Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara Gamberale alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a [email protected]
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«Cara Chiara, vivo da anni una storia che va avanti senza grandi intoppi: ci vogliamo bene, siamo complici e abbiamo interessi simili. Poi è successo che in un periodo per me drammatico, in cui ho vissuto la malattia di una persona cara, mi sono incontrata con qualcun altro e non sono più riuscita a dimenticarlo. Potrebbe sembrare una cosa romantica ma a me sembra più patologica, perché anche se non lo conosco è diventato la mia ossessione. E così, piano piano, ho trasferito su di lui tutti i miei ideali… Peccato che in poco tempo lui si sia come dissolto: SPARITO. E io sto ancora qui a pensarci». Giulia
GIULIA SUBITO CARA, proiettare su qualcuno tutti i nostri bisogni e desideri è un fenomeno così comune che una visita a sorpresa la fa a chiunque di noi almeno una volta nella vita. Tanto più se, come è successo a te, ci ritroviamo più fragili e smarriti. A quel punto confondere un sentiero che porta al bosco per la strada di casa è – purtroppo e per fortuna – molto facile. Dico “purtroppo” perché si soffre, come stai soffrendo tu. Ma dico “per fortuna” perché sono convinta che ogni ossessione che ci affama, mentre la nutriamo, possa trasformarsi in una navicella spaziale destinata a lanciarsi nelle galassie di noi che ancora ci sfuggono. E che tu hai tutta la consapevolezza e la forza per attraversare. Perché, dato che sei in un momento così delicato e importante della tua vita, non ne approfitti per leggere Alla ricerca del tempo perduto di Proust? È un’avventura che io sono convinta vada fatta prima o poi nella nostra vita e che è destinata a segnarla. Fosse solo perché, appunto, «i desideri fanno fiorire ogni cosa».
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Chiara Gamberale è scrittrice, conduttrice radiofonica e televisiva. Il suo ultimo libro è Il grembo paterno (Feltrinelli)