Non aprite quel frigorifero. Se i ripiani non sono equamente suddivisi qualcuno potrebbe rimetterci la pelle. Per non parlare dei turni al microonde, della gestione della spesa, delle abitudini alimentari, trasformate in terreno di scontro fra coppie e coinquilini. Di solito, ne rimane vivo (e con la pancia piena) solo uno. E poi ancora, la guerra di religione fra vegetariani e divoratori di bistecche, fra chi io solo bio e chi viva il surgelato, fra chi ama le spezie e i conseguenti odori e chi disinfetta con l’amuchina la grattugia.

Andiamo avanti, finchè fornello non ci separi: differenti punti di vista su come si prepara la carbonara, differenti tempi di cottura, la scelta del vino. Puristi del caffè contro amanti del succo di frutta. Invocazioni di madri bravissime a fare le lasagne, mentre voi tentate disperatamente di capire cosa non va nelle vostre. Piatti da lavare. Pasta al dente vs ben cotta. Congelatori troppo pieni. Merendine con grassi idrogenati. Briciole lasciate sul tavolo. E’ l’inizio della fine

Se ritornare in cucina é stato uno dei modi più sani di reagire alla crisi economica, starci in più di una persona é diventata l’anticamera dell’inferno per molte relazioni – di amanti, fidanzati, conviventi o amici. Perchè è fra un cespo di insalata e un pacco di spaghetti che si consuma la vera lotta psicologica alla sopravvivenza. E così iniziano a fioccare le notizie più strane, tutte a tema: separazione con mestolo. Per esempio, quella di una donna egiziana che ha annoverato fra i motivi del divorzio la competizione che era nata col marito su chi sapesse cucinare meglio.

O ancora, quella di una moglie indiana, convinta vegetariana, che non ne poteva più di sentirsi ordinare del pollo dal marito. La questione non fa una piega. E si sostituisce senza troppa fatica a storie di infedeltà (lui preferisce un’altra a me! Nella fattispecie la madre, che cucina meglio), gelosia (l’insalata del vicino è sempre più verde e anche più saporita) e astinenza (mai chiedere una bistecca a una convinta vegan). Sostiusci la parola sesso con la parola cucina, è il gioco è fatto. Ed è un gioco che a volte finisce davvero male. Se anche tu senti puzza di bruciato nei tuoi rapporti in cucina, ecco i 5 segnali d’allarme da non sottovalutare. Prima che finisca a forchettate…

1) Mammà lo fa meglio: la competizione

La sua mammina é sulla sua bocca – anzi dentro – ogni volta che addenta un vostro manicaretto, sebbene abbiate impiegato tre giorni a prepararlo? Il confronto fra brodini e pasta fatta in casa si fa pressante a ogni pranzo domenicale? L’avete sentito parlare di nascosto chiuso in bagno implorando il ragù di quanto era bambino, buono buono da mangiare con il pane? O vi mettete l’anima in pace, o vendete l’anima al diavolo dei fornelli: vostra suocera.

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1 di 2 - Tiziana Stefanelli, L'avvocato in cucina -
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2 di 2 - Lo chef Massimo Bottura -

Ma dovrete implorarla a lungo prima che vi sveli i trucchi della sua cucina. E ricordate che in ogni caso, non sarete mai brave come lei

2) Manzo contro ravanelli: le abitudini

Quando ci si innamora si guarda l’aspetto fisico, la simpatia, l’intelligenza, l’eros e a volte perfino i soldi. Difficile invece che si noti il peso dell’insalata nella vita di una persona. La qual cosa, per coppie “onnivore” risulta poi anche normale. Ma se uno dei due è un fervente vegetariano, o peggio, un vegano, l’indigestione di coppia è assicurata. Poco importa che per amore uno dei due rinunci al cosciotto di pollo – sognandolo la notte – e si converta al polline. Prima o poi, se la scelta non è profonda e motivata, i nodi vengono al mestolo. E la voglia di mordere bistecche e partner insieme si fa sentire più forte che mai…

3) Junk food vs bio: gli opposti non si attraggono

Variante del caso precendente, quella in cui a dividere la cucina siano due soggetti che intendono l’alimentazione in modo opposto. Quello che si nutre solo di schifezze ad esempio, e che mangia per coccolarsi, difficilmente potrà condividere con miss tutto bio.

Soprattutto la parte “sana” – alimentarmente parlando – della coppia, inizierà a criticare l’altro, a odiare i suoi ripiani tutti coca cola e burro d’arachidi, a guardarlo con disprezzo, come la conduttrice anoressica di un programma contro i grassi su Real Time. Lo scontro è assicurato, fino all’ultima donuts

4) L’insostenibile pensantezza della cipolla: l’igiene

L’odore che rimane nell’aria dopo aver aperto un frigo la dice lunga sul vostro rapporto con la pulizia in cucina. La puzza di cipolla è una di quelle cose che possono rovinare per sempre una relazione. Soprattutto se uno solo la percepisce come tale

5) La parola cavolfiore esiste: diverse scuole di pensiero

Questi sono forse gli ingredienti meno duri da miscelare. I tempi di cottura, la quantità di sale da usare, la pancetta o il guanciale nell’amatriciana, il vino giusto, astemi contro amanti del calice, e così via. Sono scuole di pensiero millenarie, difficili da sdradicare ma anche sopportabili tutto sommato, se c’è un minimo di comprensione reciproca. Altrimenti si trasformano in un fantastico pretesto per tirarsi piatti e bicchieri dietro e chiedere il divorzio.