Il termine “netiquette”, nato dall’unione del vocabolo inglese network (rete) con quello francese étiquette (educazione), rimanda ad un insieme di regole di comportamento da adottare online, affinché vengano rispettate le opinioni degli altri utenti e mostrata la dovuta cortesia quando si espone il proprio punto di vista in un gruppo di discussione online e anche per non finire un’azione di pulizia di contatti Facebook!
Vediamo insieme quali sono!
1. Un occhio alla forma
Innanzitutto, ogni qual volta decidiamo di pubblicare qualcosa, scriviamolo correttamente, senza tralasciare ortografia e punteggiatura. Tutti vedono quello che scriviamo, e non ci facciamo una bella figura se sembra che non abbiamo finito le scuole dell’obbligo. Dalla parte opposta, cerchiamo di non essere troppo duri con chi commette errori: in generale è sgarbato farlo notare, e in ogni caso esistono modi e modi, tra cui sottolineare lo scivolone in un messaggio privato.
2. Disattivare il Caps Lock
Ricordiamoci di non scrivere utilizzando caratteri MAIUSCOLI: su web, per convenzione, equivale ad URLARE. Piuttosto, se non vogliamo che ciò che pubblichiamo venga travisato, ricorriamo all’utilizzo delle emoticon, che non deve però essere massiccio. Non comportiamoci come gli haters da cui ci dobbiamo difendere.
3. Non peccare di ingenuità
Evitiamo di pubblicare frasi – di qualsiasi genere – relative alla nostra vita professionale se fra i nostri contatti c’è anche il capo o qualche collega pettegolo: qualcuno purtroppo è stato licenziato in tronco.
4. Taggare con moderazione
Mai pubblicare foto in cui i nostri amici sembrano personaggi di un film horror o quelle che ritraggono atteggiamenti che rischiano di essere fraintesi: in generale, è poi buona educazione richiedere sempre il consenso degli interessati prima di taggarli su foto o video. La migliore soluzione consiste nell’applicare il filtro che permette di approvare tag sia per i commenti in cui si viene citati, sia per le foto. Basta seguire le indicazioni sulla voce privacy.
5. L’importanza delle presentazioni
Se aggiungiamo amici che non abbiamo mai incontrato di persona, inviamo prima un messaggio spiegando perché vogliamo essere loro amici. E non dimentichiamo che possiamo sempre seguire i loro post pubblici senza essere necessariamente nelle rispettive reti, attivando appunto l’omonima opzione “segui”.
6. Ringraziare implicitamente
La buona educazione 2.0 suggerisce di apprezzare con un like i saluti o i commenti gentili che ci riguardano e che compaiono sulla nostra bacheca, così come i post di chi ci fa gli auguri il giorno del nostro compleanno.
7. Essere (pro)attivi
Non è ben visto iscriversi a qualsiasi social network senza interagire con la comunità: una volta dentro, è buona regola esser presenti rispondendo ai messaggi in posta privata, seguire gli amici e soprattutto condividere ciò che abbiamo da dire. Il rischio? Entrare a far parte della schiera di spioni odiosi e stalker da bannare.
8. Essere consistenti
Se entriamo in una discussione – pubblica o privata – facciamolo per portare un valore aggiunto, scrivendo qualcosa che abbia senso all’interno di quella discussione e non per accendere litigi, offendere, o non dire nulla d’interessante.
9. Limitare gli inviti
Cerchiamo di non invitare in massa i nostri contatti ad applicazioni, giochi, pagine: piuttosto, selezioniamo quelli che potrebbero essere realmente interessati e agiamo di conseguenza. La stessa regola vale per i gruppi: non aggiungiamo mai nessuno a un nuovo gruppo senza prima chiedere il permesso, e – a livello generale – limitiamoci sempre ad un semplice invito.
10. Andarsene con stile
Se non abbiamo il coraggio di metterci in mostra e di interagire, è buona regola cancellare il proprio profilo evitando di far numero inutilmente. Un altro comportamento da evitare assolutamente, pena l’ostracismo online, consiste nell’utilizzare un account “segreto” per spiare, in clandestino, amici e interessati.
11. Guardare e passare oltre
Spesso sui social network siamo bombardati da status, foto o post che non incontrano il nostro gradimento: in questi casi, anziché intavolare eterne discussioni con gli autori, è buona regola passare oltre e – al limite – smettere di seguire i diretti interessati.
12. Non chiedere favori
I retweet o le condivisioni non si domandano, soprattutto alle persone che non si conoscono: in questi casi, spesso si ricorre agli “influencer” per chiedere di promuovere un determinato prodotto o servizio. Il presupposto da cui si parte è che la promozione è pubblicità, e nessuno – a meno di non essere molto amici anche nella vita reale – la farà gratis.
13. Avere consapevolezza geografica
Per pubblicizzare un evento esiste appunto la sezione “Eventi”. Facebook è un ottimo strumento promozionale, ma troppi inviti rischiano di sortire lo stesso effetto di una casella di posta intasata di spam. Inoltre, se organizziamo un evento a Roma, evitiamo di invitare i nostri amici di Milano, perché non solo non verranno, ma saranno anche un po’ infastiditi dalla dimostrazione che non sappiamo esattamente dove abitano.
14. Non fare i guastafeste
Cerchiamo di non condividere compulsivamente qualsiasi cosa ci passi per la testa, dalla meno alla più sconveniente, abbandoniamo le catene di Sant’Antonio ed evitiamo lo spoiler di libri, film o serie tv: il rischio è di essere bannati!