Le conclusioni che si posso dedurre dalla ricerca mi particolarmente sembrano sensate e semplici, perché:
– è più logico che il piacere derivi da un organo altamente innervato come il clitoride (il cui unico scopo è, appunto, il piacere), piuttosto che da uno poco innervato come la vagina: per saperlo basta aver usato un tampone. Se la vagina fosse così sensibile dovremmo sentirlo e dovrebbe darci anche un po’ fastidio.
– si spiegherebbe perché il punto G esiste e non esiste al tempo stesso, ovvero: non c’è nulla nell’anatomia della vagina che possa far pensare a una zona particolare sensibilità, ma le sensazioni che si provano stimolando una zona della parete anteriore sono particolari. Quando si provano quelle sensazioni si sta stimolando un complesso anatomico che coinvolge clitoride, uretra e prostata femminile attraverso la vagina, e non la vagina stessa. Insomma, per anni si è cercato il punto G nel posto sbagliato.
– il punto G (anzi, zona) si definirebbe come il punto più vicino alla radice del clitoride. Non è una scoperta di 60 anni fa, non è qualcosa di aggiuntivo: è qualcosa che abbiamo sempre avuto e che può essere stimolato attraverso la vagina. E se tutte hanno un clitoride, tutte hanno il punto G. Come lo si stimola e che questo piaccia o meno è un altro discorso.
– analogie: il clitoride è l’analogo femminile del pene, mentre la vagina non ha un omologo maschile ed è un organo dalla funzioni principalmente riproduttive, non sensoriali.
– gli uomini generalmente raggiungono l’orgasmo con la stimolazione diretta del pene e/o con la stimolazione prostatica, così come le donne possono avere un orgasmo tramite stimolazione diretta e/o indiretta del clitoride e della prostata femminile. E in tanti altri modi.
– nella mia esperienza personale so che il punto G esiste, che l’orgasmo “che viene da dentro” è qualitativamente diverso – DIVERSO: non migliore o peggiore – di quello tramite stimolazione esterna. Questo potrebbe essere spiegato semplicemente dal fatto che stimolazioni diverse, che coinvolgono parti anatomicamente diverse, producono sensazioni diverse, oltre al fatto che, ovviamente l’orgasmo, come ogni altra esperienza psicocorporea, NON può essere sempre uguale.
– una distanza maggiore o minore della parte interna del clitoride alle pareti della vagina spiegherebbe la facilità in alcune donne piuttosto che altre ad avere orgasmi durante la penetrazione.
– si spiegherebbe perché è più facile avere orgasmi multipli con una stimolazione interna e indiretta del clitoride, piuttosto che esterna e diretta, “aggirando” il periodo refrattario.
– si spiegherebbe perché gli esercizi Kegel aumentano la sensibilità durante la penetrazione, la facilità di raggiungere l’orgasmo, la sua intensità, frequenta, durata, multiplicità, visto che i muscoli coinvolti e rinforzati sono quelli che avvicinando le radici del clitoride alla parete anteriore della vagina. Il bello, ovviamente, è che questi muscoli si possono allenare e rinforzare.
Infine…