Terapia di coppia o avvocato? Nell'universo delle separazioni non sembra esserci spazio per una terza via che tenga conto della volontà di separarsi di una coppia, senza necessariamente incorrere in una battaglia legale. In realtà questa terza via c'è e si chiama mediazione familiare. Si tratta di un intervento che si fa sulla coppia o sul nucleo familiare per favorire una separazione civile e senza traumi.

FOCUS: CHE COS'E' LA BIGENITORIALITA'

In linea generale lo scopo del mediatore familiare è sostenere le coppie che si stanno separando aiutandole a portare avanti un progetto di bigenitorialità, così come suggeriscono le norme giuridiche e gli approcci psicologici alla separazione. Il mediatore fa proprio questo, suggerendo strategie e stimolando la coppia a trovare soluzioni per chiudere il matrimonio nella maniera più possibile pacifica e definitiva, senza lasciare strascichi.

Diversamente da una terapia psicologica i figli non possono in nessun caso prendere parte al processo di mediazione, che al contrario interessa solo i due genitori. La mediazione familiare inoltre è un sostegno a tempo. Cosa significa? Non trattandosi di una terapia la mediazione ha unicamente uno scopo funzionale, ovvero aiutare i due coniugi a trovare un accordo sui vari aspetti della separazione.

Per questa ragione non si deve pensare che intraprendere un percorso di mediazione sia l'equivalente dell'affrontare un percorso psicologico: si tratta infatti di uno strumento che ha delle finalità ben precise oltre le quali non va. Bisogna tenere conto infatti che la mediazione familiare si può intraprendere solo quando non sia in piedi un procedimento giudiziario perché non è una terapia di sostegno da fare a latere.

Il mediatore accompagna invece la coppia durante tutto il percorso di definizione dei termini della separazione, in modo che una volta stabilite tutte le condizioni non si dovrà far altro che ratificarle attraverso il tribunale. Non è compito del mediatore provare a riconciliare la coppia, come potrebbe invece capitare in una terapia ausiliaria, ma deve invece farla uscire da una dinamica di conflittualità guidandola verso una cooperazione virtuosa

Se siete interessate a questo tipo di intervento provate a consultare il sito dell'Associazione Italiana Mediatori Familiari, dove troverete moltissime informazioni interessanti