Cosa è l’ossitocina?
Ormone dell’amore, l’ossitocina è stata chiamata così perché viene prodotta dal nostro organismo in situazioni ad alta intensità emotiva: parto, allattamento, rapporti sessuali. Come funziona l’ossitocina e in che modo questo ormone influisce sulla nostra vita? Ecco alcune cose che forse non sai.
Quando Jaak Panksepp, neuroscienziato e psicobiologo estone, inietta ossitocina nei topi del suo laboratorio scopre qualcosa di estremamente curioso. Le femmine di topo mostravano un comportamento materno anche in assenza di piccoli, al contrario l’inibizione di ossitocina si associava all’allontanamento dalla nidiata. Erano gli anni Novanta. In seguito le ricerche avrebbero confermato il ruolo positivo dell’ossitocina su legami affettivi, fiducia e attaccamento, mentre bassi livelli dell’ormone sono associati a una maggior aggressività e indifferenza nelle interazioni sociali.
L’ossitocina, OXT, è un ormone peptidico composto da 9 amminoacidi, prodotto dall’ipotalamo e secreto nella neuroipofisi, o ipofisi posteriore, che corrisponde alla porzione posteriore della ghiandola pituitaria, una ghiandola endocrina situata alla base del cranio
Nel corpo delle donne i livelli di ossitocina sono più alti. Questo ormone è correlato a momenti di grande intimità e trasformazione come l’orgasmo, il travaglio, l’allattamento. Panksepp, celebre per aver coniato il termine “Neuroscienze Affettive”, Affective Neuroscience, grazie ai suoi studi sperimentali arriva a descrivere sette principali neuro circuiti legati alle emozioni. Uno di questi è associato all’ossitocina ed è il sistema della cura e dell’amorevolezza.
Come viene prodotta ossitocina?
L’ossitocina invece viene rilasciata naturalmente dal nostro organismo quando ci troviamo in situazioni di felicità e piacere, come un orgasmo, ma anche in caso di pericolo, per esempio se una mamma sente di dover proteggere i suoi cuccioli.
In linea generale sono tre le situazioni in cui viene prodotta ossitocina:
- Durante il parto
- Durante i rapporti sessuali (in particolar modo con l’orgasmo)
- In ambito emotivo, ogni volta che ci sono manifestazioni di amore e affetto, in particolare con il contatto fisico
L’ossitocina e il parto
Durante il parto insieme all’ossitocina e alla prolattina l’organismo produce un potentissimo analgesico naturale, le endorfine. Grazie a questa azione combinata il corpo delle donne vive un picco ormonale capace di innescare un processo di trasformazione totale. Oggi sappiamo che il calore può favorire la liberazione di ossitocina scoraggiando la produzione di adrenalina, presente quando ci troviamo in uno stato d’allerta. Il processo dell’attaccamento, o bonding, che inizia in gravidanza dopo la nascita evolverà nel legame con le figure genitoriali e con il mondo. Un approccio alla relazione in cui la capacità di amore e di fiducia appare profondamente legata, a livello biochimico, con il ruolo dell’ossitocina.
L’ossitocina prodotta naturalmente dall’organismo si differenzia dalla sostanza di sintesi utilizzata per favorire la nascita. L’induzione del parto dovrebbe essere sostenuta da motivazioni forti e scelta solo quando rappresenta una reale necessità. Come emerge dalle linee guida NICE, National Institute for Health and Care Excellence, in assenza di ragioni specifiche fino alla 42esima settimana di gravidanza si dovrebbe agire effettuando controlli tramite il monitoraggio del battito fetale e del livello di liquido amniotico. Quando il parto è indotto di frequente vengono utilizzate prostaglandine in soluzione orale o gel vaginale e, dopo la rottura delle acque, ossitocina sintetica tramite somministrazione intravenosa.
Ossitocina, sesso e amore
La produzione di ossitocina non è solo prerogativa femminile: viene prodotta anche nell’uomo, e in particolare viene rilasciata dai recettori della pelle durante la stimolazione sessuale. Il picco di produzione di ossitocina arriva con l’orgasmo.
Ma non è solo una questione fisica: è stato infatti dimostrato che l’ossitocina aumenta e rafforza il legame sentimentale tra i due partner, e addirittura cementa la monogamia.
