Bombardamento d’amore, è stato chiamato così: love bombing. Dovrebbe essere una manifestazione di affetto smisurato, ma la parola “bombardamento” non lascia presagire nulla di buono. Ti è mai capitato di sentirti sotto pressione, con la sensazione di una valanga incombente fra capo e collo? Un amore così pressante da diventare una “camera a gas”, per dirla con le parole di una celebre canzone: vincolante, la parola giusta.
Ecco, si tratta proprio di questo. Il love bombing apparentemente dispensa amore, in realtà diventa un’arma a doppio taglio in grado di arrivare a plagiare perché in un rapporto sano l’amore aiuta a evolvere e fa scoprire come diventare più liberi. Ricordiamocelo, sempre. Se ti senti “stretta”, se un rapporto ha creato il vuoto intorno a te, se vieni accusata e giudicata quando ti ritagli tempo e voglia per dedicarti a te, è il momento di fermarti. E cambiare idea.
Love bombing, il significato
Che cos’è il “love bombing”? Questo termine è stato utilizzato per la prima volta da Margaret Singer, psicologa e scrittrice statunitense, docente a Berkeley, la quale ha dedicato la sua vita a studiare le situazioni di fragilità mentale e, in particolare, la schizofrenia. Nel libro “Cults in our minds“, pubblicato nel 1995, Margaret Thaler Singer definisce il love bombing come la pericolosa deriva di una mente fragile. L’autrice, nata a Denver nel 1921, insegna nell’università di Berkeley dal 1964 al 1991. È la California degli anni Settanta, dove si respira forte la controcultura, la voglia di libertà e il bisogno di sperimentare una vita diversa. Esplode, vibrante, un’azione di ricerca su tutti i fronti: ricerca artistica nel campo del teatro, della musica e delle arti visive. Si cerca la liberazione del corpo e della mente, in senso fisico, politico e sociale.
Il corpo cerca nuovi modi per essere visto, trattato e curato. Si diffondono discipline come rebirthing, cristalloterapia: l’Occidente scopre lo yoga e la meditazione. L’interesse verso nuovi approcci è vivo e confluirà nella vasta categoria oggi occupata dalla medicina alternativa. Si agisce sul corpo e sulla mente, come nella programmazione neuro linguistica. Nasce la “New Age”, nuova era: un tempo in cui trovare nuove definizioni e modalità per affrontare il corpo e la mente, in una modalità olistica, capace di considerare la persona nell’ottica di uno sguardo più ampio e profondo.
Ma il luogo dove i sogni incontrano le proprie ombre può diventare un territorio estremamente scivoloso dove è necessario procedere con cautela. Nell’ansia di liberarsi dei vecchi schemi si trovano anche pericolose derive, in grado di coinvolgere e sconvolgere. Il confine fra “trattare” e “manipolare” può diventare estremamente labile, sia per quanto riguarda il fisico, sia la mente. “Il love bombing è uno sforzo coordinato, generalmente su ordine della dirigenza, per sommergere reclute e neofiti di lusinghe, seduzione verbale, contatti corporei non sessuali ma carichi di affetto, e molta attenzione verso qualsiasi osservazione venga fatta” scrive Margaret Singer, la quale prende in oggetto le sette, un problema estremamente diffuso nell’America degli anni Settanta.
“Non sarai mai più solo”: suona allettante la promessa di molti gruppi e sedicenti guru. Il sentimento di appartenenza tocca una corda capace di risuonare nel profondo e far scattare meccanismi di cui nemmeno ci rendiamo conto. Quanti di noi sono stati bambini soli e incompresi? La ferita dell’abbandono e del rifiuto ci rende estremamente sensibili e, se utilizzata in maniera mirata, può diventare un tasto su cui fare leva per influenzare la volontà in maniera profonda.
Come difendersi dal love bombing
Hai a che fare con un soggetto narcisista? Il love bombing potrebbe essere un problema reale. Di frequente, accade questo schema: slancio d’amore travolgente, passionale e colmo di gesti d’affetto, di grande cura e attenzione verso l’altro; a questa fase iniziale segue una caduta a picco, che non sfocia in un semplice allontanamento ma prende contorni surreali, fatti di litigi improvvisi inspiegabili, scenate memorabili, gelosie e ritorsioni. Si tratta di un giro sulle montagne russe dell’emozione che con tutta probabilità porterà anche il soggetto più forte a sentirsi svuotato, senza forze, sull’orlo di una profonda depressione.
La fase up può durare giorni, settimane e persino mesi. Nel frattempo, ovviamente, il tempo porta a stringere un legame ogni giorno più difficile da sciogliere: dentro c’è affetto, fiducia… e soprattutto presenza. Quando qualcuno ci fa dono della sua presenza, totale e concreta, può diventare realmente difficile sottrarsi per ritrovare, invece, i nostri reali bisogni. La sensazione è una ragnatela che si chiude e ci chiude, ci imprigiona e trattiene. È necessario focalizzare l’attenzione sulle proprie emozioni, ma nel frattempo il gioco dei sentimenti porta il soggetto problematico ad accusare l’altro di essere il reale problema.
