Quando ci si rivolge a qualcuno bisognerebbe sempre fare attenzione ad essere educati e rispettosi, a scegliere le parole giuste che non lo feriscano e che al contrario siano incoraggianti e motivanti. Se lo fai con un estraneo, perché non dovresti farlo con te stessa? Anche quando sei sola e la conversazione ha luogo solo nella tua testa, oppure con il tuo riflesso allo specchio, cerca di parlarti con dolcezza e amore. Un dialogo interiore all’insegna della gentilezza è il modo migliore per aumentare l’autostima e prendersi cura del proprio benessere emotivo.
Cos’è il dialogo interiore
Il flusso di pensieri che nasce spontaneamente e con il quale ti rivolgi a te stessa è il dialogo interiore. Non lasciarti confondere dall’apparenza però: il fatto che mittente e destinatario del messaggio siano fisicamente la stessa persona, non significa che coincidano anche psicologicamente. Quello che accade nella tua mente è una sorta di proiezione di te in due persone differenti: quella che parla e quella che ascolta. Questo meccanismo è un ingrediente fondamentale dell’autoconsapevolezza, che ti aiuta a comprendere chi sei veramente e cosa provi nei confronti del tuo modo di essere e di ciò che ti circonda. Dal momento che incide sul benessere psicologico, è importante che questo dialogo sia positivo e costruttivo.
In che modo il dialogo interiore incide sulla vita
Se ti rivolgi a te stessa con parole dure, fredde, accusatorie quello che otterrai sarà solo di amplificare ansia e vulnerabilità. Parlandoti in maniera distruttiva, non avrai altro effetto se non quello di compromettere la tua autostima e la tua capacità di affrontare le sfide quotidiane. Un linguaggio comprensivo e gentile invece aiuta ad acquisire sicurezza, facendoti sentire più capace e pronta. Questo non vuol dire essere troppo indulgente e non fare nessuna autocritica, solo farla in maniera da favorire la crescita e non finire intrappolata in un vortice di angoscia e inadeguatezza. Le parole giuste possono aiutare a ritrovare benessere emotivo e a combattere, o per lo meno alleviare, ansia e depressione.
Come dialogare con il proprio io interiore
Non è sempre facile trovare il modo giusto, e le parole migliori, per un corretto dialogo interiore. A volte parlare con sé stessi può rivelarsi più complesso che farlo con gli altri. Invece che vestire i panni di un giudice inflessibile pronto a puntare il dito e condannarti per ogni errore, prova a pensarti come un’amica in grado di dare buoni consigli, comprendere e giustificare. Davanti a un pensiero negativo ricorrente che ti riguarda, chiediti se davvero corrisponde alla realtà o se invece non ci sono prove capaci di smentirlo. Poi sostituisci la formulazione scoraggiante scegliendo parole positive. «Non sono abbastanza brava» diventerà «Ho raggiunto altri traguardi, posso raggiungere anche questo», e «Non ce la farò mai» si trasformerà in «In passato ce l’ho fatta, se mi impegno posso farcela anche stavolta».
L’importanza dell’auto-compassione
Non sei infallibile, nessuno lo è, per cui non hai motivo di essere intransigente con te stessa e non perdonarti i tuoi errori. L’auto-compassione consiste nel rivolgere alla propria persona la stessa gentilezza e la stessa comprensione che avresti per un’amica in difficoltà. È uno strumento utilissimo per liberarti dalla smania di essere sempre perfetta, migliora la resilienza e il benessere psicologico, offrendo anche un terreno su cui fondare la crescita personale. Avere un dialogo interiore sano, cosa non meno importante, ti aiuta anche ad averne uno migliore con gli altri.