Oltre al rapporto sessuale vero e proprio, l’ossitocina entra in campo anche quando viviamo altre manifestazioni fisiche di affetto e di empatia, come coccole, carezze, o anche un semplice abbraccio. Non a caso tutte queste cose ci regalano una sensazione di benessere, e tendono a minimizzare gli stati d’animo negativi.
Quali sono gli effetti dell’ossitocina?
Cosa fa l’ossitocina di preciso? È il biochimico statunitense Vincent Du Vigneaud, premio Nobel per la Chimica nel 1955, a isolare e sintetizzare per la prima volta l’ossitocina, determinandone la sequenza amminoacidica. Da tempo era nota l’azione dell’ossitocina su utero e ghiandole mammarie. La presenza di questo ormone, che è correlata ai movimenti uterini, è associata a un aumento delle contrazioni della muscolatura liscia dell’utero durante il parto così come nell’orgasmo. Nell’allattamento la suzione del bambino sul capezzolo agisce da stimolante per il rilascio di ossitocina, che interviene sulla contrazione della muscolatura liscia aumentando l’espulsione del latte dalle ghiandole mammarie. Non solo, è stato dimostrato che è sufficiente il pianto o la vista del neonato per far scattare un innalzamento dei livelli di ossitocina.
Il nome “ossitocina” deriva dalla parola greca dal greco “oxýs”, rapido, e “tókos”, parto. Le ricerche degli ultimi anni hanno esplorato gli effetti dell’ossitocina per la vita sociale. Che cosa accade nel nostro cervello e quali conseguenze ha sulla nostra esistenza? Gioca un ruolo importante per l’attaccamento e a essere influenzato non è solo il rapporto madre-figlio, bensì le relazioni fra partner e a livello sociale. In base agli studi emerge che la presenza di ossitocina nel corpo è connessa a una condizione di apertura, fiducia e altruismo nei confronti del mondo esterno.
Sebastian Korb, esperto in Facial Mimicry, insieme ai ricercatori della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, SISSA, nel 2016 conduce un esperimento per verificare il ruolo dell’ossitocina nel riconoscimento delle emozioni. Il risultato? Il collegamento esiste: non solo l’ossitocina ha un effetto modulatorio sull’imitazione facciale, ma anche fra i maschi esiste una risposta più marcata quando si tratta del viso di un neonato. Durante i test, infatti, i muscoli facciali registravano un aumento significativo dell’imitazione nel caso del pianto da parte di bambini molto piccoli. Mentre osserviamo un neonato che piange dentro di noi accade qualcosa e il nostro cervello mette in moto una risposta capace di coinvolgere tutto l’organismo.
Un caso ulteriore è rappresentato da uno studio condotto da un team dell’Università di Bonn, in Germania, tramite l’utilizzo dell’ormone sotto forma di spray. L’ossitocina sarebbe in grado di inibire ansia e fobie agendo sui centri della paura a livello cerebrale. Una soppressione dell’azione dei circuiti prefontale e cortico-limbico corrisponderebbe, infatti, a un abbassamento dei freni inibitori sociali, come stress e paura, di qui le ripercussioni dell’ossitocina a livello socio-cognitivo. Ci troviamo di fronte a nuove svolte in grado di trattare in maniera differente questioni traumatiche o legate allo stress? Al momento le ricerche hanno ancora molto da scoprire sul suo ruolo, al futuro l’ultima parola.
Come stimolare l’ossitocina
Ci verrebbe da chiederci “dove si trova l’ossitocina“? In realtà non si tratta di una sostanza che possiamo trovare nei cibi. Al massimo alcuni alimenti (cosidetti afrodisiaci) possono favorirne la produzione, che però dipende sempre e comunque dal nostro organismo. I più noti di questi alimenti sono il cioccolato, il melograno, le banane, le fragole e il miele.
E invece cosa bisogna fare per stimolare la produzione di ossitocina? Come avrai capito leggendo i paragrafi precedenti vai sul sicuro facendo l’amore con il tuo partner o dedicandoti a una bella sessione di coccole.
Ma non finisce qui: non tutti sanno che in questo senso agiscono positivamente anche altre attività che ci stimolano in maniera piacevole, come ad esempio i massaggi e lo yoga.