Gli effetti afrodisiaci del cibo sono da sempre oggetto di leggende, esperimenti, dibattiti e ricerche scientifiche. Ma è davvero possibile che un alimento abbia proprietà erotiche? È possibile alcuni ingredienti producano effetti eccitanti sul corpo? O è piuttosto il modo di consumare il pasto ad essere erotico?

Per rispondere a queste ed altre domande abbiamo intervistato la dottoressa Sara Padovano, sessuologa, che per prima cosa ci ha svelato una sottile distinzione: “Non è mai stato provato scientificamente il potere afrodisiaco dei cibi, tuttavia esistono degli alimenti che per alcune loro caratteristiche assumono una valenza afrodisiaca”. Una questione di chimica, ma non solo. Come spiega l’esperta, esistono diversi tipi di cibi in grado di stimolare il desiderio sessuale, perfetti per unire il piacere del cibo a quello del sesso e passare così dalla tavola alla camera da letto.

Afrodisiaci per la chimica

“Sono quei cibi che contengono un principio attivo che nella maggior parte dei casi o migliora la circolazione sanguigna o favorisce il rilascio dei cosiddetti ormoni dell’amore. È il caso del peperoncino che contiene la capsicina che stimola la prostata, e che ha proprietà vaso-dilatatorie, favorendo quindi l’afflusso del sangue ai genitali. Un effetto simile è riconosciuto anche allo zenzero, alla paprica, alla cannella e al curry. Il cioccolato contiene feniletilamina, una sostanza prodotta dal cervello nella fase dell’innamoramento che stimola il rilascio della serotonina, provocando un’intesa sensazione di benessere. Il tartufo invece contiene androstendiolo, un ormone presente anche nel sudore umano, le cui sostanze odorose agiscono a livello olfattivo attraendo l’altro sesso. Infine per gli amanti del sushi l’alga nori contiene iodio che agendo sulla tiroide stimola a sua volta la libido. Infine, il vino: soprattutto quello rosso, che se consumato nella giusta quantità rende più disinibiti ed estroversi, quindi più inclini a lasciarsi andare.

Afrodisiaci per la forma e alla funzione

“Fanno parte di questa categoria quei cibi che per la loro forma particolare o per il modo di essere consumati evocano immagini legate agli organi genitali, come ad esempio il sedano, le melanzane, i gamberi, le ostriche e le vongole che possono essere mangiati con le mani e addentati o succhiati, alludendo quindi a un atto sessuale”. E si sa che le allusioni spesso provocano una potente eccitazione…

Afrodisiaci per la simbologia

“Si tratta di alimenti insoliti, come corno di rinoceronte, pinne di pescecane, testicoli di animali noti per il loro vigore sessuale. Sono tutte sostanze rare e costose che devono proprio a queste caratteristiche il loro potere al limite tra l’afrodisiaco ed il magico”.

La maggior parte degli afrodisiaci quindi non agisce tanto sul corpo, ma sul cervello (“la zona erogena più potente che abbiamo”), con una sorta di eccitante effetto placebo: se pensiamo che quel cibo o quella ricetta abbiano un potere erotico, probabilmente lo avranno: infatti, “è attraverso la rielaborazione di stimoli esterni (visivi per quanto riguarda gli uomini e tattili per quanto riguarda le donne) e di stimoli interni fatti di fantasie ed immagini mentali, che il cervello manda in circolo gli ormoni della sessualità che funzionano da eccitanti e accendendo un desiderio intenso”.

Perché il cibo abbia effetti eccitanti quindi – più che sulla scelta di questo o quell’alimento in base alle sue presunte proprietà afrodisiache -bisognerebbe concentrarsi nel creare un’atmosfera sensuale e ricette maliziose, risvegliando l’eros non attraverso il cosa, ma il come si mangia.

I consigli dell’esperta

– “Prepara un pasto che contenga allusioni sessuali, e stimoli la fantasia erotica”

– “Prediligi cibi che possano essere mangiati con le mani, perché ci mettono in contatto con la nostra parte istintiva. Imboccarsi a vicenda, leccarsi le dita e far assaggiare al partner qualcosa dal nostro piatto possono essere gesti molto sensuali”.

– “Preparate insieme da mangiare, perché già cucinare può diventare un gioco erotico in cui le mani si toccano, si sta molto vicini, si assaggia, ci si imbocca…”

– “Mentre mangiate, cercate il contatto: fisico, tra le mani, o le gambe sotto al tavolo, ma anche tra gli sguardi e attraverso movimenti che ricordino l’amplesso, come se foste già arrivati ai preliminari”.