ridimensionare la situazione ed affrontare con più lucidità il diverbio.

Litigi con i figli: chi è il responsabile?


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Chiediti sempre se tua figlia o tuo figlio sono gli unici responsabile di un litigio. Spesso il conflitto scatta quando sei già sotto stress, magari per altri motivi. Prova a domandarti se l’inadeguatezza che vedi nei tuoi figli, in un certo ambito, ti fa “scattare” perché smuove qualcosa di personale in te stessa. Potrebbe toccare qualcosa del tuo passato. Evita comportamenti reattivi di cui potresti pentirti e azioni avventate: in certi casi è meglio uscire dalla stanza evitando di arrivare all’escalation e prendersi il tempo per riflettere in modo da avere un quadro della situazione più chiaro, che metta in luce quanto c’è di tuo nella situazione che si è andata a creare. E quanto c’è degli altri attori in gioco, perché sempre agiamo in un sistema. I conflitti danno voce a disagi che non sono attribuibili alla “colpa” di un singolo ma nascono dall’interazione all’interno di un gruppo, che in questo caso è la nostra famiglia.