L’unione fa la forza. È quello che devono avere pensato le tante mamme single che negli Stati Uniti d’America seguono la tendenza “mommunes”. Di che cosa si tratta? Vanno a vivere insieme in case che ricordano le “comuni”. L’idea è quella di non trovarsi da sole a gestire uno o più bambini e pagare tutte le spese. Vuoi mettere condividere la tua abitazione e la tua esistenza con una o più donne e madri come te?
La difficoltà di essere mamma single
Per una mamma single può essere molto difficile condividere un appartamento in affitto con qualcuno che non ha figli. Significa liti sicure per le notti in bianco a causa dei pianti notturni dei piccoli, ma anche sentirsi in imbarazzo nel percepire che l’altra persona con la quale si vive non è a proprio agio. Da queste constatazioni è nato CoAbode, un sito web che mette in contatto madri single in cerca di un alloggio condiviso. La piattaforma è stata fondata nel 2002 da una donna di nome Carmel Boss, madre di un bambino di sette anni, dopo la fine del suo matrimonio. «Come nuova mamma single mi sentivo sola e dubbiosa sull’idea di crescere mio figlio da sola», ha spiegato Carmel Boss alla Bbc.
Come è nato il fenomeno “mommunes”
Carmel Boss ha pubblicato un annuncio su un giornale locale della sua città, Los Angeles. Lo scopo era trovare un’altra mamma single con la quale condividere una casa. Le hanno risposto diciotto donne e Carmel Boss ha capito di avere appena scoperto qualcosa. E cioè che anche altre madri single come lei avevano bisogno di condividere le spese di gestione di una casa e di quel supporto emotivo che deriva dal vivere con un’altra persona che si trova nella tua stessa situazione. Negli ultimi vent’anni, centinaia di migliaia di madri si sono iscritte al sito per trovare un alloggio adatto. Ma è solo negli ultimi mesi che il fenomeno “mommunes”, un gioco di parole che unisce i termini “mamma” e “comune”, è diventato praticamente virale.
Quante sono le mamme single in Italia
Attualmente, negli Stati Uniti d’America ci sono 15 milioni di madri single. In Italia, stando ai dati Istat, il numero di famiglie monogenitoriali supera 1 milione e 62mila. L’86,4% di questi nuclei è composto da una madre sola con figli minori. A questo aumento hanno contribuito diversi fattori, come la diminuzione dello stigma sociale associato al divorzio, un numero maggiore di madri che abbandonano relazioni malsane e maggiori opportunità di lavoro. Ma vivere sole con i propri bambini non è facile. Negli Stati Uniti, il 30% delle madri single vive in povertà, rispetto all’8% delle coppie sposate. La convivenza tra donne potrebbe essere “la via del futuro”. Da qui la nascita di associazioni e iniziative che permettono alle madri single di mettersi in contatto con altre che intendono condividere casa. Un fenomeno che sta prendendo piede anche in altri Paesi. In Francia, per esempio, è stato avviato un progetto immobiliare dedicato a 14 famiglie guidate da donne.
Mommunes: dagli Usa in Europa
Diversi studi in tutto il mondo hanno dimostrato che le madri single corrono un rischio maggiore di disturbi fisici e mentali rispetto alle madri sposate. Uno studio del 2018 ha mostrato che il 33% delle madri single studiate soffriva di depressione, mentre solo l’8% del gruppo di controllo mostrava sintomi depressivi. La causa sono le difficoltà economiche e la mancanza di sostegno. Diversi studiosi sostengono che i problemi economici abbiano un impatto negativo sulla genitorialità e sulla salute mentale sia della madre che del bambino. In tutti questi casi l’alloggio condiviso può diventare una risorsa importante. Anche nel nostro Paese.