Guardando Elina, noto che somiglia a un molte donne, a molte icone e personaggi sexy, e che spesso noi donne facciamo di tutto per assomigliarle, anche se pensiamo – a ragione – di essere molto di più di una bambola sexy.
Così cerchiamo di cambiarci, di eliminare questo o quel difetto, di rispondere alle aspettative, combattendo contro noi stesse e rifiutando il nostro carattere, i nostri mutamenti e le nostre imperfezioni. Ed è proprio nel tentativo di adeguarci a un presunto standard di perfezione e desiderabilità che automaticamente ci rendiamo meno uniche, vive e insostituibili. Un po’ bambole, un po’ tutte uguali, un po’ finte, che l’una o l’altra non fa poi tanta differenza. E anche un po’ meno piacevoli, felici e sicure di noi stesse, un po’ più frustrate e arrabbiate, perché sapere che quello standad non lo raggiungeremo mai ci fa sentire continuamente ingadeguate.
Allora sì che un uomo potrebbe davvero preferire una Love Doll a una donna.
Se non vogliamo essere rimpiazzate, se vogliamo vivere felici, l’unica – e ardua – soluzione da adottare è – a mio parere – accettare e amare noi stesse, esattamente così come siamo.