La vita di un padre separato cambia maggiormente rispetto a quella di una madre separata. Quest’ultima rimane con i figli, nella casa coniugale mentre il padre separato non lascia solo la moglie ma anche un mondo rappresentato dalla casa coniugale dalla condivisione quotidiana dei figli.
COSE CHE NON VI HANNO MAI DETTO SULL'ESSERE UN GENITORE SINGLE
Un papà separato non perde il ruolo genitoriale ma sicuramente perde la quotidianità del proprio ruolo per entrare in una quotidianità diversa a ‘macchia di leopardo’. Con quest’ultimo termine intendo dire che mentre prima della separazione poteva capitare che il papà poteva condividere ogni giorno tanti piccoli gesti come accompagnare i figli a scuola, aiutarli nei compiti, giocare con loro e via dicendo, post-separazione tali attività quotidiane non si perdono del tutto ma diventano episodiche, concordate coll’altro genitore, oggetto di ‘contrattazione’ il più delle volte, si perde la spontaneità e la naturalezza del quotidiano.
Questo implica nel papà separato un vissuto psicologico di ‘esclusione’ dalla vita dei propri figli, di parziale perdita del proprio ruolo genitoriale. Tali vissuti sono superati man mano che il papà separato trova un nuovo equilibrio nel proprio ruolo e nella nuova vita. Ed ecco che ciò che era un limite, la perdita della quotidianità nella vita dei figli, diventa paradossalmente una risorsa.
Perché tutto ciò che non è più un’abitudine, acquista un’intensità e un significato diverso. Accompagnare i figli a scuola, aiutarli a fare i compiti, giocare con loro, dedicargli un week-end e via dicendo acquista una ‘qualità’ genitoriale che non avevano prima sia per il papà sia per i figli.
Non bisogna dimenticare che un papà assente non è quello che non c’è fisicamente ma è quello che abdica al suo ruolo genitoriale.
Per terminare “Non importa chi fosse mio padre; importa ciò che mi ricordo che fosse.”
Anne Sexton