Volevo un consiglio su come comportarmi. Io e mio marito nel 2011 abbiamo aperto una pasticceria perchè lui è andato in pensione, la pasticceria è stata intestata a me, avevamo una donna polacca di 46 anni che faceva le pulizie, dopo un anno e mezzo ho trovato mio marito su Facebook a guardare il profilo di questa donna e mi ha confesso di essersi innamorato.
Mi disse che era un sentimento che partiva solo da lui che la donna non sapeva niente, poi dopo poco tempo di litigate e di sfuriate lui mi disse che avevano portato avanti una relazione per 1 anno alle mie spalle. Da qui per me è scoppiato l'inferno sono stata costretta ad andare a vivere a casa di mia figlia perchè lui mi minacciava di uccidermi se non gli davo la mia firma per vendere la nostra casa in comunione dei beni.
Sono passati 3 mesi e non posso andare a casa mia perchè continua a terrorizzare me e i miei figli con minaccie di morte, mi chiama più di 100 volte al giorno minacciandomi e dicendomi parolacce, ad un certo punto non ho risposto più ed ha iniziato a chiamare mia figlia di 16 anni. La donna polacca dopo aver visto cosa è successo non lo vuole più e lui vuole tornare con me ma solo se io gli faccio vendere la casa.
Io non la voglio vendere perchè ho una figlia minore di 16 anni, lui ha detto che non se ne andrà via da casa fin quando non lo dirà il giudice come posso comportarmi?
P.S Nel frattempo abbiamo anche dovuto chiudere la pasticceria e mi ha costretto a dare 2.000 euro di liquidazione alla polacca. Mi risponda e mi aiuti al più presto sono disperata, non ho soldi e vivo a carico di mia figlia.
P.S Lui ha confessato di aver comesso altri tradimenti
Paola (nome di fantasia scelto dalla redazione)
HO SCOPERTO I SUOI GUADAGNI DOPO IL DIVORZIO, POSSO IMPUGNARE LA SENTENZA?
Gentilissima Signora,
a fronte del suo racconto, due sono le possibile iniziative che potrebbe intraprendere, quella penale e quella civile. Partendo dalla prima, è evidente che una minaccia di morte rappresenti a tutti gli effetti una condotta penalmente rilevante e in quanto tale le da il diritto di sporgere querela a carico di suo marito; se, poi, le minacce sono state molteplici e le hanno causato uno stato permanente di ansia o di paura (come immagino che sia) potrebbe anche ipotizzarsi il reato di stalking.
Contestualmente può attivare anche la causa di separazione e in quella sede chiedere l’assegnazione della casa coniugale, in questo caso, fin tanto che detto immobile sarà assegnato a lei, nessuno, ben che meno suo marito, potrà costringerla ad allontanarsi.