Non gli piaci abbasta

La verità è che non gli piaci abbastanza! Una spietatissima verità. Ed è capitato almeno una volta ad ognuna di noi. E magari non possiamo che ripensarci con un senso di sconfitta. Anche se in generale cerchiamo di non pensarci (dicesi rimozione di eventi sgradevoli).

Ma a farci riconsiderare le nostre personali sfighe amorose passate e presenti, ci pensa il film “La verità è che non gli piaci abbastanza, tratto da uno spiritoso volumetto scritto nientemeno che dagli sceneggiatori di Sex and The City (Greg Behrendt e Liz Tuccillo) e vede come protagonista una bella squadra di star hollywodiane: Drew Barrymore, Jennifer Connelly, Jennifer Aniston, Scarlett Johansson, Ginnifer Goodwin.

Lo spunto del libro fu preso, guarda un po’, proprio da una puntata di Sex and The City. Criticatelo quanto vi pare, ma specie nelle prime serie, resta per noi un’autentica Bibbia, un testo sacro in cui si affronta praticamente qualsiasi problematica affligga ogni donna di oggi con una vita sentimentale debitamente rodata e costellata di sfighe. Vale a dire: ognuna di noi! Quindi anche se detestate la faccia da cavallo di Sarah Jessica Parker dateci un’occhiata: sarà istruttivo.

Dicevamo: nella suddetta puntata la rossa Miranda incappa nel classico tipo che dopo un appuntamento non richiama o peggio tira fuori dal cappello scuse alternativamente astruse o di una banalità lancinante. Ma perchè gli uomini si comportano così? La risposta sta nella spietata “teoria di Berger”: la verità è che non gli piaci!

Quando succede, -vale a dire quando restiamo per giorni in simbiosi con il telefono che si ostina a non squillare, mentre noi degeneriamo nell’isteria – e soprattutto quando realizziamo l’amara verità, la prima cosa che ci viene spontaneo fare è chiederci: perchè? Ci vuole una spiegazione razionale per cotanta crudeltà. E del resto il rifiuto sottinteso (quello di chi non ti chiama) è quasi peggio di quello esplicito (quello di chi ti dice che non gli piaci). Perchè bisogna fare lo sforzo di capirlo da sole, o al massimo farsi aiutare da un’amica insolitamente sincera che ci faccia la grazia di non indorarci la pillola

E poi: cos’era che non andava in noi? Ci siamo lanciate troppo? Lo abbiamo annoiato? Lo abbiamo spaventato? Non gli piaceva il nostro vestito? Ci siamo “concesse” (= gliel’abbiamo data) troppo presto? Siamo state troppo reticenti? Mistero! (in realtà a questo proposito il libro di cui sopra è a detta di molti illuminante: lettura consigliata).

E soprattutto perchè non parlano chiaro? Perchè noi ce ne torniamo a casa pensando di aver passato una bellissima serata da replicare al più presto e poi ci tocca sciropparci attese infinite o scuse improbabili? Almeno a questi quesiti, la risposta ce l’abbiamo: gli uomini sono vigliacchi (non tutti ma la maggior parte). Ed è più facile fare finta di niente, scomparire comodamente o tirare fuori qualche idiotissima scusa, piuttosto che avere l’onestà di dire la verità e affrontare sguardi sgomenti e domande. E poi, sparire in punta di piedi lascia la possibilità di ricomparire un mese dopo come niente fosse, e di richiamare tanto per riempire una serata di buco, con l’aria di chi passava di lì. E’ un comportamento deprecabile, ma molti lo fanno. Inutile dire che quest’ultimo è il tipo di uomo cui va augurata di cuore ogni disgrazia, salvo essere così sceme da ricascarci.

Uscirne fuori non è sempre facile. E’ una situazione ovviamente umiliante, per non parlare del fatto che la mente femminile tende a deformare e ingrandire qualsiasi dramma. Quante volte vi siete ritrovate in preda alle lacrime e a un’infelicità profonda (ovviamente fissando il telefono)? E quante volte poi rimisurando la vicenda a mente fredda e con razionalità la tragedia vi è sembrata decisamente ridimensionata e molto meno grave?  Tant’è: funzioniamo così! E certe volte solo una buone dose di tempo e di orgoglio può salvarci.

In definitiva capire la formula perfetta per piacere al primo colpo è per molte di noi ancora un mistero. Forse basterebbe un attento mix tra seduttività e reticenza, basterebbe essere calcolatrici quanto basta, fingersi interessate il minimo indispensabile e soprattutto non chiamare mai (fosse facile). Perchè l’uomo è cacciatore, vigliacco ma cacciatore. Insomma bisognerebbe adottare attegiamenti costruiti e, diciamocelo, stressanti. Alla prima di “La verità è che non gli piaci abbastanza” Jennifer Aniston ribadiva che l’importante è essere se stesse: un consiglio saggio. Più che altro ammiriamo il coraggio e la buona volontà di una che di “non piacere abbastanza” deve saperne qualcosa, date le vicende personali.

A cura di Anastasia Meloni