Cresce in Italia il numero delle coppie aperte. Secondo alcune statistiche sono oltre il 5% del totale. Altri dati parlano di circa due milioni di persone. Il fenomeno è in aumento, soprattutto tra i giovani. Secondo un sondaggio dell’Osservatorio Infedeltà di Gleeden, un’app per incontri extraconiugali, condotto su più di 6mila individui in sei Stati europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito), nel nostro Paese c’è la percentuale più alta di coppie monogame insoddisfatte. Negli ultimi tre anni il tasso di infedeltà è aumentato del 20%, mentre una persona su tre ha o desidera avere una relazione aperta.

Le coppie aperte hanno ciascuna le proprie regole

Certo, l’insoddisfazione non è l’unico elemento che spinge verso la “non monogamia consensuale”. I motivi sono diversi, così come le modalità. Ogni coppia ha i suoi accordi e le sue regole. Alcune coppie aperte sono completamente non esclusive, altre hanno accordi più restrittivi. La caratteristica comune è la fluidità: ogni situazione funziona per la coppia che la vive e per le sue esigenze.

“Non chiedere, non dire”: in cosa consiste

Per alcune persone avere una relazione aperta significa non voler sapere nulla di ciò che il partner fa con gli altri. In queste coppie vale la regola del “Non chiedere, non dire”: i partner accettano di fare sesso o uscire con persone al di fuori della loro relazione, ma non rivelano reciprocamente le loro esperienze. Si tratta di un accordo che dà priorità alla mancanza di trasparenza. Il che va contro l’apertura e l’onestà tipicamente incoraggiate nelle coppie aperte.

La domanda è: questi accordi possono funzionare? La mancanza di trasparenza non significa tradire, poiché qui entrambi i partner sono d’accordo sul non scambiarsi informazioni. Ma affinché un patto di questo tipo funzioni, entrambe le persone coinvolte devono essere d’accordo su tutto. Devono esserlo anche i loro partner esterni, che vanno messi a conoscenza del patto esistente nella coppia aperta. Il “consenso informato” è l’unico modo per fare funzionare la cosa.

Coppie aperte, l’importanza della comunicazione

La politica del “Non chiedere, non dire” può funzionare per le persone che sono disposte a comunicare. No, non è un controsenso: infatti, in questi casi è fondamentale una negoziazione chiara tra i partner. Senza quest’ultima, il semplice “non dirmi niente” può creare confusione.

Nel parlarne, bisogna essere molto chiari su ciò che si desidera. Una persona potrebbe chiedere al partner di non fargli sapere quando esce con un’altra persona: dopo tutto, l’ignoranza può essere una benedizione. All’estremo limite c’è, invece, chi vuole semplicemente fingere che con il suo partner siano in una relazione sessuale esclusiva.

Questi accordi tendono a funzionare meglio quando il sesso al di fuori della relazione viene fatto con parsimonia, se uno o entrambi i partner viaggiano spesso o se vivono distanti. Funzionano, soprattutto, se l’altro partner non “incontrerà” mai la persona con cui il coniuge è andato a letto.

Quali sono gli svantaggi del “Non chiedere, non dire”?

Questo accordo può diventare problematico. Specie se richiede di mentire su dove eri o con chi eri per evitare di rivelare dettagli. Se ti trovi costantemente nella situazione di dover mentire su cosa hai fatto e con chi, questo causerà problemi tra di voi. Senza contare che uno dei due partner potrebbe iniziare a indovinare dove si trovi il proprio coniuge, e magari diventare ossessivo, pieno di risentimento e ansioso.

Il “Non chiedere, non dire” tende a causare problemi se lo usi per evitare di gestire i tuoi sentimenti. La “non monogamia” richiede un lavoro emotivo importante. Evitarlo non risolve il problema. La mancanza di comunicazione può causare situazioni difficili da superare.

Se hai stretto un accordo del genere perché semplicemente non sei interessata a conoscere le altre relazioni sessuali o romantiche del tuo partner, è una cosa. Ma se lo hai fatto per evitare sentimenti difficili, potrebbe essere una potenziale trappola. Ecco tre modi per stringere un accordo “Non chiedere, non dire” e per farlo funzionare.

Coppie aperte, stringere un accordo cristallino

Tu e il tuo partner dovreste letteralmente sedervi e scrivere il vostro patto. Questo offre a entrambi la possibilità di riflettere sui dettagli e stabilire i limiti. L’accordo dovrebbe includere tutte le principali regole e limiti importanti per entrambi, ma potrà essere rivisto e modificato col passare del tempo. Potrebbe includere aspetti quali la frequenza con cui i partner effettuano i test per le malattie sessualmente trasmissibili, ma anche quella con cui possono vedere altre persone. Quanto tempo è concesso agli altri partner e alcuni spazi vietati, come la casa condivisa.

“Non chiedere, non dire”, perché lo fai?

È importante dedicare un po’ di tempo a pensare onestamente alle tue intenzioni. Perché vuoi un accordo come questo? Se quello che desideri è poter fingere che il tuo partner non sia quello che è, pensa a come ti sentirai tra un anno o cinque.

Sii disposta a rinegoziare

Infine, è importante capire che solo perché avete un accordo “Non chiedere, non dire”, non significa che funzionerà sempre per entrambi (e, in effetti, raramente succede). Le coppie dovrebbero tornare regolarmente “al tavolo” per rivedere gli accordi in vigore. Essere aperti e disposti a cambiare le dinamiche consente alle relazioni consensualmente non monogame di continuare a esistere in armonia.