Gelosia, tradimenti e l’ombra di paura antiche, irrazionali, si allungano senza poter essere contenute e dissimulando la realtà riescono a far leva su un’emozione nascosta e potentissima: il senso di colpa. Siamo tutti colpevoli, in fondo. Scagli la prima pietra chi è senza macchia, giusto? Chi vuole accusare troverà sempre un motivo per farlo. In un soggetto dalla sensibilità profonda questo mix di accuse può avere un effetto deleterio perché anziché soffermarsi in un’analisi razionale, il risultato con ogni probabilità sarà di accusare se stessi di ogni male e cadere in un’infinita spirale negativa.
Attenzione, non è detto che si tratti di una relazione d’amore. In origine, il termine è stato studiato in relazione alle sette. È possibile riflettere sul love bombing all’interno di un gruppo, per esempio, o in un rapporto interpersonale, non necessariamente di coppia, ma anche nell’ambito dell’amicizia, sul lavoro e in famiglia.
Love bombing: come comportarsi
Chi attua una modalità love bombing a sua volta può aver vissuto importanti traumi emotivi, essere una persona fragile e in grado di attirare l’attenzione a causa della storia vissuta. Qualcosa dentro di te, nella tua parte più vulnerabile ed empatica, ti porterà a cercare di giustificare, proteggere, sperare. Sappi che è una reazione normale. C’è una parte di te che vuole credere che le cose miglioreranno: una parte profondamente connessa alla tua infanzia che è in grado di vedere il bambino e la bambina in chi hai di fronte e vuole dare loro fiducia, amore, presenza.
Purtroppo, anche l’altra persona diventa vittima della sua stessa manipolazione. Il vero problema è che la realtà subisce una profonda distorsione e tu non potrai in alcun modo aiutare l’altro a decostruire i castelli messi faticosamente in piedi nelle sue fantasie deliranti, che a volte prendono le forme di sogni e in altre occasioni scivolano nell’incubo.
Le accuse (e il conseguente senso di colpa) scattano ogni volta che tu fai qualcosa per te? Prova a rovesciare la prospettiva: è un nostro diritto scegliere ciò che fa per noi e cercare di coltivare la libertà. Accade lo stesso con i figli: il momento in cui si diventa adulti è l’istante in cui iniziamo a fare scelte per la nostra vita pur senza approvazione. Prima di tutto è necessario essere fedeli a se stessi, alla propria vita e in un rapporto sano questo non va in conflitto con la relazione d’amore. Ricordalo, chi ti dice “Se agisci così, non mi vuoi bene” sta utilizzando un modello d’amore tossico.
Fermati nel presente e ricorda che le azioni valgono più delle promesse. Se per la centesima volta ti sta dicendo che farà qualcosa che in realtà finora non ha mai realizzato considera questo: forse il problema non è che “non vuole”, ma “non può”.
Ritrovare il contatto con se stessi non è semplice, ma rappresenta la chiave. Un allontanamento dal gioco perverso del love bombing è necessario per inquadrare il fenomeno e vederne con chiarezza i limiti nella nostra vita. Al tempo stesso lasciare l’altro può trasformarsi in un’impresa epica e con tutta probabilità lo sarà, con tanto di scenate telefoniche e messaggi a raffica fino ad arrivare alle minacce. Trovare la tecnica giusta può non essere facile, ma prima di tutto sappi che il lavoro da fare è dentro di te. Hai bisogno di una distanza emotiva. Solo quando dentro di noi abbiamo fatto chiarezza possiamo comportarci con altrettanta franchezza con gli altri. La cosa peggiore è fare continuamente marcia avanti e indietro, può avere conseguenze devastanti e in casi come questi, quando alla base sono presenti problematiche importanti a livello psicologico, il pericolo può subentrare anche sul piano della sicurezza personale.
Se necessario, trova una scusa e isolati. Trova un tempo per stare con te e disintossicare la mente. Per iniziare può bastare anche una settimana. La sensazione è quella di tornare a respirare dopo tanto tempo? Afferra questa emozione e non mollarla: resta lì, in contatto con quello che senti e di cui hai bisogno. Familiari, persone amiche e figure professionali di supporto possono aiutarti a vedere con più chiarezza la situazione e offrirti il sostegno necessario per affrontare la situazione.
Come nelle migliori fiabe, sei tu a doverti liberare. Ricorda che il drago è nascosto dentro di te, nella tua mente. Ma esiste una vocina interna che ti sta mormorando qualcosa: seguila, dalle potere. Sarà come un fiume, capace di trasformarsi da un debole ruscello nella piena di un’onda travolgente. Ti porterà fuori dalla burrasca, verso la tua libertà.
Accetta l’aiuto di chi ti sta tendendo una mano per uscire dall’isolamento. All’inizio sarà come disintossicarsi da una droga. Proverai reazioni molto forti, una tempesta di emozioni da togliere il respiro: tristezza, rabbia, senso di colpa. Non cedere, fidati del tuo istinto. Sopravvivrai. Sei già sopravissuta. Ora quando incontri il tuo sguardo allo specchio lo sai. Puoi sorriderti, di nuovo.